Capitolo 2

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Cosa odio più della gente che lascia i bordi della pizza? La fila per pagare alla cassa di un supermercato, snervante.

Presi giusto quattro cose, o poco più; Due bottiglie d'acqua, del pane e qualche salume.. giusto per prepararmi il pranzo.
Presi anche delle fragole, le trovai in offerta e sembravano pure buone, accompagnate ovviamente da una barretta di cioccolata.

Arrivó finalmente il mio turno alla cassa del supermarket; la commessa era un'anziana signora, annoiata come il ragazzo che mi aiutó al motel ieri notte.

Dopo aver passato la mia spesa sotto lo Scanner, infilai il tutto dentro una pista di plastica.

"Fanno 21 dollari e 60." disse. Avrà avuto il setto nasale deviato, aveva una voce davvero.. acuta.

Aprì il portafogli per la seconda volta nell'arco di un'ora e mezza uscendo altri soldi; mi restano 274 dollari in totale.

Le porsi i soldi e dopo averla salutata e ringraziata, senza ovviamente ricevere risposta, uscì dal supermercato.

Cosa farò adesso? Questa è la domanda del giorno.

Mi guardai un po' intorno e notai a circa 10 o 15 metri da me, un parco giochi per bambini.
Ci dovrà pur essere qualche panchina dove sedersi..

Cominciai a camminare e nel frattempo il mio stomaco cominció a lamentarsi, erano le 13:30 e stavo davvero soffrendo, avevo una fame da lupi.

Come pensavo, una volta arrivata davanti le piccole giostre per bambini, vidi quattro panchine, due per ogni lato del parco.
Mi sedetti su una delle panchine del lato destro, era il mio preferito;
Mamma diceva che portava fortuna a tutta la nostra famiglia ed io, essendo scaramantica al massimo, ci credetti sempre.

Una volta seduta cominciai a frugare nella busta della spesa, uscì una schiacciatella di pane già aperta e un po' di prosciutto; dimenticai il formaggio, ovviamente.

Al primo morso non potei che sentirmi di nuovo viva, come rinata, non mangiavo da 24 ore e non era proprio da me.

Mentre mangiavo pensavo a cosa avrei fatto una volta finito il panino, sarebbero state le 14 ed io rimanevo sempre senza qualcosa da fare, odiavo annoiarmi o non sapere cosa farne della mia giornata.

Potrei incamminarmi? magari facendomi un giro scoprirei nuove cose, nuovi posti, potrei prendermi un caffè..? se solo avessi la fortuna di trovare un bar, ovviamente.

Finì il mio panino di gran corsa, sistemai il pane e il prosciutto nella borsa e bevvi nel frattempo metà bottiglia d'acqua.
Dopo aver riposato tutto, raccattai il mio cappotto dalla panchina e lo strinsi sui miei fianchi; era il tipico orario in cui il sole si faceva più caldo da queste parti e stare in canottiera era più che liberatorio.

Mi rilegai i capelli in una coda alta e un po' scombinata e Con la borsa in spalla, cominciai a camminare, di nuovo..

Passeggiando mi resi conto di quanto non conoscessi questo lato del Wisconsin; non mi ero nemmeno resa conto di non essere più nel Milwaukee, non sapevo nemmeno fosse così piccola come città.
Questa cosa mi preoccupó un po', mi piace avere il senso dell'orientamento, sapere sempre cosa fare, dove andare e come risolvere le cose. Ma da qualche ora a questa parte, mi sento come un pesce fuor d'acqua.. e per quanto cerchi di organizzarmi e rimanere tranquilla, cominciano ad emergere i pro e i contro di questa fuga.
Lascio un posto che da qualche anno a questa parte mi portò solo dolore;
Cambio l'aria che respiro, non è più l'aria sporca e pesante del Milwaukee.. non è il massimo ma sento che è diversa.

Nel frattempo però non so cosa farne di me, qui, adesso. Non so dove passare la notte, non so come potermi cambiare o fare la pipì perché potrei anche non trovare nulla per queste strade..
cosa peggiore, non so per quanto ancora mi basteranno i miei soldi; sono già pochi per gli standard di una fuga, molto pochi. E non so come rifornirmi.

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