Era sera ormai, e Taehyung era nelle sue stanze, già vestito del suo abito bianco con le rifiniture rosa antico, pronto per la festa iniziata da, ormai, circa un'oretta, in onore del suo fidanzamento con Jungkook.
"Coraggio biondino, datti una calmata che il tuo continuare ad andare avanti e indietro per la stanza mi sta facendo venire un forte mal di testa!" esclamò Jimin, esasperato dall'eccesso di agitazione del suo amico.
"La fa facile lei. Quando le è stato annunciato il suo fidanzamento con Mina, l'aveva già conosciuta e, oltrettutto, provava già dell'interesse verso di lei. Di cosa si sarebbe dovuto preoccupare, quindi? Io, invece, di questo ragazzo non ho presente neanche il volto" replicò Taehyung, che non aveva ancora arrestato la sua marcia all'interno della stanza. "Davvero, principe Jimin, lei non può capire come mi sento. Conoscere un perfetto sconosciuto, sapendo che da domani in poi dovrò convivere con lui all'interno del palazzo di mio padre, passarci la maggior parte del tempo insieme e questo solo per portarci al matrimonio, senza via di scampo o senza la possibilità di un rifiuto. Lo capisce che da stasera per me cambierà tutto?!". E, nel mentre che diceva quelle parole, fino ad allora solo pensate, calde lacrime si formarono agli angoli dei suoi occhi; un chiaro segno di disperazione e angoscia verso ciò che avrebbe dovuto affrontare quella stessa sera e, poi, per il resto dei suoi giorni. Una situazione che non sapeva se sarebbe mai riuscito a gestire.
Provi il lettore, però, a capire le sue preoccupazioni: un ragazzo abituato alla libertà, una persona avente paura delle relazioni, un semplice umano che deve rinunciare a ciò che gli è più caro e, nello stesso tempo, deve affrontare una delle sue più grandi paure. Come poteva anche solo riuscire a gestire la situazione? Soprattutto ora che si faceva sempre più concreta, man mano che il tempo passava. Da persona emotiva e ipersensibile quale era, Taehyung non stava semplicemente riuscendo a gestire il vortice di paura e disperazione che aveva avvolto il suo cuore.
Vedendo il terrore dipinto sul viso dell'amico, Jimin si alzò velocemente dalla poltrona vicino alla finestra su cui era seduto e, sempre mantenendo il suo passo elegante e controllato, si diresse dal piccolo marchese per abbracciarlo e confortarlo.
"Ti prego, non piangere. Mi si spezza letteralmente il cuore a vederti così" disse il principe, mentre stringeva forte il ragazzo al suo petto. "Taehyung, è inutile agitarsi in questo modo, le cose non cambieranno né più né meno. Cerca, piuttosto, di prendere la vita come ti viene. Sii semplicemente te stesso, prendi gli ostacoli che ti vengono posti sul tuo cammino come un semplice modo per crescere e maturare e non farti spaventare da queste situazioni." Disse ancora Jimin, mentre si staccava dall'abbraccio per, poi, far sedere delicatamente l'amico sul letto. In seguito, però, continuò il discorso con un tono più severo, dicendo: "Devo ricordarti, forse, che hai comunque una bella vita e che sei messo meglio di tantissima altra gente? Oppure, devo rammentarti che hai un padre che ti ha sempre lasciato la libertà di scegliere e questo è il primo ordine che ti dà? Per di più, per il solo bene del Paese, della nostra amata Francia!". Ma si arrestò dal suo discorso, vedendo il viso di Taehyung spaventato. Senza accorgersene, mentre parlava, aveva alzato troppo il tono di voce e le sue mani avevano stretto con eccessiva forza le esili e magre braccia del ragazzo. E tutto a causa di una leggera irritazione che stava provando in quel momento. Perché si, era veramente infastidito dal comportamento del biondo poiché non si rendeva neanche conto di quanto fosse stato fortunato nella vita. Non era stato comandato a bacchetta fin dalla nascita, non doveva sottostare costantemente agli ordini del padre, non doveva rinunciare alle sue passioni per dare spazio alle attività che lo avrebbero preparato per diventare re. Taehyung, fino ad adesso, aveva potuto godersi la vita, a differenza sua, e non trovava giusto il suo lamentarsi per un semplice matrimonio. Alla fine, si doveva aspettare che un giorno gli sarebbe capitata una cosa del genere.
Però, sapeva anche di starsi alterando troppo. Come Taehyung non poteva capire quello che aveva dovuto passare lui, Jimin non poteva capire come potesse sentirsi l'amico in una situazione del genere. Erano cresciuti in ambiti diversi e con esperienze differenti; di conseguenza, avevano due modi discordi di vedere le cose. Così addolcì il tono e alleggerì la presa sulle braccia dell'amico, vista l'espressione spaventata che aleggiava ancora sul volto del biondo, che poteva anche capire, poiché da arrabbiato sapeva di far paura, soprattutto perché non riusciva a controllare quel forte sentimento che si scatenava dentro di sé, riversandolo su ciò che lo circondava. Dopo avergli fatto notare di essersi calmano ed avendo visto l'espressione di lui rilassarsi, continuò il suo discorso dicendo: "Davvero, hai avuto e avrai tante difficoltà, hai le tue paure che dovrai imparare a superare per crescere. Ma non devi cedere a tutto ciò, perché i problemi sono fatti solo per essere superati. Inoltre, cerca di vedere anche tutta la fortuna che hai avuto fino ad adesso nella vita e che, magari, continuerai ad avere anche in futuro".
Asciugandosi le lacrime scese lungo le sue arrossate guance, Taehyung rispose ancora singhiozzante ma più tranquillo: "Ha ragione principe. Ha pienamente ragione. La paura del nuovo mi sta offuscando la mente; mi perdoni". E, detto questo, si alzò di scatto dal suo comodo letto senza dare la possibilità a Jimin di dire altro. Si stirò i vestiti, si asciugò i rimasugli delle gocce salate che aveva ancora agli angoli degli occhi, adottò la postura altezzosa e formale di tutti i giorni - una semplice facciata, vista l'insicurezza e la paura che alloggiavano sempre nel suo cuore - e, guardando dritto negli occhi il suo amico, affermò: "Andiamo giù a questa festa, che gli invitati e, soprattutto, il mio futuro sposo, mi stanno aspettando anche da fin troppo tempo".
"È così che ti voglio Taehyung. Forza e sangue freddo. Prese con calma ed una ad una, tutte le problematiche e le paure che ti ritroverai ad affrontare si risolveranno; vedrai" rispose Jimin, con un largo sorriso stampato sul volto, mentre, assieme al biondino, si dirigeva fuori dalle stanze di quest'ultimo.
Dopo aver percorso il corridoio pieno di quadri e vasi pregiati, si appostarono vicino alle scale che conducevano nel grande atrio di sotto, utilizzato per la festa, e chiesero a Christopher, il servitore di Taehyung, di comunicare la loro prossima presenza all'evento. E così, dopo l'annuncio del loro arrivo, iniziarono a scendere le scale e a mostrarsi a tutti gli invitati, mentre le palpitazioni dei cuori di entrambi erano a mille a causa delle forti emozioni che stavano provando; chi per la paura e il disagio, e chi per l'eccitazione e la voglia di festeggiare. Ma, sia il principe che il piccolo nobile, non potevano immaginare neanche lontanamente che quella festa, non solo avrebbe realizzato un semplice matrimonio, ma sarebbe stato l'inizio del cambiamento drastico delle loro vite e non solo: anche per l'intera Francia.
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Parlami d'amore - KookV
FanfictionIn un'epoca dove i matrimoni combinati tra i nobili sono all'ordine del giorno, Jungkook, un ragazzo nobile, testardo, ribelle e dongiovanni, viene costretto a sposarsi con un altro ragazzo di una classe sociale superiore alla sua, il cui nome è Tae...