CAPITOLO 3

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Era stato abbastanza difficile intavolare una conversazione con la Lady di Grande Inverno.

Era una ragazza fredda, forse un po' arrogante, ma la viaggiatrice nel tempo non ci mise molto a capire che quel carattere era stato forgiato da delusioni e perdite.

Mancava circa mezz'ora alla cena e Clara stava preparando la lady spazzolandole i capelli ed intrecciandoli in una acconciatura ordinata ed elegante.

-Non sembri abituata a servire una nobile- dedusse la rossa dopo che lei le tirò un nodo per sbaglio.

-Mi dispiace mia signora ma è passato tanto tempo dall'ultima volta che ho lavorato per qualcuno.-
La ragazza sorrise al pensiero della piccola Ashley nei panni di una nobildonna medievale.

-Eppure sei molto gentile e cordiale, sono qualità che apprezzo in una serva.-

Le disse la Stark, era chiaramente un complimento e quindi Clara si limitò ad annuire, sapeva però che per guadagnarsi il favore della lady doveva osare di più perciò decise di fare una mossa impulsiva.

Il Dottore le aveva insegnato che la deduzione era una delle più potenti armi dell'universo, era in grado di intercettare qualsiasi debolezza nell'avversario e prevederne le mosse, ma le aveva anche mostrato che se usata con astuzia poteva  permetterti di instaurare un rapporto di fiducia e volendo di amicizia, così la mora decise di provare.

-Mia Signora non vorrei sembrare troppo invadente.-

-Allora non farlo.- rispose l'altra con tono altezzoso e subito sulla difensiva.

Tentativo fallito, Clara rinunció subito tornando al suo compito, poi però la lady parlò di nuovo.

-Avanti che cosa volevi chiedermi?-

-Voi appartenete a questo posto, vedo come vi muovete, con quale sicurezza, è chiaro che siete nata qui, che il vostro posto è il Nord, eppure sembra quasi che non vi fidiate della vostra casa, come se questo posto fosse vostro nemico, che cosa c'è che non va?-

Sansa si voltò di scatto verso di lei impedendole di continuare con l'acconciatura e la guardò dritta negli occhi, stava forse cercando di capire se fosse una spia.

-Non sono affari tuoi.- disse infatti sulla difensiva.
La mora intuì di aver fatto centro ma capí anche che aveva forse osato troppo, la ragazza non era pronta alle confidenze, soprattutto se le avesse  dovute fare ad una sconosciuta.

Dopo una ventina di minuti la lady era pronta, si stava infilando alcuni bracciali e si girò verso la sua serva.

-Mi dispiace, per prima.- prese un respiro profondo e Clara le sorrise.

-Non dovete mia signora, io sarei dovuta restare al mio posto.-

-Questo è vero ma sono stata scortese Insomma tu hai ragione, sai una volta non ero così.- si sedette su una sedia e invitò Clara a fare lo stesso.

-Ero più allegra, mi fidavo delle persone ed ero innamorata.-
Clara ascoltava in silenzio.

-Avrei dovuto sposare il principe, diventare regina, ed ero innamorata di questo, dell'idea di regnare, di essere una signora potente e di vivere secondo le mie regole, ma gli dei hanno deciso di prendersi gioco di me.
Mi hanno fatto sposare con un uomo che il mondo intero disprezzava, mi hanno fatto fuggire dal posto in cui avevo sognato di vivere, mi hanno trascinato in giro per il paese e poi quando sono tornata a casa, al sicuro, nelle mie amate terre sono stata venduta ad un mostro, ho vissuto ogni giorno da sposata odiando questo castello, odiando le persone che ci vivevano, odiando me stessa e soprattutto odiando anche la mia famiglia perché mi avevano fatto nascere nobile, se fossi stata una popolana niente sarebbe successo.-
I suoi occhi si fecero lucidi.

You can call me clara. Winter is coming.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora