Capitolo 2.

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SONG - Wake me up when september ends, Green Day

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C'ero quasi, l'ultima rampa di queste scale. La prima l'ho fatta correndo, ed essendo che è mattina non sono molto ''vivace''.

Arrivai davanti alla classe, la porta era chiusa. Brutto segno, vuol dire che il professore è già dentro. Bussai timidamente, sentii una risposta dall'altro lato della porta di legno. Entrai. E, come tanto odio, gli occhi tutti puntati su di me. Sentii le mie guance calde, segno che stavo arrossento. Ma poi quel silenzio che sembrò durare infinito, lo spezzò il professore.

- tu devi essere la ragazza nuova, vero? - mi chiese con un tono calmo, forse troppo. Indossava degli occhiali di montatura quadrata neri, una camicia azzurrina e sopra una giacca blu scuro e con dei pantaloni molto eleganti. Quel professore lì aveva quel qualcosa che un insegnante normale non ha. Non so come spiegarlo, sembra un tipo strano. Che è tutto fatto a modo suo.

- s-si - risposi imbarazzata.

- presentati alla classe. - a quella domanda, anzi affermazione, diventai ancora più rossa. Che imbarazzo.

- ehm... Io sono Elena Dallas, prima abitavo in America e mia madre è di origine italiana -

- credo che basti Elena, si vada pure a sedere dove c'è libero. -

- grazie -

I banchi erano disposti a due file da delle coppie di banchi, io decisi di mettermi in fondo nel penultimo banco da sola, mi vergognavo a mettermi di fianco a qualcuno. Come al solito.

- ok Elena, io mi chiamo John Gray e sarò il tuo, nonchè vostro, professore di lettere. Ora vi chiedo di presentarvi alla signorina Dallas, giusto il nome? -

- si giusto. - gli risposi.

Dopo di che tutti si presentarono verso di me, ma io non me ne ricordo neanche uno.

Dopo la noiosa spiegazione del programma di Gray e le altre quattro assonnanti ore, finalmente suona la campanella. Penso che andrò a mangiare da qualche parte, non mi va di rimanere qua anche a mangiare.

Faccio velocemente il mio zaino e tiro subito fuori il telefono per mettermi un paio di cuffiette alle orecchie e ascoltare un po' di musica mentre cammino per trovare un ristorante o bar o qualcosa per mangiare.

Scendo i due piani, cammino a passo veloce, almeno ci provo. C'è davvero tanta gente, è asfissiante la cosa, non ci sono tanto abituata.

Mentre uscii dalla grande porta della scuola andai a sbattere contro una ragazza e gli feci cadare tutti i libri che aveva in mano.

- oh dio, scusami... -

- tranquilla è tutto a posto! - mi rispose tranquillamente, senza tono infastidito.

Le raccolsi i libri caduti a terra e me ne andai.

- ehi aspetta! - mi girai verso quella ragazza.

- senti io mi chiamo Zoey e sto andando a mangiare con i miei amici, vuoi venire? Sai sembri un po' spaesata. - mi disse sempre con quel tono simpatico.

- in realtà sono spaesata, sai sono nuova e stavo cercando un posto dove si può magiare. Però non mi sembra il caso di venire con te... Non voglio creare disturbo... - dissi imbarazzata.

- oh nono! Non crei disturbo! Dai andiamo. -

- dove andiamo? - gli chiesi.

- da Nando's, è dove vado io di solito a mangiare con i miei amici. Non proccuparti, li fanno delle cose buone. Come hai detto che ti chiami? -
- Elena. -

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