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la notte seguente era una notte di luna piena. una notte serena. una notte in cui stare svegli a non pensare a niente, a pensare a tutto. proprio come faceva Jisung, mentre si recava al solito parco. ci andava per rilassarsi, per distrarsi. ci andava per ritrovare quel ragazzo. con la sigaretta quasi finita, si sedette sulla sua solita panchina e aspettò. aspettò quasi un ora, poi eccolo arrivare. di nuovo si sedette accanto a Jisung, che sorrise istintivamente.
<non dormi nemmeno sta notte eh?> chiese il nuovo arrivato.
<già. perché vuoi ucciderti....>
<Minho. il mio nome è Lee Minho>
<non hai risposto all'altra domanda però, Lee Minho>
<voglio suicidarmi perché credo di essere gay ed esserlo in questa società non è affatto facile>
<ti sei mai innamorato di un ragazzo?>
<no. però provo attrazione verso il nostro sesso. a te è mai capitato invece?> Jisung ci pensò un attimo prima di rispondere. si poteva considerare amore uscire di notte solo per vedere uno sconosciuto che riempiva i tuoi pensieri tutto il giorno?
<no> rispose semplicemente. si accese un'altra sigaretta, illuminando con la fiamma dell'accendino il volto del maggiore. era semplicemente etereo. stava per mettersi la cicca in bocca, quando Minho gliela sfilò dalle dita, la spense e la lanciò nel piccolo laghetto. Jisung ne accese un altra, aveva bisogno di rilassare i nervi, ma di nuovo l'altro la spense.
<smettila. divento nervoso se non fumo> disse con tono leggermente aggressivo.
<non dovresti farlo, ti rovini la vita>
<detto da uno che vuole suicidarsi non ha molto senso, se permetti>
<allora sarò la tua sigaretta> si guardarono negli occhi e senza staccare il contatto visivo, Minho prese dalle mani del minore il pacchetto di sigarette e se lo mise in tasca. poi se ne andò.
<ci vediamo domani> disse prima di sparire nelle tenebre.

sigarette e stelle cadenti - minsung Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora