Jacqueline: armatura reale

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"Wearing courage and breathing strength there's nothing you can't face"

Jacqueline si trovava nella foresta di Edomen, il buio avvolgeva ogni cosa, solo il Cerchio di Foco forniva una scarsa illuminazione. Ricordò che Thomas odiava il buio e si sentì trafiggere il cuore dal dolore al suo ricordo. L'ululato di un lupo venne portato dal vento che scuoteva i rami nudi degli alberi. La ragazza raggiunse un laghetto ghiacciato. Un leggero strato di nevischio ammantava le sponde e la superficie era coperta dal ghiaccio azzurrino. Scorse la nuvoletta del suo respiro che si dissipava nel buio. Si sentì molto triste e desiderò tornare al castello.

Udì un rametto spezzarsi, si voltò velocemente e richiamò la sua arma. Jacqueline drizzò le orecchie ma non percepì più nemmeno un suono. Ad un tratto scorse due puntini accendersi nella notte, allarmata indietreggiò di un paio di passi. Scorse la figura di un lupo grigio con gli occhi più azzurri che avesse mai visto, l'animale aveva in bocca uno straccio. Il lupo si avvicinò a lei, non sembrava avere cattive intenzioni. Jacqueline si lasciò annusare una mano inginocchiandosi, ormai aveva riconosciuto il Lica Morpha.

"Thomas, cosa ci fai qui?" gli chiese. Lo splendido animale non rispose e depositò accanto a lei lo straccio che aveva tenuto in bocca: era il mantello di Keya. La ragazza lo raccolse, lo strinse tra le dita e tastò il tessuto morbido. Si sentì pervadere da una tristezza profonda, quando alzò nuovamente lo sguardo per guardare il lupo grigio questi era già svanito.

L'artefice del fuoco si alzò in piedi e si guardò intorno, un vento gelido la fece rabbrividire. Sentì una mano sulla spalla, si voltò ma non riuscì a capire chi l'avesse toccata: il buio avvolgeva ogni cosa. All'improvviso una risata malvagia echeggiò tra gli alberi e Jacqueline si sentì spingere all'indietro. Cadde nel lago il cui strato sottile di ghiaccio non resse il suo peso e si ruppe. Si sentì sprofondare nelle acque fredde mentre teneva ancora in mano l'ekèndal e il mantello. Il Cerchio di Foco si spense e il freddo la pervase, sembrava che più si muovesse più affondasse nell'acqua gelida. Sul punto di annegare perse conoscenza.

"Jacqueline! Svegliati!" Jona stava bussando alla porta della sua camera così forte che avrebbe potuto buttarla giù.

"Eh? Cosa?" la ragazza si svegliò, per fortuna era stato solo un brutto sogno.

"Apri, regina dei miei stivali!" sbraitò l'artefice dell'aria.

"o butto giù questa porta" aggiunse una seria di imprecazioni decisamente poco carine.

"Jona!" esclamò la voce di Elija.

"Taci anche tu! Non hai sentito cos'è successo?"

Allarmata Jacqueline si vestì velocemente e aprì la porta, si trovò davanti Jona, armata dalla testa ai piedi, ed Elija che cercava di impedirle di sfondare la porta.

"Cosa sta succedendo?" chiese la ragazza con tono autoritario, il Cerchio fiammeggiò sulla sua testa.

"Questa mattina presto Neear ha attaccato Nenja, come avevamo previsto nello scorso consiglio di guerra, le nostre truppe stanno difendendo la reggia ma servono aiuti! Anche perché quel...si sta dirigendo verso Danesh!" Jacqueline non le lasciò nemmeno il tempo di concludere la frase e corse a cercare Henry.

"Henry! Henry! Dove sei?" gridò correndo per il castello.

"HENRY!" continuò a camminare con un passo garibaldino mentre il Cerchio fiammeggiva sulla sua testa.

Accecata dalla fretta non vide chi le stava venendo incontro e andò a sbattere contro Ixander.

"Oh, scusa Jacqueline non ti avevo vista"

"Non fa nulla, colpa mia" disse frettolosamente.

"Stai cercando Henry, non è così?" chiese lui.

Il Regno Di Auriah- Volume secondoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora