Thomas: la porta

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"Non credo che ti sia permesso accompagnarmi, Danai" disse Thomas con una nota di tristezza: gli sarebbe piaciuto percepire la rassicurante presenza del Syan al suo fianco durante il consiglio straordinario, ma sicuramente Neear non avrebbe permesso a orecchie di cui non si fidava di udire le sue decisioni.

Il ragazzo rivolse al principe uno sguardo eloquente e supportivo, un sorriso lieve increspò un angolo della sua bocca, poi tuffò nuovamente gli occhi tra le fiamme. Anche Thomas sorrise lievemente e si alzò per alimentare il fuoco, prese in mano un pezzo di legno e lo gettò nel camino, mentre le scintille si alzavano la voce di Danai, sommessamente, gli pose una domanda: " L'amavi molto? Intendo la regina"

Il principe si fermò, lasciò che il calore delle fiamme accarezzasse il suo volto, esalò un sospiro leggero e si portò una mano al mento.

"Credo di si" rispose senza guardare Danai negli occhi, il turbinio dei fiocchi fuori dalla finestra fece riemergere in lui il ricordo di quando l'aveva baciata a Keya, prima che conquistassero quel dannato mantello, quando gli sembrava che le cose fossero più semplici.

I suoi pensieri vennero interrotti da una bussata decisa: uno zimeniano era venuto a convocarlo al consiglio. Salutò Danai e lo seguì per i corridoi freddi della reggia nera. L'illuminazione era fioca e debole, il vento ululava fuori dalle finestre e faceva così freddo che Thomas poteva scorgere il proprio respiro condensarsi in nuvole leggere. Una volta giunti alla sala del consiglio lo zimeniano annunciò l'arrivo del principe e l'artefice dell'acqua prese posto su una delle sedie che circondavano una grande tavola nera al centro dell'aula.

"Benvenuto, principe" disse Neear porgendogli omaggio con un gesto della mano.

"Sarò conciso: non sappiamo dove si trovi la regina e il fatto che ora i ribelli l'abbiano proclamata successore di Caesaar conferisce loro un grande vantaggio, abbiamo inflitto loro un notevole danno attaccando il Regno Oltre il Fiume e gli altri avamposti, ma non possiamo temporeggiare ancora. Bisogna fare in modo che tutti sappiano che Thomas è il legittimo erede e che lottiamo per la sua causa, la regina dei ribelli apparirà come un'usurpatrice e potremo conservare l'alleanza di molti regni vicini, magari anche guadagnarne di nuove" il ragazzo ascoltava attentamente la voce gracchiante che proveniva dalla figura incappucciata, sentiva che gli zimeniani mormoravano, ma fece finta di non sentirli.

"Per cominciare la nostra propaganda dovremo portare Thomas a Seita, farne la nostra capitale e tirarla fuori dallo stato di miseria in cui versa ora" il principe trattenne una risata: era proprio a causa di Neear se la città versava in quelle condizioni.

"Da lì apriremo un'azione di propaganda e spionaggio, sguinzaglieremo le guardie di Seita e cercheremo di scoprire quanto più potremo sui piani dei ribelli per poi attaccarli e fare quanti più ostaggi possibile" Thomas assentì, avevano già parlato dell'importanza degli ostaggi, ma nutriva il forte sospetto che fosse una scusa per torturare i prigionieri ribelli e ottenere informazioni da loro.

"Mio signore, avete intenzione di trovare la regina e ucciderla?" chiese uno zimeniano, Thomas ebbe un tuffo al cuore.

"No" rispose calmo Neear, si sporse sul tavolo appoggiando entrambe le mani guantate sulla superficie scura del legno.

"Logorerò le sue difese fino a costringerla alla resa" fece una pausa. "Sarà costretta a capitolare, quando cederà dimostreremo al mondo il nostro potere e la costringeremo a rimettere la monarchia nelle nostre mani" tutti al tavolo tacquero, ognuno immerso nelle sue considerazioni.

"Principe, quanto prima partirai per Seita, farò in modo che la città venga ripulita per il tuo arrivo e ti assicurerò una scorta di protezione" aggiunse rivolgendosi a Thomas.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 03, 2022 ⏰

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Il Regno Di Auriah- Volume secondoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora