F I V E.

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Chiusi con forza l'anta del mio armadietto. Michael era davvero un tipo strano: con quei capelli stravaganti e i vestiti rigorosamente neri.

Non ci parlammo più, da quando lo vidi al cimitero. Beh, non che avessimo parlato più di molto.

Strinsi la copertina del mio libro di scienze, finché non vidi le mie nocche diventare quasi bianche.

-Scusa...- sentii una mano picchiettarmi la spalla. Mi girai, notando un ragazzo dai capelli neri.

-Potresti dirmi dove si trova l'aula 212?- mi chiese. -Sono nuovo qui e non riesco a trovarla.-

-Certo. Ti ci accompagno, anche io ho lezione lì.- sorrisi incamminandomi con lui verso l'aula di scienze.

-Sono Calum.- si presentò

-Brook.- gli sorrisi. -Da quanto tempo sei in città?- chiesi quando un imbarazzante silenzio si creò tra noi due.

-Praticamente da quando sono nato, però ho avuto alcuni problemi nella vecchia scuola, quindi mi sono trasferito in questa.- mi spiegò mentre entravamo in aula. Anuii comprensiva, anche io mi ero trovata nella sua situazione, più o meno.

-Mi piace la tua spilla!- esclamò notando la mia spilla dei the 1975 attaccata alla mia giacca di jeans.

-Grazie. Qual è la canzone che preferisci di loro?- chiesi mentre ci sedevamo.

-Beh, direi Girls. La tua invece?-

-Adoro Sex, è una delle migliori.-

La campanella suonò e presto la classe in pochi secondi cominciò a riempirsi di alunni e l'insegnante, come al solito, non tardò ad arrivare.

La lezione passò lentamente, molto lentamente. Il signor Willson ci spiegò come disezionare le rane, e come immaginavo Dave Simpson svenì non appena vide le interiore di quella povera piccola rana. Il professore non se ne preoccupò più di molto: lo mandò in infermeria e continuò la lezione.

Quando la campanella suonò, non potei essere più felice.

-Ti va se pranziamo assieme?- mi propose Calum quando uscimmo dall'aula. Acconsentii, quindi ci dirigemmo verso la mensa, la quale era già gremita di studenti affamati.

Appena trovammo un tavolo libero, ci sedemmo e cominciammo a mangiare il nostro pranzo.

Iniziammo a parlare di musica, di varie bands e commentammo tutti i concerti live che avessimo visto.

Spostai lo sguardo dietro il viso di Calum, notando Michael fissarmi. Mi fece segno di avvicinarmi a lui. Lo mandai via con lo sguardo ma non si mosse.

-Devo andare al bagno.- mentii avvicinandomi a Michael. -Che vuoi?- chiesi sgarbatamente quando giunsi davanti alla sua figura.

-Seguimi.- si limitò a rispondermi. Lo seguii fuori dalla mensa e nei corridoi deserti.

-Michael.- dissi stanca di seguirlo. Svoltò a sinistra entrando nello sgabuzzino delle scope. -Stai scherzando?- Gli urlai contro quando vidi la sua figura entrare nella stanza.

Vidi la porta aprirsi, cacciò fuori la testa.

-No.- rispose per poi rientrare e chiudere la porta. Sbuffai, entrando nello stanzino.

-Calum non è chi credi che sia.- parlò con voce roca.

Rimasi spiazzata da questa sua affermazione. Come poteva conoscerlo? Sì okay, potevano essere amici o magari anche solo conoscersi di vista, ma il fatto che mi avesse osservata stare tutta la mattina con Calum era davvero molto inquinante.

-Michael, davvero, cosa stai dicendo?- domandai prendendo uno sgabellino e sedendocimi sopra.

-La verità.- disse senza nessuna emozione nella voce.

-Chi è veramente?- gli domandai. Non che mi interessasse sul serio, ma volevo sapere come Michael vedeva Calum dal suo contorto punto di vista.

-Tanto per cominciare, lui qui non è nuovo. C'è sempre stato solo che le sue lezioni si svolgevano solo ed esclusivamente nelle aule est della scuola. Punto secondo: non é il tipo che impazzisce vedendo la spilla di una band. Punto terzo: non é il classico bravo ragazzo, sempre sorridente, sempre sincero. Okay? Non è così. Ha un passato troppo scuro alle sue spalle per avere solo diciotto anni.

-Menti.- parlai dopo che ebbe finito la sua breve tesi su Calum.

-Non è così. Cosa te lo fa pensare?-

-Sembra la trama di una serie TV. Tutto troppo strano dietro al ragazzo che ti sembra perfetto. Non ha senso, Michael!-

-La vita non è rose e fiori, ricorda. Non sempre le cose vanno nella direzione da te desiderata. Guarda Emily ad esempio.-

-Non parlare di lei. Tu sei completamente fuori di testa Michael, non parlarmi più!- urlai le ultime parole, uscendo dallo stanziono e camminando velocemente lontano da esso.

Diedi un'occhiata all'ora sul mio cellulare: il pranzo era finito da circa quarantacinque minuti, gli studenti e gli insegnanti erano nelle rispettive classi.

Andai in mensa, notando alcuni bidelli pulire i tavoli. Cercai quello dove pranzai con Calum, ma non trovai né la mia borsa né i miei libri. Chiesi ad un bidello se avesse visto le mie cose, dopo che gliele descrissi. Mi suggerì di andare in segreteria,  per vedere se qualcuno avesse messo le mie cose nel lost and found. Lasciai la mensa, dirigendomi nell'ala ovest, dove si trovava la segreteria.

Dopo alcuni minuti finalmente giunsi, andando direttamente verso il recipiente del lost and found, che era a disposizione di chiunque. Con facilità trovai le mie cose, stavo per andarmene, quando qualcosa attirò la mia attenzione. Raccolsi una foto dal foto dal recipiente. Quando vidi il ragazzo ritratto nella piccola fotografia per poco non svenni.

-Ti manca molto?- chiese una voce alle mie spalle. Mi girai velocemente.
Calum.

-Come fai a sapere di lui?- chiesi a mia volta.

-So molte cose che tu nemmeno immagini.- rispose avvicinandosi a me. 

Michael non era pazzo, Michael aveva pienamente ragione.

SONO VIVA.
scusate per l'enorme assenza, ma forse ho troppe ff in corso haha.
Ammetto che questo capitolo è stato un vero e proprio parto, ma spero vi sia piaciuto.
Ciao ciao, fede x

Bloodstream. - Michael Clifford [slow updates.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora