Era passata una settimana dall'arrivo di Jungkook alla villa del suo, ormai, fidanzato e, doveva ammettere, non era messo per niente male. Era riuscito ad entrare nelle simpatie del padre di Taehyung, aveva avuto il piacere di conoscere il principe Jimin e, soprattutto, aveva iniziato ad avere un buon rapporto con il suo promesso sposo - gli faceva ancora così strano dirlo, forse perché non riusciva a vederlo come tale -. Certo, erano pochi giorni che si frequentavano e non stavano neanche tutto il tempo assieme, poiché ciascuno aveva comunque le sue mansioni da svolgere e portare a termine. Però, nonostante quel breve lasso di tempo, Jungkook era riuscito ad inquadrare a grandi linee il biondo.
Doveva ammettere che si ritrovava ad avere a che fare con un personaggio un po' particolare. Si vedeva benissimo come fosse innocente e poco pratico del mondo crudele che c'era fuori dalle mura in cui viveva. Era anche una persona romantica, talmente tanto da vivere nell'illusione di trovare l'anima gemella, inoltre, aveva anche una fervida immaginazione che lo portava a viaggiare in un mondo tutto suo, tanto che spesso lo si vedeva con uno sguardo perso a fissare il vuoto. Ma, nonostante tutto questo, non bisognava comunque credere che non avesse un cervello. Anzi, era un personaggio molto attento ai dettagli e furbo. In più, aveva una memoria fotografica invidiabile e, soprattutto, non c'era un solo concetto di una qualsiasi materia di studio che lui non afferrasse subito, nel giro di poco tempo. E questo la diceva lunga su quanto fosse tutto tranne che stupido. Comunque, era arrivato a tutto ciò osservando Taehyung nella quotidianità, ma anche in quelle poche volte nel quale si era ritrovato a dover lavorare con lui. Nel biondo vivevano genio ed artista assieme. Intelletto e fantasia. Come detto inizialmente, un personaggio con un intreccio caratteriale davvero particolare.
Ma Jungkook, persona tenace e testarda, non aveva ancora abbandonato il suo piano, nonostante avesse capito sarebbe stato davvero arduo, se non impossibile, ingannare il giovane marchese. Insomma, per quanto tutto stesse andando secondo i piani di suo padre, lui desiderava ancora ardentemente tornare alla sua vecchia vita e no, non sarebbe mai riuscito ad aspettare un minimo di sette mesi prima di veder avverato il suo desiderio. Quindi, sperava ancora di riuscire a far innamorare Taehyung di lui, in modo da poter riuscire a manipolarlo secondo il suo volere, poiché, si sa, 'l'amore rende ciechi'. Non gli piaceva molto usare questi trucchetti meschini, tanto meno con quel piccolo angelo che aveva avuto il piacere di conoscere e la fortuna di trovarsi al suo fianco. Ma era comunque una persona troppo egoista, e avrebbe fatto tutto ciò che poteva per riuscire ad appagare i suoi desideri, anche ferire un piccolo fanciullo innamorato - sempre se sarebbe mai riuscito a farlo infatuare di lui -.
Purtroppo per lui, non aveva ancora compreso bene quanto veramente acuto fosse Taehyung e, ben presto, si sarebbe ritrovato a fare i conti con lui. Infatti, anche quest'ultimo aveva un po' intuito come fosse caratterialmente il moro, nonostante i pochi giorni e momenti passati assieme. Stando al suo fianco aveva potuto osservare le sue qualità fisiche e la sua velocità di apprendimento in qualsiasi settore pratico, come aveva notato la sua intelligenza, in particolar modo nell'algebra e nella geometria. Aveva anche notato l'amore che nutriva per l'arte, tanto da dimostrarsi una persona veramente colta sia in letteratura che in musica che nell'arte visiva.
Ma, nonostante tutte queste qualità, aveva potuto osservare come la gentilezza che riservava a lui in particolar modo, scomparisse leggermente, risultando addirittura palesemente forzata, in presenza di un servo o di un qualsiasi personaggio che non fosse un famigliare o amico del biondo o del castano stesso. Comportamento leggermente sospetto, insomma. Inoltre, aveva notato come fosse una persona eccessivamente fisica. Lui non era uno a cui dava fastidio il contatto fisico, sia chiaro, ma le mani di Jungkook, secondo il suo parere, si allungavano un po' troppo. Infatti, spesso le poggiava sui suoi fianchi, quando era posizionato in piedi dietro di lui, oppure, quando erano seduti uno accanto all'altro, ogni tanto allungava la mano poggiandola sulla sua gamba, facendola poi scivolare pian piano verso l'interno coscia, costringendolo ad intervenire per allontanarla e non creare situazioni per lui imbarazzanti. Certo, non avendo esperienza in certi campi poteva anche essere associato ad un ingenuo, ma questo fino ad un certo punto. Non era sicuramente stupido e certe allusioni le capiva anche lui.
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Parlami d'amore - KookV
FanfictionIn un'epoca dove i matrimoni combinati tra i nobili sono all'ordine del giorno, Jungkook, un ragazzo nobile, testardo, ribelle e dongiovanni, viene costretto a sposarsi con un altro ragazzo di una classe sociale superiore alla sua, il cui nome è Tae...