14 - Patti, Parte I

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Il mattino dopo, babbo e mamma vengono a prendermi da casa della Serena, cercando di apparire tranquilli e rilassati, ma si capisce molto bene che sono molto arrabbiati con me.

Dopo aver salutato la ragazza dai capelli rosa e la sua famiglia, esco con loro e salgo in macchina, ma durante il viaggio nessuno parla, non ci sono discorsi o sfuriate, solo silenzio. Una volta arrivati a casa, però, vengo scaraventato sul divano con la telecinesi e mi vengono bloccati i poteri.

«Sei impazzito?! Hai idea di quello che hai combinato ieri notte?» mi rimprovera il babbo, palesemente infuriato.

«Non puoi scherzare con la Magia Nera in questo modo, Franci!» aggiunge la nonna. «Hai avuto fortuna, ma saresti potuto morire! Prima di agire avresti dovuto dircelo e poi avremmo combinato qualcosa insieme.»

«E cosa avremmo dovuto fare di preciso?! Torturare Enrico Guicciardini insieme?» ribatto furioso, facendo calare il silenzio in salotto.

«L'hai scoperto...» sussurra la mamma, in tono pieno di colpevolezza nella voce.

«Sì. Ah, se ve lo state chiedendo, ho incanalato potere da lui, già che c'ero» rispondo. «Quando avevate intenzione di dirmi che avete rapito il figlio illegittimo di Luciano Guicciardini?»

«Franci, 'un capisci che quello che stiamo facendo, ogni rischio che abbiamo scelto di prendere, è  per te, per poter avere giustizia» cerca di spiegare il babbo.

«E io non ho un'opinione su questa faccenda? Non ho alcun diritto di dire la mia?» li rimprovero aspramente, alzando la testa in segno di sfida. «Anch'io ho la magia, adesso! Sono abbastanza potente da far boccare un lupo mannaro da una rampa di scale. Non ho bisogno che qualcuno mi difenda.»

«Francesco, basta! Non staremo qui a discutere!» sbraita il babbo, battendo il pugno sul tavolino del salotto. «Ti sei messo una volta contro i Guicciardini e guarda cosa ti è successo! Vuoi davvero rischiare di morire stavolta?!»

La mamma sospira, sedendosi accanto a me e accarezzandomi premurosamente il braccio.
«Franci, quello che il babbo cerca di dire è che forse è meglio se te non rischi di danneggiare il rapporto traballante che c'è tra noi e la loro fazione.»

«Ho capito, mamma, ma vuoi davvero nascondere la testa sotto la sabbia se compiano un'ingiustizia verso di noi? Abbiamo il diritto di difenderci e di avere la nostra vendetta! Mi rifiuto di accettare che voi preferiate non agire!» grido infuriato. «Io fatto ciò che andava fatto: ho dato una lezione ai Guicciardini e ora devano capire che le loro azioni non saranno sempre perdonate! Sei stato tu, babbo, a dire che avresti bruciato Firenze pur di avere la tua vendetta! Perché io non posso?!»

«Perché se la tua vendetta prevede l'uso della Magia Nera, allora è mio dovere impedirtelo!» ribatte lui, sempre più furente.

«E perché mai?! Tutte le streghe l'hanno praticata almeno una volta nella loro vita!» rispondo piccato, cercando di liberarmi dalla presa magica che mi blocca sul divano. Quel che mi preoccupa, però, è il fatto che a quell'affermazione nessuno di loro dice una parola.

«Che c'è? I' gatto v'ha mangia'o la lingua?» chiedo perplesso e leggermente vittorioso per averli zittiti.

«Francesco, noi siamo l'unica famiglia di streghe che ha una grandissima conoscenza della Magia Nera. Tutti pensano che tale potere oscuro si sia perso per sempre, ma non è così: nei secoli, infatti, i nostri antenati hanno raccolto ogni dato su questa pratica e l'ha custodito con estrema protezione. Le possibilità che un Marchiato o una strega normale sia in grado di lanciare sortilegi e maledizioni, quindi, si riduce a un numero vicino allo zero» racconta la nonna in tono sofferente. «È per questo che... N-no, non riesco a dirlo...»

L'ascesa delle stregheDove le storie prendono vita. Scoprilo ora