the winter dance and all that it brings

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Nota:

Ciao a tutti, so di essere un po' scomparsa ma sono stata, e lo sono ancora, assorbita dall'università. Scrivo poco e non sono del tutto soddisfatta. Nemmeno questa pubblicazione è una scena riscritta, non ne ho il tempo materiale. Finita la sessione però farò un bel re-watch e scriverò più parti possibili, anche in attesa della prossima stagione. Ho iniziato a scrivere questa one-shot sotto Natale ma è stata completata molto dopo. Quindi, buona lettura.

Gilbert non era un codardo. Non lo era mai stato. Mai aveva esitato, ne davanti al fuoco di casa Gillis, ne all'ignoto del suo viaggio.
E allora perché non l'aveva ancora invitata?
Il ballo d'Inverno, organizzato da Miss Stacy e dalle madri progressiste per gli abitanti di Avonlea, si sarebbe tenuto la vigilia di Natale, mancavano poco meno di due settimane ed ancora non era riuscito a parlare con lei. Il problema non era la domanda in sé ma ciò che essa racchiudeva. Non erano più dei ragazzini, gli inviti celavano un interesse ben diverso dall'amicizia ed ugualmente le risposte che ne conseguivano. Certo, non era una proposta di matrimonio ne nulla di definitivo, ma aveva una sua valenza, una sua speciale importanza non trascurabile. C'erano già stati degli inviti, e dei rifiuti. Questi ultimi non incoraggiavano di certo il ragazzo a fare un passo in avanti. Uno di questi, quello che più preoccupava il giovane Blythe, era diretto a Mike Morgan, da parte della dolcissima Ruby Gillis, notoriamente invaghita del ricciolo.
Avrebbe mai accettato la sua proposta con Ruby di mezzo?
Era una delle sue più care amiche dopo tutto, difficilmente le avrebbe dato un dispiacere così grande. Era per questi motivi, e per altre dinamiche del loro rapporto, che non aveva ancora chiesto ad Anna di andare al ballo con lui.
Da sua parte la rossa era in uno stato di negatività atipico per la sua persona. Non era impaziente ed estasiata come il suo solito. Era invece cupa, triste e alquanto tetra. Diana era visibilmente preoccupata per lei e non riusciva a comprendere l'evento scatenante che aveva ridotto l'amica a quello stato. Non era successo nulla di brutto, Marilla e Matthew stavano bene, certo nessuno dei due godeva di una salute brillante ma l'emicrania della donna ed il cuore dell'uomo erano sotto controllo. Nulla minacciava la serenità di Anna in quel periodo.
E allora perché stava così?
C'era forse qualcosa che non le stava dicendo?
La rossa amava i balli ed il Natale, avrebbe dovuto saltare da una parte all'altra del paese e non rimanere seduta con lo sguardo perso e malinconico fingendo sorriso quando qualcuno la avvicinava. Aveva dei sospetti e, se si fossero rivelati esatti, non era con lei che doveva parlarne. Per questo le lasciava il suo spazio, non la forzava ma le rimaneva semplicemente accanto. 'Io ci sono. Ci sarò sempre' le diceva con gli occhi e la rossa non poteva che esserne grata.
La condizione di Anna non era stata notata solo dalla corvina, anche Ruby aveva percepito che c'era qualcosa che non andava.
Se fosse andato tutto bene perchè scriveva solo storie tristi?
Perché in tutti i racconti la bellissima protagonista perdeva l'amore e il tutto finiva in tragedia?
Anna era avvezza alla stesura di storie tristi ma mai così struggenti e laceranti e dal romanticismo così amaro e vano. Ruby sapeva che quello che provava Anna lo riversava nelle parole che scriveva, che era l'unico modo in cui la rossa riuscisse a far fluire le sue emozioni fino in fondo. Certo, quando c'era da parlare nessuno in tutta Avonlea era meglio della rossa ma, quando si parlava di cose più personali, più intime, sembrava perdere le parole anche con lei e Diana. La scrittura era il modo in cui Anna, consciamente o no, rivelava il suo stato d'animo agli altri.

Se la sua scrittrice preferita stava soffrendo, qualunque fosse il motivo, lei le sarebbe rimasta vicino.

Era proprio per questo motivo che Gilbert e Ruby, sebbene da diverse direzioni, stavo entrando a Green Gabels quel giorno. Il ricciolo voleva sondare il terreno, vedere se ci fosse davvero una possibilità per loro. Non avrebbe rinunciato ad Anna nemmeno sotto tortura e, questo particolare, era chiaro a tutti meno che alla rossa e alla dolcissima bionda.
Ruby, invece, voleva rimanere accanto all'amica e provare dove anche Diana aveva fallito. La corvina le aveva detto che sospettava il motivo della malinconia straziante dell'amica ma, ne era certa, a lei non l'avrebbe mai rivelata. Per questo aveva declinato l'invito della Gillis e le aveva suggerito di andare da sola. Sapeva che le due avevano bisogno di parlare e, forse, entrambe avrebbero aperto gli occhi su quelle verità un po' scomode che si tenevano dentro.
Quando il corvino arrivo davanti alla porta di casa non poté che rimanere sorpreso dalla vista della piccola Gillis "Ruby?" la chiamò piano non nascondendo lo sconcerto. "Gilbert?". Ruby squadro il ragazzo adorante per qualche secondo finché non si rese conto della situazione.
Per quale motivo Gilbert Blythe era davanti alla porta di Anna Shirley Cuthbert?
"Cosa ci fai qui?" disse mostrando al ragazzo tutta la sua confusione. Il giovane si morse la guancia a disagio.

Gilbert Blythe e la ragazza dai capelli rossiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora