Thomas: addio a Jacqueline

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"¿Pero que tiene la noche? Que nos vuelven tan tristes, tan fragiles, tan idiotas"

Tutto era andato come previsto, tuttavia Thomas non era riuscito a togliersi di dosso quella terribile sensazione di vergogna. Neear tempo prima gli aveva proposto di passare dalla sua parte, lui ci aveva riflettuto molto, perché stare con l'oscuro significava tradire i suoi amici. Poi, una sera, Neear si era presentato durante un suo turno di guardia e gli aveva detto: "Artefice dell'acqua, se combatterai con me, giuro che mai, durante questa guerra, torcerò un solo capello ai tuoi amici. Li considererò come reliquie intoccabili e ordinerò ai miei Zimeniani di non far loro del male, tutto questo a una sola condizione: dovrai portarmi l'artefice del fuoco, viva e in salute. Ti prometto che non le verrà fatto alcun male, mi serve solo un pizzichino del suo immenso potere" quelle parole erano arrivate alla sua testa con la dolcezza del miele. Non aveva potuto rifiutare, o più semplicemente, non aveva avuto scelta.

"Ragazzi, potete uscire allo scoperto, Neear non vi farà del male" disse il ragazzo con voce tremante mente il mago oscuro gli circondava le spalle con un braccio. Avrebbe potuto sembrare un gesto affettuoso, ma non lo era affatto, Thomas si sentiva avvolto dalle spire di un serpente.

Henry e Jacqueline si tolsero i mantelli in un gesto furioso e, all'unisono, esclamarono: "TU!"

L'artefice del fuoco era la più infuriata. Il Cerchio sulla sua testa emanò una fiammata che raggiunse il soffitto, annerendolo; il fuoco avvolse la ragazza trasformandola in una specie di terrificante manifestazione demoniaca.

"SERPE! COME HAI POTUTO TRADIRCI? CREDEVO CHE TU FOSSI NOSTRO AMICO, CHE TU MI AMASSI, INVECE HAI SEMPRE TRAMATO ALLE NOSTRE SPALLE, ALLE MIE SPALLE! INFIDO GIUDA CHE HA AVUTO IL CORAGGIO DI CHIAMARMI "AMORE"! HO SEMPRE CREDUTO IN TE, SONO SEMPRE STATA AL TUO FIANCO E CI SIAMO SEMPRE PROTETTI A VICENDA, HAI SEMPRE DETTO CHE AVRESTI SALVATO AURIAH CON NOI! MA LE TUE ERANO MENZOGNE, NIENT'ALTRO CHE PAROLE DI VENTO, BUGIE! NOBILI, MA BUGIE!" persino Henry indietreggiò sentendo quanto fosse accesa la rabbia della ragazza, tuttavia, una nota di delusione alterava le sue parole. Thomas, incapace di guardarla negli occhi, rivolse all'artefice dell'aria uno sguardo supplicante perdono.

Non contenta di quanto aveva appena detto, Jacqueline si lanciò in una scarica di insulti in francese e, per diversi momenti, nel corridoio di Ahir Zimenia nessuno mosse un solo muscolo.

"Lui mi aveva giurato che, se gli avessi obbedito, non vi avrebbe fatto del male..." mormorò l'artefice dell'acqua che ora, sovrastato da una grandissima fiamma parlante, si ritirava nell'abbraccio di Neear, come un bambino.

"PERò NON HAI PENSATO CHE TRADIRCI CI AVREBBE FATTO SOFFRIRE COMUNQUE?" la fiamma si abbassò un po'.

Henry, molto agitato, aveva iniziato a fronteggiare gli Zimeniani e, stranamente, Neear non fece nulla per impedirgli di ucciderli. Sembrava molto preso dalla discussione tra i due ragazzi e non aveva mai lasciato Thomas per un istante.

"Thomas, io ti amavo, ti ho offerto il mio cuore e tu, ora, lo stai calpestando..." disse Jacqueline singhiozzando. Le fiamme che l'avvolgevano calarono lentamente rivelando la sua figura. L'artefice del fuoco cadde in ginocchio piangendo.

"Bene, ora che ci siamo chiariti ti pregherei di seguirmi, Jacqueline" disse amabilmente Neear con la sua voce roca.

Fece per prenderla per un braccio ma, con uno scatto felino, la ragazza si rialzò in piedi e, brandendo la sua arma venne nuovamente avvolta dalle fiamme.

"Non osare toccarmi, viscido verme! Non mi lascerò sfiorare dall'uomo che ha ucciso mia madre!" Neear si ritrasse per paura di scottarsi, a quel punto Jacqueline cominciò a roteare l'arma, coperta di fiamme.

Il Regno Di Auriah- Volume secondoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora