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Non capiva, era un posto abbandonato, perché Yoongi sarebbe dovuto venire qui?
Si fece un giretto nel posto per poi trovare una casetta di mattoni ricoperta da arrampicanti e con solo una semplice finestra di legno aperta da cui usciva una splendida melodia. Qualcuno li stava suonando il pianoforte, era bravissimo, per Jimin era esagerato dire che era perfetto, ma quella melodia era davvero perfetta. Si avvicinò per dare un occhiata all'interno della casetta dalla finestra, rimase shockato ma allo stesso tempo meravigliato quando scoprì chi era a suonare quella perfetta melodia.
Yoongi in quel momento sembrava stare in un altro mondo, un mondo felice e sereno che desiderava anche Jimin e quel ragazzo che sembrava oscuro e cattivo gli apparve ora come un angelo caduto dal cielo che sprigionava la sua luce attraverso quel pianoforte e le sue melodie.

Rimase a fissarlo, intorno a lui vedeva la luce chiara della sincerità, non conosceva quella canzone, forse l'aveva scritta lui? 
È un melodia bellissima ma malinconica, Jimin riusciva a capire il significato della canzone dalle note. Per lui era una canzone scritta per speranza di Yoongi, capiva dalla sua melodia che Yoongi voleva essere diverso da come appare agli altri, vuole apparire come quando è da solo e suona il pianoforte, dolce, passionale, sensibile e felice. Ma la canzone gli dice anche altro, è in cerca di qualcuno, la canzone è in cerca di qualcuno o qualcosa che la rendi allegra.
Rimango davanti alla finestra per un pò aspettando che Yoongi finisse di suonare.
-Era davvero bella. -
-Huh? -
Si girò di scatto verso Jimin guardandolo con una faccia mista tra il sorpreso e il preoccupato.
-Perché mi hai seguito? -
Gli sorrise, forse si sarebbe arrabbiato a morte con lui, ma a Jimin non importava, voleva conoscere meglio Yoongi e la sua musica.
-Mi incuriosisci molto, adoro la tua melodia malinconica, sai, dalle melodie posso capire il significato della canzone... Perché è stata scritta.... -
Mi guarda incazzato come non mai.
-Tu non puoi capire me, figuriamoci la mia melodia.-
Lo guardo serio e questo cambiamento lo stupisce.
-Che ne sai? Neanche tu puoi capire me. Non sai chi sono, cosa passo ogni giorno, le mie passioni... Io almeno ho la prova della tua melodia che mi dice cosa provi, so che non passi tanto bene la tua vita ultimamente e vuoi dimostrarti agli altri come te stesso... Ma non ci riesci... Quindi vieni qui a scrivere canzoni e immeggerti nei sogni e nelle melodie più malinconiche e piene di desideri... Non è vero? -
Yoongi continuò a guardarlo incazzato, sia per la sua privacy sia perché aveva capito tutto dalla sua canzone.
-Vattene e lasciami in pace. -
Disse tra i denti stretti.
-Scusa... Me ne vado... Però... Davvero mi piace la tua melodia... E non dirò niente a nessuno... -
Jimin se ne andò e continuò ad esplorare il giardino per poi finire in una palestra abbandonata, questa era davvero enorme, davvero bellissima e luminosa, come mai nessuno ha notato lo spreco di questo magnifico luogo?

Jimin entrò e sentì improvvisamente una melodia, la riconobbe, era la melodia di Yoongi. Quella melodia faceva sognare anche lui, chiuse gli occhi e si lasciò andare tra movimenti dolci e lenti, la sua danza accompagnava perfettamente la melodia di Yoongi che gli restò in testa e iniziò a canticchiarla mentre continuava a ballare, senza accorgersi che Yoongi aveva finito di suonare da un bel pò e si era messo a cercare Jimin che aveva visto andarsene verso l'aperto del giardino e iniziò a cercarlo per un pò finendo per sentire una bellissima voce che canticchiava la sua melodia, l'unico che poteva conoscere quella melodia adesso era Jimin, proprio il ragazzo che adesso stava ballando davanti agli occhi di Yoongi con passione e serenità. Yoongi rimase meravigliato sia dai suoi bellissimi movimenti dolci e delicati che dalla sua voce che interpretava allo stesso modo la sua canzone malinconica.
Jimin si fermò quando si accorse di Yoongi e assunse subito un atteggiamento timido nei suoi confronti.
-Ah scusami... Ti ho dato ancora fastidio? -
Yoongi lo guardò, poi scoppiò a ridere davanti lo sguardo confuso di Jimin.
-No, non mi hai dato per niente fastidio... Sei.... Bravo... -
Disse spostando lo sguardo. Yoongi fece per la prima volta dei complimenti a qualcuno, finora nessuno se li meritava, tranne per quel piccoletto dai capelli rosa e dal grande talento e passione.
-Che c'è?... Non mi odi più?...-
Disse Jimin con la testa abbassata verso le sue scarpe.
-.... Diciamo che non ti odiavo veramente... Solo che pensavo fossi come gli altri ragazzi del collège... Loro mi credono un mostro... Pensano a me come uno spericolato pericoloso che manda le persone all'ospedale e che non se ne frega minimamente. Che non abbia compassione o interesse per qualcosa... Insomma mi descrivono come se non fossi umano... -
Jimin lo guardò comprensivo, anche lui sapeva cosa si provava inqueste situazioni.
-Pensavo che fossi come gli altri ragazzi del collège... Che mi prendessi in giro perché sembro una ragazza... Sembro un ragazzino impacciato con i capelli a zucchero filato  e perché sono..... Gay....-
Jimin si aspettò una presa in giro o una risata ma nessuna di queste da parte di Yoongi, solo il suo sguardo che gli prestava attenzione.
-Pff, prenderti in giro perché sei gay, che infantili coglioni.-
Jimin rimase sorpreso ma allo stesso tempo felice di sentire quelle parole.
-Tu sei un ragazzo buono e carino, vogliono prendere di mira anche quelli così ora? -
Lo guardò cercando di capire.
-Carino? -
-Si... Sei carino... I capelli rosa ti stanno bene... -
A quel punto Jimin sorrise di cuore e abbracciò Yoongi che sembrò sorpreso.
-Hey calma giù le mani, non significa che mi piaci. -
Si staccò come gli disse Yoongi.
-Perché? Sei anche tu gay? -
A quella domanda Yoongi si bloccò.
-A-ancora non lo so, so solo che chiunque mi stia accanto debba amarmi veramente e condivida le mie passioni.-

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