CAPITOLO 9

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La donna era piuttosto tozza, dalla carnagione ambrata e i lineamenti esotici. In oltre emanava un profumo gradevole, a tratti inebriante, un miscuglio di frutti tropicali. Emma alzò lo sguardo per un attimo, notando che una sconosciuta si era seduta a fianco a lei e rimise a terra il piede. La donna si girò verso la ragazza, e iniziò a parlarle "Ciao bella, cosa ci fai qui invece di essere a scuola?" Emma esitò, ma il suo talento per le bugie le fece rispondere prontamente "Devo andare a teatro" che poi, in realtà non era neanche una bugia troppo grossa, infatti Emma sarebbe andata a teatro entro un'oretta. "Sei una studentessa della Scala, ah, oggi cosa fate di così importante da poter non andare a scuola?" La situazione si faceva sempre più imbarazzante, oggi tutti avevano voglia di parlare con Emma, ma cosa voleva questa donna? La ragazza rispose senza timore "Abbiamo le audizioni del Lago dei Cigni" un silenzio intrigante seguì quest'ultima frase, fino a quando la donna non riprese il discorso "Mi piace molto il balletto classico". Emma era tentata ad andarsene ma qualcosa le diceva che la donna le sarebbe tornata utile, così le disse che le audizioni erano a porta aperta, perciò chiunque poteva assistere. La donna esitò, si vedeva una specie di luce nei suoi occhi, come se la frase le avesse migliorato la giornata, poi la ringraziò, si alzò e prima di allontanarsi si presentò, il suo nome era Nasira. Emma rimase così sola, nel silenzio totale. La confusione della città non raggiungeva quella piazzetta, infatti al posto dei rumori del traffico si sentiva soltanto un leggerissimo fruscio di foglie causato dagli alberi soprastanti. Dopo una mezz'ora di completo relax nella pace di questo posto magicamente isolato dalla città, Emma iniziò a riflettere sul da farsi, gli studenti sarebbero usciti da scuola tra parecchie ore e la ragazza sarebbe rimasta lì sola a non fare niente per un sacco di tempo. Decise di tornare a teatro, così camminò per una ventina di minuti, normalmente ci avrebbe messo di meno, ma a causa della storta dovette fare più attenzione a dove metteva i piedi. Quando arrivò davanti al portone si ricordò che non poteva entrare dall'ingresso principale, le signore delle pulizie l'avrebbero vista e sarebbe finita nei guai, dato che in quel momento sarebbe dovuta essere in classe. Fortunatamente il teatro era fornito di un giardino, collegato al cortile principale, che si trovava esattamente dietro la costruzione; lì era presente un ingresso secondario costituito da una porticina nascosta, che solo gli studenti più ribelli conoscevano. Scavalcato il basso recinto che circondava la aiuole Emma raggiunse la porticina ed entrò di soppiatto nell'atrio del teatro. C'era una signora sulla cinquantina che puliva le scale e parlava al telefono, non notò la presenza di Emma, che aveva dovuto prendere una scorciatoia per raggiungere la sua camera. Dopo aver attraversato un numero non preciso di stretti corridoi polverosi che le signore delle pulizie probabilmente nemmeno conoscevano, la ragazza trovò la sua stanza ed entrò senza problemi, il pavimento era umido perciò avevano già ripulito quella parte di dormitorio. Si sedette subito sul suo letto e si tolse la scarpa del piede ferito; il bendaggio di Federico era stato efficace, infatti la caviglia era gonfiata pochissimo e il dolore era sopportabile. Da brava ballerina quale era, Emma teneva sempre dal ghiaccio nel piccolo frigo che lei e le sue coinquiline avevano in camera e ne usufruì. Passò tanto tempo in camera a rilassarsi, si era quasi dimenticata delle audizioni, quando guardò l'orologio e si ricordò che tra due ore tutto il teatro sarebbe tornato da scuola. Uscì silenziosamente dalla sua stanzetta, ripercorse la scorciatoia al contrario e si ritrovò nell'atrio; attraversò il giardino ed eccola lì, l'aula di repertorio classico. Emma iniziò immediatamente a fare stretching per essere già ben riscaldata prima dell'arrivo degli altri studenti, che avrebbero di sicuro occupato un sacco di spazio, senza concedere un riscaldamento ben fatto alla maggior parte dei ballerini. Il tempo scorreva lentamente, ma almeno la caviglia non provocava fastidi peggiori di quelli aspettati. Di sicuro non era rotta, ma avrebbe comunque influenzato negativamente le audizioni di Emma. Improvvisamente ebbe un forte senso è incertezza, Stefania come tutte le ragazze più grandi, era molto pronta, molto allenata e quindi molto più adatta al ruolo di Odette, anche se probabilmente Emma era molto più agguerrita: si era fatta male, ma aveva lavorato sodo per il ruolo di protagonista e ci teneva molto. Erano entrambe ragazze con potenzialità e talento, ma spesso nessuna delle due cose basta, bisogna avere anche espressività e costanza, ed entrambe lo sapevano. Arrivate le 14:30 un'orda di studenti fece il suo ingresso a teatro, tutti quanti erano affamati ed emozionati allo stesso tempo. Emma sentì rumoreggiare in cortile, e appena vide i ragazzi si catapultò giù, fingendo di essere appena tornata da scuola come tutti gli altri. Tutti entrarono in mensa e presero posto, Emma si sedette al solito tavolo e venne raggiunta da Amanda e un paio di ragazzi che conosceva di vista, ma che erano apparentemente disposti a chiacchierare anche con sconosciuti. Quando tutti i presenti al tavolo riempirono i loro piatti di pasta al pesto, si iniziò la sessione di "spettegolamento". Giravano voci che dicevano che un tizio del sesto anno dal nome slavo aveva il ruolo di Siegfrid assicurato, e che Odette era ambita da ragazze degli ultimi anni dotate di un quantitativo di talento pari a quello della ballerine più importanti della storia. Emma non ascoltava fiduciosamente le sciocchezze che sparavano i pettegoli amici di Amanda, ma nonostante ciò la intimorirono lievemente. Dopo pranzo, quando gli speculatori si erano allontanati per diffondere le loro voci sulle audizioni a tutti i presenti, Emma raccontò ad Amanda tutto quello che le era capitato in quella assurda giornata invernale. La prima cosa che l'amica fece fu rimproverare la ragazza: doveva fare molta più attenzione, soprattutto nei giorni così importanti. Voleva darle qualche suggerimento per non affaticare troppo la caviglia, ma non fece in tempo perchè un insegnante in giacca e cravatta entrò e schierandosi la voce intimò tutti i partecipanti ad avviarsi verso la sala dove si sarebbero tenute le audizioni, ovvero la più grande della scuola: il palco. Emma ebbe quasi un colpo al cuore: mai si sarebbe immaginata che i provini si sarebbero tenuti sul palco di uno dei teatri più importanti d'Italia. Il suo cuore iniziò a battere all'impazzata e in più le passò a fianco Federico, che salutandola con il suo solito sorrisino la fece arrossire e accelerò ulteriormente il suo battito cardiaco. Raggiunto il retro del palcoscenico i ragazzi si divisero dalle ragazze per raggiungere il loro spogliatoio; quando tutti erano pronti vennero portati in platea dove si poteva assistere alle audizione degli altri gruppi. Si procedeva così: un gruppo composto da cinque ragazzi e cinque ragazze eseguiva alcune coreografie prima di gruppo e poi di coppia. Si dava un punteggio da uno a dieci a tecnica, espressività e doti. Gli studenti con i punti più alti facevano i solisti e quelli con i voti medi il corpo di ballo. I migliori del corpo di ballo erano anche le riserve dei solisti. Il primo gruppo si stava avvicinando al palco, mentre Emma aspettava seduta tranquilla il suo turno...

Guess who's back, back again... HEY, sì, lo so, sono stata tanto tempo assente, ma dopo questa pausa sono torna, più attiva che mai. Nel prossimo capitolo si parlerà finalmente delle fatidiche audizioni, quindi non ci resta che aspettare... Nel frattempo, se come me avete la passione per la musica hip hop, potreste leggere la mia nuova storia "My Opinion About Hip Hop". Mi farebbe tanto piacere... buona lettura...<3

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 03, 2019 ⏰

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