F O U R.

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Sbuffai quando l'ennesimo areoplanino di carta arrivò al mio banco. Ormai quello che vi era scritto dentro ormai lo sapevo a memoria: "Ti va di uscire con me? -Luke xx."

Mi girai notando Luke che mi fissava con un sorrisetto timido, agitando la mano in segno di saluto. Roteai gli occhi, tornando a seguire la lezione di scienze.

-Ragazzi, domani ci sarà una verifica sull'ultimo argomento svolto. Spero che le mie lezioni siano state chiare. Buona fortuna per domani!- annunciò il professore un attimo prima che la campanella strillasse. Raccolsi i miei libri ed uscii dalla classe a grandi falcate, raggiungendo il mi armadietto, presi alcuni libri e ne lasciai degli altri all'interno, chiusi l'anta e mi diressi verso l'uscita della scuola.

-Stones, è già la seconda volta che salti le prove questa settimana. Mi auguro che almeno oggi sarai presente.- si lamentò Alison, la capo cheerleader.

-Mi dispiace, ma nemmeno oggi posso. Sono molto impegnata: domani ho un compito di scienze e poi.. ehm.. devo dare ripetizioni di letteratura a Luke.- affermai afferrando Luke per il braccio e trascinandolo verso di me, dato che mi era passato accanto. -E' molto insicuro sull'argomento e lo stavo appunto aspettando per andare a casa.- sorrisi falsamente cercando di essere più convincente possibile . Alison inarcò un sopracciglio, squadrandomi.

-La prossima settimana vedi di essere presente, o sei fuori dalla squadra.- esclamò per poi andarsene a grandi passi.

-Ci si vede Hemmings.- lo salutai uscendo dall'istituto.

-Cosa? Aspetta ma le ripetizioni?- domandò seguendomi.

-Dammele tu delle ripetizioni di scienze, perché i non c'ho capito un cazzo.- annunciai con frustrazione.

-Davvero?-

-Davvero.- risposi

-Quindi è un appuntamento?- enunciò con troppa enfasi.

Sbuffai. -Andiamo Hemmings.-

Luke si offrì di darmi un passaggio con la sua auto dato che aveva cominciato a piovere molto forte; il viaggio su silenzioso e imbarazzante. Spero che Josh non mi abbia vista entrate in macchina con lui, altrimenti le avrei sentite. Mi fratello ed Hemmings si odiavano dai tempi dell'asilo, quando Josh per dispetto calpestò il portapranzo delle Tartarughe Ninja di Luke. Da lì partì una guerra. In quarta elementare, Luke bloccò Josh dentro ai bagni, dove ci rimase per tutto il pomeriggio. In terza media, Josh buttò il cellulare di Luke nel water, tirando lo sciacquone. Al secondo anno di liceo, Luke "rubò" la ragazza a mio fratello e lì finì a botte. Loro ora frequentano il quinto anno, io il terzo. Siamo quasi a metà semestre e nessuno dei due non ha ancora fatto nulla all'altro, è un buon segno; magari entrambi hanno deciso di darci un tagli, ma se Josh venisse a sapere che sono stata con Luke oggi, probabilmente scatenerebbe un'altra interminabile guerra.

-Siamo arrivati.- mi informò il biondo spegnendo il motore della sua auto. Luke abitava in una villetta in una periferia di Sidney lontano dal traffico e dal rumore. Casa sua era calda e accogliente, adorabile. Eravamo da soli in casa: i suoi genitori erano in Europa per affari e le sue sorelle dalla nonna.

Non credevo che Luke fosse così serio in fatto di studio, infatti restammo incollati ai libri per tutto il resto del pomeriggio, facendo una sola pausa della durata di dieci minuti.

-Allora come sono andata?- chiesi quando finii di esporre l'argomento di scienze. Lui rimase in silenzio, fissandomi.

-Faceva tanto schifo?- chiesi scoraggiata

-No no andava bene. Il compito andrà benissimo per forza, ti sei impegnata Stones, brava!-

-Grazie a Dio.- sospirai -Che ore sono?- domandai.

-Quasi le otto.- rispose guardando sul display del suo cellulare.

-Meglio che vada, Josh sarà furioso.- annunciai cominciando a sistemare i miei libri.

-No, aspetta seguimi.- proferì cominciando a salire le scale. Lo guardai confusa, forse non aveva afferrato pienamente il concetto. -Josh mi verrà a cercare, non ho tempo!- quasi gridai. Lui sbuffò leggermente prima di scendere quei pochi gradini che aveva salito, mi afferrò per un braccio e mi trascinò su per le scale, fino in camera sua.

-Abbassa la guardia. Non ho intenzione né di baciarti, né di stuprarti, né di scoparti- mi informò, ma comunque non mi calmai. -Fidati!- quasi implorò. Mi calmai ma non abbassai del tutto la guardia. Si sedette sul bordo del suo letto, aprendo qualche cassetto del suo comodino. Dopo un paio di minuti si girò tenendo tra le dita una canna.

-TA DAA!- enunciò fiero.

-Sul serio? Una canna?-

-Dai Brook, hai paura che Josh lo venga a sapere?-

Annuii leggermente. -Dai, tranquilla. Mi prenderò io la colpa per te.- mi rassicurò, accendendo la sigaretta. Prese un tiro, poi me la passò. La afferrai esitante, poi mi decisi a prendere un tiro. Buttai fuori il fumo, le mie pupille si dilatarono.

-Vedi? Ti piace.- proferì trionfante -Vedrai ti piacerà essere mia amica. Sarà il nostro piccolo segreto, okay?- parlò prendendo un altro tiro.

-Okay.- risposi.

Bloodstream. - Michael Clifford [slow updates.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora