I vizi sono duri a morire e uno di questo è il mangiarmi le unghie – o quello che ne rimane – quando sono nervosa. Stamattina ho evitato il caffè, preferendo il tè caldo per non accumulare altra tensione e rischiare di arrivare a metà pomeriggio con tic nervosi all'occhio. Purtroppo per me, sono ormai dipendente dalla caffeina e sto già avvertendo un leggero mal di testa, sintomo che il mio corpo sta iniziando a sentire la mancanza di un buon caffè espresso.
La mattina mi è letteralmente volata. Sono arrivata in anticipo – come sempre del resto – in sede e ho conosciuto gli altri quattro tirocinanti che come me partecipano al progetto. Dopo esserci presentati, abbiamo scambiato qualche parola e ha poi avuto inizio il tour dell'edificio. Sebbene mi abbiano spiegato per filo e per segno il tragitto, dove prendere gli ascensori per raggiungere determinati posti e dove trovare le vie di fuga, mi sono ancora spaesata.
Dopodiché abbiamo assistito alla primissima riunione tra i dipendenti in una sala ancora più maestosa dell'ingresso. Qui si è discusso principalmente della nuova stagione, della presentazione ufficiale della vettura di giovedì. Ci siamo poi salutati con un sacco di auguri per l'inizio di questo nuovo percorso.
Attualmente sono davanti al buffet e sto cercando qualcosa di buono da mangiare, tuttavia ai miei occhi sembra tutto senza sapore e pericolosamente asciutto. Dopo una serie di analisi, decido di prendere della carne tagliata e un po' di verdura. Il mio corpo non ingerisce qualcosa di natura vegetale da quando ho messo piede nel Regno Unito e ne ha decisamente bisogno.
Mi porto alla cassa e passo alla cassiera la mia tessera della McLaren.
«È tutto così squisitamente buono che non sapevi cosa scegliere?»
Mi volto e vedo che Lando Norris, il nuovo pilota della McLaren proveniente dal junior team della scuderia stessa, sta parlando con me. Non appena incrocia il mio sguardo sembra aver avuto una visione e, colta anch'io alla sprovvista non gli rispondo subito.
«Ma io per caso ti ho già incontrata?» mi chiede continuando a guardarmi dritto negli occhi.
«No.» rispondo di getto «Cioè... non credo.» sento le orecchie andare letteralmente in fiamme e ringrazio la natura per avermi creato con le guance perennemente pallide che non arrossiscono nemmeno di fronte alla peggior figuraccia.
Lando fa spallucce e allunga la mano «Allora, io sono Lando. Forse ci saremo già incontrati o forse no, io comunque mi presento.»
Avverto una scossa che mi attraversa per tutta la schiena e, cercando di mantenere la calma, sposto il vassoio sulla mano sinistra e gli stringo la mano «Io sono Eleonora.»
«Lavori con William, no?» chiede mentre si incammina verso il tavolo in cui è seduto proprio il mio tutor «Mi ha detto che avrei avuto un ingegnere tirocinante, ma avevo capito che fosse uomo stempiato sulla quarantina con la pancia da birra e i peli nel naso.»
«Se preferisci un uomo sulla quarantina chiedo a William di cambiarmi il pilota.» dico sarcastica cercando di stemperare la mia tensione.
Lando non capisce al volo la battuta e rimane per un attimo zitto non sapendo come controbattere. Coglie solo quando scoppio in una risata.
Raggiunto il tavolo, iniziamo a mangiare commentando la presentazione tenuta stamattina ma soprattutto parliamo di quanto lavoro ci sia da fare perché la McLaren è da troppo tempo lontana dal podio. Vedo negli occhi di William una grandissima speranza e capisco quanto sia dedito al suo lavoro. Un giorno vorrei essere anche io così.
Finito di pranzare, salutiamo tutti i presenti al tavolo e mi reco insieme al mio tutor e una squadra di ingegneri nel suo ufficio. Qui iniziamo a discutere delle varie sessioni al simulatore che faremo a partire dalla prossima settimana e dell'organizzazione dei test a Barcellona che si terranno tra due settimane. In questa primissima fase della mia esperienza da ingegnere di pista dovrò principalmente studiare numerosi dati e guardare come lavorano gli altri ingegneri.
«Per oggi abbiamo finito.» dice William quando il suo orologio digitale segna le 16:45 «Eleonora e Shawn, questo è per voi.» e passa a me e all'altro tirocinante assegnato a Norris due quaderni ad anelli. Al loro interno ci sono una centinaia di pagine riguardanti gli ultimi test fatti ad Abu Dhabi lo scorso anno.
«Iniziate a guardarvi questo fascicolo, lunedì si parte con le prove su pista e al simulatore. Vi saranno davvero utili.» per segnalare che è giunta davvero la fine di questa giornata lavorativa spegne la lampada da tavolo e ci congeda.
«A giovedì ragazzi. Buono studio.»
Io e Shawn salutiamo il nostro tutor e usciamo dall'edificio diretti verso il parcheggio. Prima di salutarci, decidiamo di scambiarci i numeri di telefono così da confrontarci in questi due giorni di analisi dei dati di Abu Dhabi, sebbene dobbiamo studiare sessioni diverse di prove.
Nel tragitto verso casa sono così elettrizzata e felice che mi metto a cantare a squarciagola sulle note della mia canzone preferita, fuori è quasi buio e diluvia ma è come se fosse estate dentro la mia macchina. Per un attimo mi manca la mia casa in Italia, le strade di Bologna ma soprattutto mi manca mio nonno. In quest'ultimo periodo ci telefoniamo molto spesso e mi saluta esortandomi a ritornare presto in Emilia per abbracciarmi e vedermi in carne e ossa; inoltre mi racconta che Caterina, la mia migliore amica, nonché collega di università e mia ex coinquilina, passa spesso da lui per parlargli del più e del meno. Da quando i rapporti con i miei genitori si sono rotti definitivamente ha solamente me, Caterina e qualche amico con cui passa i pomeriggi al bar giocando a carte.
Appena parcheggio la macchina nel vialetto, noto che la luce in casa è accesa e che quindi Enrico è già tornato.
«Amore!» dico entrando in casa, appoggio le chiavi della macchina sul mobiletto al mio fianco e chiudo la porta.
Mi addentro in salotto e noto che Enrico sta lavorando al computer con un ragazzo e una ragazza. Il ragazzo ha i capelli rossi e ricci, raccolti da una molletta per non finire negli occhi. La ragazza, che non riesco a guardare bene in viso poiché mi rivolge la schiena, ha i lunghi capelli castani che le avvolgono la schiena a modi mantello.
Li saluto con un cenno per non disturbarli e, dopo non aver ricevuto mezza risposta, mi chiudo in camera. Appoggio il faldone sulla scrivania e controllo le notifiche sul cellulare. Caterina mi ha scritto una miriade di messaggi, tra cui un invito a fare una videochiamata per spettegolare. Sempre che io non sia impegnata a "secchiare come il tuo ragazzo".A Caterina non è mai piaciuto Enrico, principalmente per i loro caratteri agli antipodi. La mia migliore amica è egocentrica, parecchio estroversa e talmente logorroica che parla pure nel sonno. Il mio ragazzo invece è introverso, ama stare da solo e per farlo parlare bisogna aprirgli la bocca con la forza ed estrapolare le parole con le pinze. Dal canto mio vado d'accordo con entrambi perché, sebbene abbia un carattere decisamente forte ed estroverso, delle volte mi piace stare per conto mio.
"Ti chiamo domani verso l'ora di pranzo. Ora ho ospiti a casa, mi spiace!"
Invio e passa poco tempo prima che le due spunte diventino blu.
"Con ospiti intendi i colleghi di Enrico che non vuoi disturbare perché stanno studiando?"
Caterina, ahimè, mi conosce troppo bene. Le invio uno sticker di un gattino con la scritta "sorry" e mi butto sul letto pronta a una serata di relax per bilanciare questa giornata stressante.
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Sedici - Charles Leclerc
Fanfic!!! STORIA DEL 2019 IN REVISIONE E RIPUBBLICAZIONE !!! Dal prologo: «Nervosa?» mi chiede Charles nel vedere che ho iniziato a mangiucchiarmi le unghie, segno che sono tesa come una corda di violino. «Abbastanza.» rispondo continuando a guardare il c...