Capitolo Uno

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Maggio 2019




Dicono che ci impieghiamo meno a essere tristi

perché la felicità è uno stato mentale,

come credere, imparare, amare e correre dei rischi




La telefonata di Niccolò era arrivata all'improvviso, inaspettata.

E nel momento esatto in cui aveva visto il suo nome lampeggiare sullo schermo - in un momento in cui sapeva che era impegnato con le prove per il concerto di Radio Italia - Fabrizio aveva capito che quella telefonata avrebbe cambiato la sua giornata, forse addirittura la sua vita.

E aveva ragione.

"Devi venire qui subito."

Quelle erano state le parole di Niccolò, seguite da una richiesta di spiegazioni da parte di Fabrizio.

"Ermal sta uno schifo, non l'ho mai visto così. Non che lo abbia visto poi molte volte, però insomma... cerca di sembrare allegro, ma si vede che sta male! Tanto!"

"E io che posso farci?" aveva risposto Fabrizio mentre sentiva il cuore che si spezzava alla sola idea che Ermal stesse male per colpa sua.

"Il casino l'hai combinato tu. Mettiti in macchina e vieni a risolvere la faccenda."

E così Fabrizio l'aveva fatto.

Non subito in realtà, perché aveva deciso di portare Libero alla Partita del Cuore e non poteva proprio rinunciare a fare una sorpresa a suo figlio, nemmeno se di mezzo c'era Ermal.

Però era riuscito a convincere suo padre ad andare con loro, in modo che dopo la partita potesse rimanere con Libero mentre lui cercava di raggiungere Milano il più in fretta possibile.

Sbuffò mentre azionava i tergicristalli e rallentava per via della poca visibilità causata dalla pioggia.

Non poteva rallentare, non in quel momento, non quando in ballo c'era così tanto.

Non quando in ballo c'era la sua felicità. E forse non solo la sua.

Per mesi, si era privato di tutto quello: del familiare formicolio nello stomaco, del cuore che batte all'impazzata, della felicità causata da tutti quei gesti all'apparenza banali che caratterizzavano la relazione con Ermal.

Ed era stato sorprendentemente facile. Era stato semplice essere triste.

Perché bastava semplicemente svegliarsi ogni mattina e rendersi conto di non avere Ermal al suo fianco.

Ci voleva molta più fatica e molto più coraggio per essere felici. Quel coraggio che a Fabrizio era mancato e che ora sperava di ritrovare mentre guidava verso Milano.

Le cose con Ermal non erano mai state semplici.

Era iniziato tutto per gioco, si erano innamorati senza rendersene conto e poi le cose erano finite senza un vero motivo, se non la mancanza di coraggio nell'abbracciare la felicità che quella situazione aveva portato.

Però di una cosa Fabrizio era certo: nessuna persona al mondo lo avrebbe mai amato quanto Ermal, e nemmeno lui avrebbe mai amato qualcuno quando amava lui.

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