Sento le scale tremare sotto il passo pesante di qualche piede, e probabilmente ho già capito di chi si tratti. Nella mia testa inizia un conto alla rovescia partendo dalla terza cifra.
«BEAAA!» sento la voce acuta della mia piccola sorellina risuonare nella stanza non appena aperta, sgarbatamente, la porta.
«Dimmi amore» la invito, fiacccamente, a continuare.
«Mamma ha appena chiamato... non mi può accompagnare da Giordana, devi venire tu» rimango ferma a guardarla. Non ho capito bene le ultime parole. Gli occhi iniziano ad appannarsi per la non voglia, al solo pensiero di essermi appena allungata sul mio caro e comodo lettuccio, e invece...
«Dici davvero?» sono molto triste e stanca.
«Sììì, dai per favore» inizia col fare i suoi soliti capricci, cercando di tirarmi su.
«Va bene, però non mettermi fretta. Se farai la brava ti comprò un gelato, ok?» allarga un sorriso che le arriva su entrambi gli occhi. Sono felice che sprizzi tanta gioia. È da quasi 6 mesi che non fa altro che rimbambirmi con Giordana; il bello che nonostante me la faccia ascoltare, o meglio è lei che l'ascolta, io penso sempre ad altro, non ho ancora capito chi sia.
«Giordana quindi?» le domando, alzandomi maldestramente dal letto.
«Sì, quella di Amici»
«Ah, ha fatto Amici»
«Sìì, è la decima volta che te lo dico» mi rimprovera, alzando gli occhi al cielo.
«Dove si farà l'evento?» nel frattempo che colmi la mia domanda, inizo a sistemarmi.
Mi pettino i capelli per dare spazio ad una treccia; applico del mascara sugli occhi; un lucidalabbra color carne ed infine mi cambio, indossando dei jeans neri a vita alta e una maglia larga con il motivo di Dumbo.
«Come sto?» dico facendo dei movimenti da top model, strappandole una risata.
«Benissimo, se ti vede la stendi»
«Chi è che stendo?»
«GIORDANAAA»
«Ancora con Giordana, ma cos'ha tanto di speciale? Secondo me avresti voluto lei come sorella, di la verità!?» Per entrare ancor di più nella parte imbroncio il viso, intrecciando le mani al petto.
«Mmmh, forse»
«Hai capito la birbante?!» L'afferro dai fianchi buttandola sul letto, iniziando a farle il solletico.
«Basta! Basta!» La sento implorare, tra una risata e l'altra, svariate volte.
«Chi è che vorresti come sorella?»
«Tu! Tu! Tu!» A quelle parole mi fermo, sedendomi sfinita. Abbiamo entrambe il fiatone. Credo non sia stata una buona idea, non sono atleticamente preparata per fare queste cose.
«Dai, dobbiamo andare o faremo tardi!» Non finisce la frase che è già scesa al piano terra. È proprio un terremoto.Saliamo in auto, allaciamo la cintura e accendo il motore.
«Hai preso tutto?»
«Cioè?»
«Non so, se hai bisogno di qualche pass per entrare...?»
«Nono. Ah, devi firmare per l'autorizzazione alla foto»
«Come fai a sapere tutte queste cose?»
«Mi sono informata»
«Hai 9 anni, ma sei molto sapientona» alza le spalle. Mi stupisce alcune volte.
Dopo avermi dato l'indirizzo, inizio ad imbucarmi nelle diverse vie di Aprilia.
Come quasi ogni volta che ho questa birbante in auto, parte una canzone di Giordana. Non so quale sia il titolo, ma parla di una festa. La voce graffiante seguita da quella di Denise, accompagnano il breve viaggio verso la Mondadori.
Alla conclusione della terza canzone, imbuco via dei Lauri, pronta per parcheggiare, se solo trovassi posto. Nonostante siano le 14 passate si intravede una bella fila, e questo mi reca non poca ansia nel pensare al nostro turno.
Denise non riesce più a trattenere la grande gioia che hai in corpo, sprigionaldola non solo con piccole urla isteriche, ma anche sbattendo la portiera della mia povera 500...
«Denise piano! Non vorrai tornare senza portiera?» Alzo gli occhi al cielo, sempre la solita birbante vivace.
«Vieni, dammi la mano» le dico dolcemente, afferrandola. Amo stare in sua compagnia, anche se avvolte la chiuderei in camera per non sentirla più, ma infondo senza di lei non vivrei come ora. Adoro vederla felice, infondo solo con noi lo è, siamo io e mamma la sua famiglia. Tiro via i pensieri che in questo momento intralcerebbero il divertimento; la prendo il braccio portandola a passo più svelto verso la destinazione.
«Hai visto amore, quante persone?» annuisce, con gli occhi spalancati, incredula di essere quì. Prima di metterla giù mi regala un forte abbraccio e senza esitare contraccambio.In fila da ormai un'ora, sentendo il brusio della gente in coda, parlando di storie instagram della cantante e altre cose non totalmente percepibili. Innegabilmente la fila è diventata molto prosperosa rispetto a qualche ora fa, dev'essere proprio amata questa ragazza. Un gruppetto in fondo a noi inizia a cantare, e il resto o quasi della fila li segue.
Questo momento mi fa risalire alla mente il periodo nella quale ho fatto, assieme a Chiara, la mia attuale migliore amica, la pazzia di prendere un volo aereo per assistere al concerto di Ed Sherran, una bomba.Il meteo dovrà fare i conti con me. Non posso credere che stia iniziando a piovere...
«DOVREBBE ESSERE ARRIVATA!» Sento urlare da davanti.
«ODDIO, QUELLA È LA MACCHINA?!» Voci giovanili e non solo, iniziano ad impazzire, gridando il suo nome verso un'auto nera che si avvicina. Ovviamente inizia a prendere parte anche Denise, che cerca inutilmente di vedere in mezzo alla massa. Per facilitarne il lavoro la prendo in braccio, facendo sì che abbia una visuale migliore e non appena arrivata su inizia ad urlare il suo nome.
Non sono sicura sia stata una buona idea prenderla su di me, dati i grandi spintoni che arrivano a destra e manca. Inutile le mie parole per cercare di farli calmare e fermarsi, tutto vano. Dopo poco la metto giù per evitare quale incidente, solo quello manca.
La portiera si apre e ne esce una figura femminile con indosso indumenti della Fila, capelli cortissimi neri e orecchini su due buchi ad ogni orecchio. Appena fuori inizia a salutare tutti i presenti, dando la mano e abbracciando. Mi stupisce la cosa, è un bene che esistano persone così dolci. Inizia a farsi strada tra la folla di persone che la circondano, per poi sparire, penso dentro il negozio.
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𝐴𝑐𝑐𝑎𝑛𝑡𝑜 𝑎 𝑡𝑒;;Giordana Angi
Fanfiction*La storia conterrà, a volte, un linguaggio forte* La mente spesso ci porta a credere che le cose a noi impossibili lo siano realmente, ma nulla lo è. L'amore colpisce quando meno ce lo aspettiamo, nel momento più inopportuno, o in quello perfetto...