Capitolo 1

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Prima di leggere..
Questo libro può contenere linguaggio scurrile ed esplicito, uso di droghe e alcol, tematiche per adulti.
Qualora non fossero apprezzati i seguenti temi elencati, vi consiglio di non cominciare la lettura, grazie.

Camminavo non curante del fatto che fossero appena le 3:48 del mattino, per quella che fino a poche ora fa era la mia città.
È la prima volta che provo qualcosa del genere, un brivido agghiacciante che parte dalla nuca per poi arrivare al fondo schiena, la bile che comincia a salirmi in gola, il fiatone, le mani intorpidite e i piedi che sembra quasi non trovino motivo per fermarsi.
Forse perché, alla fine, non c'era davvero motivo per rimanere qui.
Tengo stretto tutto quello che ho, e non parlo solo della mia borsa piena e del cappotto in pelle.. parlo in modo generico.
Tutto quello che ho adesso è un pizzico di coraggio, malinconia e paura.
Se devo essere sincera, mi mancherà Milwaukee, è comunque il posto dove sono cresciuta e maturata. Lasciare la città e, spero, l'intero stato del Wisconsin, sarà difficile da digerire, ma non credo riuscirò in futuro a trovare momento migliore di questo per cambiare aria.

Cacciando sassolini dal terreno con le scarpe alquanto rovinate, cominciai a pensare che fermarsi un momento per organizzare la mia fuga sia di vitale importanza adesso, nel vero senso della parola.
Mettendo insieme i pezzi, mi sedetti sul marciapiede più sporco di tutta Milwaukee; posai la borsa giusto a un palmo di mano da me, mi guardai intorno e controllai l'orologio:

4:05 del mattino.

Essendo appena scappata di casa, dovrei cercarmi un posto dove passare almeno questa 'notte', per poter organizzare il giorno dopo.
Al momento tutto quello che ho sono 345 dollari, che ovviamente basteranno per pagare una misera camera in un misero motel che sta appena a qualche metro di distanza da me.
Alzai il mio povero coccige intorpidito dal marciapiede, presi la borsa e strinsi ancora un po' il mio cappotto, non ricordavo facesse così freddo il 15 maggio a quest'ora del mattino

Dopo circa 15 minuti mi trovai giusto davanti l'insegna lampeggiante del vecchio motel di Milwaukee: Supernova.
Non aveva nulla di 'supernovo'; alcune lettere non si illuminavano nemmeno.
A passo svelto raggiunsi la porta scorrevole in ciliegio rovinato del motel, entrando, notai senza stupore la mancanza di personale pronto ad aiutarmi.
Aspettai 10 minuti davanti alla 'reception', dopo poco si avvicinò un simpatico ragazzo dai capelli fucsia, con un sorriso d'oro e una bella pistola tatuata sopra il sopracciglio destro, giusto accanto ad un piercing.
Aveva davvero i denti d'oro, comunque.

"Cosa posso fare per te?" aveva la voce stanca, annoiata e non potei fare a meno di sorridere notando la sua espressione totalmente scocciata, era quasi comico.

"Buonasera, vorrei prendere una camera per questa notte." cercai di non sembrare scocciata quanto lui, ma la mia stanchezza non me lo permise e cominciai a desiderare anch'io di finire quella conversazione per potermi buttare su un letto, se non pulito, almeno comodo.

Mi guardò annoiato e si giró senza dire una parola, aprì l'anta di un armadietto alle sue spalle prendendo la prima chiave che gli capitó sotto gli occhi.

"Tieni, stanza numero 10, è al secondo piano." terminó porgendomi la chiave. Lo vedevo più sollevato dopo avermi liquidata.

"Grazie, buonanotte" .
Non ricevetti alcuna risposta ma poco mi importó, sono sempre gentile con tutti ed è ok... e voglio davvero un letto, adesso.

Raggiunsi le scale, raccapriccianti, arrivando direttamente al secondo piano.

Stanza numero 5,6,7,8,9... 10.

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