Mi stropiccio gli occhi per l'ennesima volta stando attenta a non rovinare il mascara.
Questa giornata è iniziata veramente presto. Mi sono svegliata di soprassalto all'alba pensando di essere in ritardo e, non riuscendo più ad addormentarmi, mi sono cambiata e sono andata a fare una passeggiata nel mio quartiere. Ho percorso quasi sei chilometri nell'umidità inglese e appena sono tornata a casa ho mangiato una colazione sostanziosa perché il mio stomaco brontolava più del solito. Tuttavia adesso, a quasi un'ora dalla pausa pranzo, ho molta fame e mi mangerei la scrivania dove sto lavorando, oltre all'intero ufficio di William.
«Eleonora, tutto ok? Ti vedo impaziente.» dice Shawn seduto di fronte a me, rompendo il silenzio che si era creato in ufficio.
«Ho una fame da lupi.» confesso lasciandomi scappare un sorriso «Il cibo qui non mi fa impazzire, ma mangerei tutto il buffet. Camerieri annessi.»
Shawn si mette a ridere e mi lancia una caramella alla menta che ha vicino alla tastiera del suo pc. Lo ringrazio e la mangio subito.
Finiamo di sistemare gli ultimi fogli e quando l'orologio del computer segna le 12:00 sono già nei pressi della porta di vetro con la tessera del ristorante in mano, pronta per andare a pranzare. Per mia sfortuna oggi l'intero edificio pullula di persone esterne venute per la presentazione della MCL34 e la coda al buffet è interminabile.
«Nel giorno in cui ho più fame doveva esserci la presentazione, pensa te!» dico in italiano a Shawn per non essere capita dalla maggioranza dei presenti.
In questi due giorni di studio ho parlato molto con Shawn. Ho scoperto che è canadese con origini italiane, i suoi nonni sono originari di Palermo e quindi capisce abbastanza bene l'italiano; tuttavia fa un po' più fatica a parlarlo e, per questo motivo, mi ha chiesto espressamente di conversare il più possibile in italiano per praticarlo. Inoltre abbiamo parlato del più e del meno, mi ha detto che ha 27 anni ed è rimasto sorpreso che io ne avessi 22 – non ho ancora capito se gli sembro troppo grande o troppo piccola per l'età che ho e questa cosa mi ha abbastanza sorpreso.
Shawn annuisce, non sapendo come rispondermi, e dopo dieci minuti riusciamo a prendere una pasta al formaggio e una ciotola di insalata e ci sediamo allo stesso tavolo di lunedì. Mentre divoro i miei amati carboidrati scorgo Lando dirigersi nella nostra direzione e poi sedersi al tavolo con noi senza vassoio o altro cibo in mano.
«Ciao ragazzi!»
Gli faccio un cenno con la testa e Shawn ricambia il saluto.
«Sono abbastanza teso e non ho fame.» dice accomodandosi meglio sulla sedia mentre io finisco il mio piatto di pasta «Dovrò parlare in diretta tv e sono leggermente teso.»
«Vorrei avere la tua tensione, Lando... non starei mangiando così tanto oggi!» dico facendolo ridere «Comunque stai tranquillo, ripensa il giusto che ti hanno detto i PR. Non concentrarti troppo sulle parole, potresti confonderti.»
Mi sorride e fa un respiro profondo. Non avrei mai pensato che fosse una persona così timida, seguendo la Formula 2 e le categorie minori, ho sempre pensato che fosse sicuro di sé e disinvolto davanti alle telecamere – anche perché per i piloti diventa un'abitudine, soprattutto se sei un giovane così promettente – e invece ora scopro che non è per niente a suo agio sotto i riflettori.
«Se ti può far sentire meglio...» dico pulendomi le labbra con il tovagliolo «...al secondo anno di università talmente agitata per un esame che sono andata in crisi prima di essere interrogata. Ho continuato a ripetermi a mente gli argomenti e quando è arrivato il mio turno alla domanda "qual è il suo nome" ho risposto che non lo sapevo perché sul momento nella mia mente c'erano solo gli argomenti dell'esame.» Lando si mette a ridere e Shawn lo segue a ruota «Il professore ha capito la mia situazione di panico e mi ha fatta calmare... alla fine ho preso 30 e lode!»
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Sedici - Charles Leclerc
Fanfiction!!! STORIA DEL 2019 IN REVISIONE E RIPUBBLICAZIONE !!! Dal prologo: «Nervosa?» mi chiede Charles nel vedere che ho iniziato a mangiucchiarmi le unghie, segno che sono tesa come una corda di violino. «Abbastanza.» rispondo continuando a guardare il c...