Kintsugi金継ぎ

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L'america non faceva per Hoseok, sapeva di essere nel posto sbagliato. Aveva studiato danza in accademia, era il migliore del suo corso e si era appena diplomato. Gli avevano offerto molte possibilità di lavoro, ma sentiva che il suo cuore era rimasto in Corea.
In particolare, da una persona il cui nome era Min Yoongi.
Con le mani che tremavano, quel pomeriggio di agosto scrisse un messaggio. Poche, semplici parole.

Yoongi, sto tornando.
Andiamo al bar, vicino a quella che era casa nostra.

×××

"Avvisiamo i gentili passeggeri che il volo atterrerà tra pochi minuti, vi preghiamo di allacciare le cinture di sicurezza e chiudere il tavolino davanti a voi."
Hoseok si sistemò la cintura, e poco dopo cambiò canzone nella sua riproduzione casuale del telefono, sistemando meglio le cuffiette per poi osservare il paesaggio sempre più vicino di Seoul che si stagliava sotto di lui.
Yoongi gli aveva detto di essere già al terminal, ma non gli avrebbe parlato fino a quando non sarebbero arrivati al bar, come aveva richiesto il minore.
Mentre la canzone successiva partiva, il mezzo arrivò a destinazione, con somma gioia di tutti i passeggeri.
Silenziosamente, Hoseok prese il proprio zaino ed uscì, incontrandosi con il sole cocente che brillava sulla città e sull'aeroporto stesso.
Recuperò le valigie dal nastro trasportatore, e si diresse nel luogo dove Yoongi lo aspettava.
Si guardarono: minuti, secondi, sguardi che comunicavano molte più parole di un qualsiasi discorso.
L'altro lo aiutò a portare le valige fino alla sua auto, mettendosi poi alla guida, verso il bar.
Era ora di parlare.

Il maggiore era molto agitato, e non riuscì a nasconderlo, soprattutto quando sentì la voce del suo migliore amico per la prima volta dopo tanto tempo.
"Sai, un pomeriggio eri mancato al nostro appuntamento sul dondolo, Yoongi." Spiegò Hoseok, finendo il suo frullato alla fragola.
Ormai aveva 25 anni, ed era decisamente stupendo. Le sue labbra rosee erano le stesse, gli occhi pieni di emozioni ed il solito sorriso a cuore.
Yoongi sentiva le mani tremare, stringendo la sua tazza di caffè nero.
"Mi ero davvero tanto arrabbiato, mia nonna aveva cercato di calmarmi. Io non sapevo che tu avessi la febbre alta e nemmeno lei, ci fu spiegato da tua madre il giorno dopo. Sono rimasto davvero male fino a quando non sei guarito, e non volevo tornare al nostro dondolo. Nonna mi ha preso le mani-" si fermò, prendendo quelle incerte e pallide del maggiore. "E mi ha detto: -Hoseok, non ti devi arrabbiare per queste cose. Se saprai perdonare coloro che ti feriscono, potrai mantenere tutti i sogni che hai con loro. Il perdono è la più grande e la più difficile forma d'amore, non credi? Piccolo Hobi, quando sarai grande ricorda la forza del perdono, la forza che rende migliore quella degli altri. La forza che fa continuare a battere i cuori spenti. Ricordalo.- questo mi spiegò, e io ci ho pensato tanto, sai? Sono passati anni, e sono pronto a dirtelo. Min Yoongi, io ti ho perdonato, ti ho perdonato e vorrei mostrarti la più grande e la più complicata forma d'amore che un essere umano possa conoscere."
Yoongi stava piangendo, ma non si vergognò di nessuna lacrima.

"C-cosa ti ha fatto cambiare idea? Provi pietà per me?" Balbettò, incerto.
I

l minore strinse le sue mani fredde nelle proprie. "No, Yoon. Te l'ho detto, l'amore." Indicò il suo cuore, e poi quello del più grande. "Non voglio che la persona che amo soffra. E chiunque potrà pensare che ho sbagliato, che sono uno stupido, che mi picchierai di nuovo. Ma l'unico che deve scegliere qui sono io. Ti sceglierei tra mille, Min Yoongi."
Lo baciò delicatamente, mentre entrambi sentirono qualcosa nelle loro anime. Yoongi avrebbe risposto a quell'affermazione di Hoseok, ma voleva prima trovare il coraggio di amarlo nel modo migliore.

Un anno più tardi, circa, i due erano sul letto che condividevano. Entrambi senza vestiti, la stanza era piena degli ansimi lievi di Hoseok, mentre Yoongi lo stuzzicava utilizzando le mani.
Il suo corpo era marchiato da alcuni succhiotti, le dita di Yoongi erano attorno ai suoi capezzoli e li stimolavano, alternandosi a volte a baci sulle labbra. Tutti e due avevano fame e brama d'amore, e appena il maggiore ebbe posato una mano sul membro dell'altro, quest'ultimo gemette bisognoso.
Non negò la sua paura, mentre Yoongi entrava in lui, aveva ancora dei momenti in cui il panico prendeva il sopravvento. Non era la prima volta che ci provavano, perchè il più giovane si sentiva male.
Cominciò a tremare, Yoongi lo calmò con piccoli baci tra i capelli, promettendo che non gli avrebbe fatto alcun male.
"Hoseokie, non mi drogo da tempo ormai. Sono in u-un gruppo per ex drogati e lo sai, non agitarti."
Il più piccolo piangeva. "I-in questo letto t-tu mi facevi del male."
Yoongi uscì da lui, prendendolo tra le braccia e coccolandolo.
"M-mi dispiace Yoongi, sono stupido!"
"Shhh, non lo sei, non lo sei. Se non ti senti pronto rimandiamo, okay?"
Il rosso scosse la testa. "Voglio amarti, sono stanco di avere paura..."
Yoongi decise di provare in modo diverso, come mai aveva fatto: accompagnò l'altro in salotto dopo avergli asciugato le lacrime, e fece partire un po' di musica per creare un'atmosfera rilassante.
Fece stendere Hoseok sul divano, cominciando ad accarezzare ogni sua parte del corpo. Il rosso sembrò più calmo, forse grazie anche al sorriso tranquillo del maggiore.
"Posso?" Domandò, mentre con la mano sfiorava la guancia del più piccolo.
"Provaci, hyung. Io tenterò di non avere paura."
Lo aiutò a mettersi in posizione, baciando un'ultima volta il suo ragazzo.
Hoseok gemette appena il membro di Yoongi entrò in lui, ma poi cominciò a rilassarsi pian piano.
Le carezze di Yoongi erano terapeutiche, lo aiutarono a stare tranquillo fino a quando non si sentì pronto per dirgli di muoversi.
Il piacere prese il sopravvento sul pensiero razionale, e il minore sentì una scarica percorrere la sua colonna vertebrale. L'altro spingeva con violenza contro il punto in cui Hoseok sentiva maggior piacere, facendo gemere senza controllo il più piccolo.
Yoongi era stanco, provato, e con una spinta secca venne, ed Hoseok lo raggiunse subito dopo.
Si sdraiarono entrambi, i loro corpi sudati e ancora tremanti per l'orgasmo erano accanto all'altro, coperti da un lenzuolo.
E stavano bene.
Erano completi, fottutamente tanto.
Jung Hoseok, Min Yoongi: due anime rotte dalla vita, ricomposte in una sola dall'oro rappresentato dall'amore, proprio come i piatti in giappone quando vengono rotti e sistemati.
"Ti sceglierei eternamente a mia volta, Sunshine. Ti amo." Finalmente, Yoongi rispose a quell'affermazione, seppur con voce tremante, mentre cercava di riprendersi.
"Anche io. Ti amo tanto, Yoon."

“Quando i giapponesi riparano un oggetto rotto, valorizzano la crepa riempiendo la spaccatura con dell’oro. Essi credono che quando qualcosa ha subito una ferita ed ha una storia, diventa più bello.” 
-L'arte Giapponese del Kintsugi

金継ぎ 𝐊𝐢𝐧𝐭𝐬𝐮𝐠𝐢-𝐘𝐨𝐨𝐧𝐬𝐞𝐨𝐤 ✔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora