Capitolo 4

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Credo siano passati almeno una ventina se non di più, di minuti da quando io e la mia amica abbiamo iniziato a ballare scatenate.
«Amore, senti mi serve una pausa» dice la mora di fronte a me, tra un'affanno e l'altro.
«Respira Chià, non morire proprio adesso. Hai appena avuto uno stipendio, il tempo di farmi sperperare tutti i tuoi soldi e poi fai quel che vuoi» le tiro una spallata leggera in segno di gioco, e lei non esita a rispondermi:
«Non penserai davvero che mi perda il divertimento che ci sarà tra poco?» La guardo interrogativa... di che cosa sta parlando?
«Non hai capito, vero? Te la faccio semplice: la tua metà non ha spesso di guardarti da quando abbiamo iniziato a ballare, penso proprio che ti abbia divorata con lo sguardo.» Nelle sue parole è percepibile un velo di malizia ironica. Il mio volto esprime ciò che provo: stupore; non riesco a credere a quello che mi ha appena confessato.
«Stai dicendo veramente?» Le chiedo ancora, mentre mi volto cercando con lo guardo la figura di Giordana. Forse voleva venire quì per salutarmi, ma si vergogna...?
«Io vado a prendere da bere, e tu resta ferma quì, ok?» 
«No, io vado un attimo in bagno» sempre se lo trovo.
«Ok, dovrebbe essere vicino il bancone?!» Annuisco. Ci allontaniamo a vicenda, dirigendoci verso le nostre mete; passo tra la folla di persone accalcate verso il palco, così da uscirne fuori.
Dopo aver chiesto ad un barista dove si trovassero i bagni, mi dirigo svelta verso la l'entrata.
Un lungo lavandino prende la parete alla sinistra, assieme a degli specchi posizionati sopra.

Uscita, cerco di rintracciare la mia amica verso la sezione bibite, ma lo sguardo non incrocia la sua figura. Mi avvicino al bancone, con l'intento anche di prendere da bere e improvvisamente sento vibrare il telefono che ho in mano. Come non detto, Chiara mi sta chiamando.
«Amore, ci sei caduta nel cesso?»
«Sempre raffinata» alzo gli occhi al cielo, con un velo di sorriso.
«Non è il momento di farmi la predica, dove stai? Veni subito.» Dice, con volume di voce abbastanza basso. Non so se preoccuparmi...
«Che succede?»
«Ti vedo, vieni verso il terzo tavolino a sinistra.» Non faccio in tempo a replicare che ritrovo la chiamata chiusa. Chissà cosa ha combinato questa volta.
Dopo aver ordinato da bere, prendo il bicchiere e mi dirigo a passo svelto, verso Chiara.
La vedo parlare con qualcuno, ma non capisco chi... forse la vorranno cacciare dal locale, la sola idea mi imbarazza.
Arrivata verso i tavolini, rimango impassibile, colta alla sprovvista dalla persona che mi trovo di fronte.
«Finalmente sei arrivata! Stavo parlando con Giordana dell'affluenza che c'è in questo locale»
Ma cosa vuoi che me importi dell'affluenza, mi è saltato il cuore. Non so se uccidere Chiara per avermi fatto salire ansia, data la sua insistenza. Mi ha colto alla sprovvista, ma ad essere sinceri: me lo sarei aspettata di incontrarla prima o poi. Sono però curiosa di sapere se sia stata Chiara ad andare da lei?!
«Ciao» la saluto, con tono sorpreso nel vederla, ed allo stesso tempo imbarazzato nel non sapere cosa fare.
«Ciao» ricambia con sorriso.
«Stavo passando e ho incontrato la tua amica, le ho chiesto se volevate unirvi al mio gruppo» continua poi.
Ecco scoperta la verità, sono più che sollevata dal dover smentire che ci sia stato lo zampino di Chiara in tutto questo. Non so cosa rispondere... vorrei restare per le mie, assieme alla mia amica, ma allo stesso tempo avere compagnia e conoscere meglio la famosa cantante di qui mia sorella impazzisce, l'apparenza mi suggerisce che sia una ragazza simpatica.
«Ehm... veramente non saprei, cioè...» inizio a balbettare, cercando aiuto in Chiara, ma invece che essermi di appoggio inizia a fissarmi contrariata.
«Tranquilla, se non volete capisco»
«No no no, cosa dici! Restiamo, ci fa piacere» interviene frettolosamente la ragazza al mio fianco, cercando di essere il più convincente possibile. Cosa mi combini!? Voglio proprio sapere perché tutta questa insistenza, uffah.
Sorrido d'istinto, cercando di darle corda.
Mi sento molto a disagio.
«Mi fa piacere.» Dice la ragazza, sorridendo leggermente.
«Ho saputo che hai tenuto un instore a Latina, com'è stato?» Chiara non perde tempo e cerca subito di attaccare bottone con la ragazza di fronte a noi.
«Bellissimo! Vedere tutta quella gente per me, nella mia città... sono ancora incredula, mi sembra tutto un sogno» le sue parole trasmettono tanta emozione e mentre parla i suoi occhi brillano.
«Sono molto felice che mia sorella sia venuta, aspettava quel momento da tanto» le faccio sapere. Sono sempre contenta quando Denise incontra i suoi idoli, nonostante la grande fatica che bisogna fare per poter finalmente avere un loro autografo, alla fine il tutto è ripagato dalla sua immensa gioia, che solitamente l'accompagna per quasi una settimana.
«Mi fa piacere sentirtelo dire, ho visto che è stata molto contenta» le sorrido di rimando.
«Ho notato però che... eri molto presa a discutere con il signore della sicurezza» oddio, pensavo l'avesse dimenticato o almeno che non se ne fosse accorta. Vorrei sottrarmi in questo momento, che figuraccia; quando c'è da dire le cose come stanno non sono il tipo da tirarsi indietro, però in quella situazione forse avrei potuto risparmiare le mie polemiche.
Le spiego la situazione e lei tra una risata nascosta e l'altra, mi dice di aver fatto bene e di non dovermi preoccupare delle brutte figure, ma meglio dire le cose come stanno, soprattutto in quella situazione con molte persone. «L'organizzazione degli eventi spesso è pessima...»  annuisco, ha proprio ragione.

Qualche minuto dopo, Giordana va a prendere da bere, dirigendosi dunque verso il bancone, mentre la mia amica prendendomi dal braccio mi avvicina a sé, maldestramente.
«Cos'è questa storia che hai discusso con la Sicurezza?!» Alzo le spalle in segno di innocenza, cercando di evitare il "perché non me lo hai detto?!" ... che sfortunatamente per me arriva in pochi secondi.
«Amore mio scusa, ti voglio tanto bene!» Inizio a farle gli occhi dolci, sperando mi dia tregua.
«Cose così non puoi tenertele per te.» Dice rabbiosa, incrociando le braccia al petto.
«Ehm...non uccidermi per favore, mi ero dimenticata di renderti partecipe. Ti voglio bene lo sai» con tutte le discussioni che ho giornalmente.
«Vabbè, mi sono comunque fatta due risate» dice spingendomi lievemente, ed entrambe iniziamo a ridere, colpa anche dei cocktails. Credo proprio che per me possa bastare, ho dato abbastanza.
«Hai visto come ti guardava quella ragazza?!»Ci risiamo...
«Ma cosa stai dicendo! Smettila, e poi non è il mio tipo. Ma non sai neppure se le piacciano le ragazze e già inizi con i film mentali?!»  Non capisco, con tutta la sincerità che ho, da dove tiri fuori queste assurdità. 
«Sei stupida o cosa? Quella canzone che mette sempre tua sorella, parla di due ragazze!» La sua espressione ovvia mi irrita.
«E allora?! Non mi interessa comunque, ti ricordo che ho occhi solo per una persona, e tu sai chi.» Le dico, cercando di chiudere l'argomento, anche se non sarà così facile come penso, anzi questo è solo l'inizio di un lungo mal di testa.
«Ti ricordo mia cara che vi siete lasciate, o mi sbaglio?»  Sapevo che l'avrebbe detto. Sbuffo alzando gli occhi al cielo, e cercando di chiuderle quella bocca.
«No, non ti sbagli... ma è solo tempo che ci stiamo prendendo per pensare, non abbiamo discusso o altro. Ora basta, non voglio pensarci più, perché tu invece non bevi e chiudi quella radio?»  Faccio una smorfia, cercando di farla innervosire.
«Già,  mi sa che è proprio quello che farò» dice, bevendo anche il mio cocktail. Resto a bocca aperta, non posso credere che l'abbia fatto.
«Ti ricordo che dobbiamo tornare a casa, e io non ho ancora la patente» cerco di toglierle il bicchiere dalla mano, ma ormai ha finito tutto.
«Torna a piedi» la guardo impassibile.
«Eccomi! Scusate se vi ho fatte aspettare troppo» sento la voce di Giordana venire verso di noi.
«No no, anzi noi avevamo intenzione di spostarci verso il bancone. Ho notato anche che i tuoi amici sono molto concentrati a ballare hahahahah. Grazie mille per la compagnia, noi andiamo» non voglio disturbare, ne tanto meno sentirmi a disagio, d'altronde non conosco né lei né i suoi amici, con cui non ho avuto l'opportunità di parlare. Nonostante le opposizioni vane di Chiara, salutiamo Giordana e sgattaioliamo via.
«Ma cosa ti è preso?!»  gli inutili brontolii di Chiara mi scivolano addosso.


SPAZIO AUTRICE

*scusatemi se ci dovessero essere errori di ortografia, ma non ho revisionato*

Ma ehi, guardate un po' chi è tonata con un nuovo capitolo!  Lo so lo so... sono un brutta persona perché avrei dovuto postare circa non ricordo quante settimane fa, MA MA MA almeno sono ancora viva e finalmente avete il continuo dello scorso. Per mettervi ancora più ansia: ho il 5^ cap pronto e credo proprio che ci sarà da sclerare in tutti i sensi, almeno lo spero qwq-                                                                                                                                                        

𝐴𝑐𝑐𝑎𝑛𝑡𝑜 𝑎 𝑡𝑒;;Giordana AngiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora