Nessuno È Come Te

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- Allora Margaret, sei davvero sicura? - Kaori mi fissa seria tenendomi per le spalle.

- Perché fai quest'espressione? Sono stata io a chiederti se potevi domandare, dove lavori, se avevano posto anche per me. -

- Sì, ma... ho seriamente paura che possa accaderti qualcosa. -

- Perché mai? Ho già avuto esperienze come cameriera, nella locanda che avevano i nonni, in più tu sarai con me. - le sorrido tranquilla più che mai.

Non capisco tutta questa tensione.

- Tu sei troppo ingenua. Ti è andata bene, alla loro locanda, solo perché tuo nonno avrebbe tagliato le mani a chiunque avesse anche solo provato a guardarti in modo strano. Inoltre oggi saremo insieme, ma non è detto che sarà così per tutti i tuoi turni. - sospira iniziando a pensare a chissà quale tragica scena.

- Kaori ti preoccupi troppo, non dicevi che sono tutti gentili e disponibili? Beh... a parte quel tuo collega, Egawa? - spero di aver ricordato bene il suo cognome.

Kaori ha passato ore a parlarmi di lui, a come devo stargli lontano, ma... ammetto di non ricordare molto.

- Egawa Tetsu... lui è quello che più temo. Non è un cattivo soggetto, ma tu sei esattamente il tipo di persona che ama stuzzicare. -

- Ti ho promesso che cercherò di tenerlo lontano. Ora possiamo entrare? Siamo da dieci minuti davanti al Daisy Cafè. - le indico la porta a vetri.

All'interno del locale posso pure vedere un dipendente, o almeno credo, mentre ci osserva confuso.

- Non sono ancora pronta a questo. - si copre il volto con le mani.

- Allora entro senza di te. Continuando a stare qui finiremo per dissuadere i clienti dall'entrare. - apro la porta prima che riesca a fermarmi.

Al che, rassegnata, mi segue.

- Oh, Kaori. Eccoti qui. Ti stavo aspettando, è lei l'amica di cui mi hai parlato? - ci raggiunge il proprietario. Un uomo che sembra essere molto cordiale.

- Sì... - sospira la mia amica.

- Che ti succede? Non stai molto bene, oggi? - le poggia una mano sulla spalla.

- Oggi c'è Tetsu? - domanda invece di rispondere.

- Arriva tra un'ora, perché? -

- Ah... nulla. - sospira nuovamente.

- B-Buongiorno. Il mio nome è Margaret Durand. - allungo una mano verso il mio capo.

Se Kaori non vuole fare le presentazioni ci penso da sola.

- Piacere, io sono Subaru Katagai. Il proprietario del Daisy Cafè e ti ringrazio molto, in anticipo, per l'aiuto che ci darai. - mi sorride stringendo la mia mano.

- Spero di esservi utile. - faccio un mezzo inchino.

- Sono certo che lo sarai. Posso però farti una domanda? È una mia piccola curiosità. - sorride leggermente in imbarazzo.

- Sì? - lo guardo un po' confusa.

- Ti sei trasferita qui dalla Francia? -

Ridacchiando mi preparo alla mia solita risposta, sono in molti a farmi questa domanda.

- Veramente sono nata qui in Giappone. Però mio padre è di origini francesi, si è trasferito qui dopo il matrimonio con mia madre. -

- Scusa per l'indiscrezione, ma non ci sono molti nomi come il tuo. -

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