Capitolo Quattro

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Agosto 2018




Mi scorderò gli anniversari e mi dirai: "Non chiami mai."

Io non ti faccio mille promesse ma ti dico sempre la verità.

Sei bella davvero, più per i difetti che i pregi che hai.

Sei bella davvero, come Vasco che canta alla Rai,

come il muro a Berlino che cade,

quando balli No Woman No Cry.

Sei bella davvero, sei bella davvero.




"Ma ci pensi che è già passato quasi un anno?"

Fabrizio sollevò lo sguardo dalla bottiglia di vino che stava aprendo e disse: "Di che parli?"

"Seriamente? Non te lo ricordi?" chiese Ermal.

"Che dovrei ricordare?"

Ermal sbuffò mentre prendeva due bicchieri e li passava a Fabrizio. "Era fine agosto quando abbiamo iniziato a lavorare insieme alla canzone. Quasi un anno fa."

"Cazzo, non posso credere di averlo dimenticato" disse Fabrizio riempiendo i bicchieri e passandone uno a Ermal. "Posso farmi perdonare?"

Ermal sorrise prima di bere un sorso di vino, poi rispose: "Magari più tardi."

Fabrizio ricambiò il sorriso tenendo lo sguardo fisso su Ermal.

Era innamorato perso di lui, ormai non poteva più negarlo.

Non che lo avesse mai fatto in realtà, non con sé stesso almeno.

Aveva sempre ammesso di provare qualcosa di forte per Ermal, non aveva mai finto il contrario. Però non lo aveva mai detto ad alta voce.

In quel momento, invece, sentiva che le parole stavano lottando per uscire e temeva che se avesse aperto la bocca quel ti amo che si teneva dentro sarebbe uscito prima che potesse fermarlo.

E non ci sarebbe stato nulla di male, questo Fabrizio lo sapeva bene, ma non era certo che Ermal fosse pronto a quel passo.

Nelle settimane precedenti erano stati entrambi molto impegnati con i rispettivi tour. Si erano visti raramente, e in quelle poche occasioni avevano passato il tempo a ridere, fare l'amore o semplicemente guardarsi, senza pensare a nient'altro. Sentimenti compresi.

Insomma, le cose andavano bene ma da quella sera in cui avevano deciso di essere ufficialmente una coppia, nessuno dei due aveva più parlato di sentimenti e Fabrizio aveva la costante paura di dire qualcosa di troppo grande, qualcosa che avrebbe complicato il loro rapporto.

Eppure, pur non parlando di sentimenti, era palese cosa provasse per Ermal.

Lo si vedeva in ogni gesto, anche in quel banale invito a casa sua che gli aveva rivolto qualche giorno prima con la scusa di fargli sentire un nuovo pezzo.

Lui non faceva mai sentire i suoi pezzi appena conclusi. Li faceva ascoltare a parenti e amici solo dopo essere convinto di ciò che aveva composto.

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