capitolo 9

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Claire iniziò a singhiozzare, biascicando parole senza senso. "Mi dispiace." Disse, poi. "Ora pulisco." Non le dispiaceva per quello che aveva fatto, ma per il pavimento. Mike rimase esterrefatto.

"Claire, non me ne fotte un cazzo del pavimento." Disse Mike, duro. "Mi fotte di te. Perché l'hai fatto?"

La guardava con quegli occhi grigi e voleva essere grigia anche lei. "Tu sei una persona buona, Mike." Disse Claire. E si muoveva con naturalezza, e parlava tranquillamente pur essendo nuda e insanguinata davanti a un ragazzo. Era a suo agio perché gli occhi di Mike restavano nei suoi, non si muovevano su e giù per il suo corpo. Era catturato dalle sue iridi nere.

Mike sorrise, illuminando Claire. "No, Claire. Non sono una brava persona. Tu sei una brava persona."

Claire lo guardò. "Porto il cuore in tasca, Mike. Forse per questo sembro buona, ma dentro nascondo segreti tutt'altro che buoni." Disse senza la minima espressione facciale.

"No, Claire. Tu sei una brava persona. Sei bella dentro e fuori." Disse Mike, e ne era certo. Anche se, dentro Claire, non c'era mai entrato.

"Come fai a dire che sono bella? Mi hai mai visto dentro?" Chiese Claire.

"Beh, no.." Disse Mike.

"Allora non lo puoi sapere." Disse dura.

"Potrei guardarti dentro? Una sbirciata?" Chiese Mike. Un sorriso sghembo sul suo viso.

"Hai paura del buio?" Chiese Claire.

"Non mi piace l'oscurità, tutto qui." Disse Mike, passandosi una mano dietro la nuca.

"Hai paura del buio?" Chiese nuovamente la bionda.

"Sì, ma cosa c'entra?" Si arrese dopo poco.

"Se hai paura del buio non entrarmi dentro." Claire sospirò. Mike la guardò perplesso.

"Fatti un bagno, dai, è rilassante. Se hai bisogno di una mano puoi tranquillamente chiedermi qualunque cosa." Disse Mike. "Non ti chiudere, okay?" Mike uscì dal bagno, Claire non si mosse neanche un po'. Crollò a terra, dopo poco. Si sentì un tonfo. Mike era dietro la porta, entrò preoccupatissimo.

"Claire!" Urlò. Claire era viva, non era svenuta. Era solo stanca. Era stanca di tutto quel nero che la circondava, che per non farlo vedere agli altri lo nascondeva nel profondo, dentro di sé. Lei era pura, ma era nera come il carbone.

"Non ce la faccio." Disse in un soffio appena udibile.

Mike la sentì ugualmente. "Certo che ce la fai, sei forte, tu."

Forte. Un'altra parola che la tormentava. Non hai bisogno di nessuno, le dicevano. Sei forte, le ripetevano. E lei aveva voglia di urlare, ogni volta. Perché forte non era. Era la persona più fragile e instabile del mondo. "No, Mike. Non sono forte." Disse a fatica.

"Neanche io sono forte, Claire." Disse piano. "Possiamo farcela, però. In due. Si può." Affermò con determinazione.

Prese Claire da sotto le braccia, la tirò su. La mise dentro la vasca, aprì l'acqua. Troppo calda. Troppo fredda. Qual è la temperatura ideale per un cuore infranto?

Claire non si muoveva. Non protestava. Aveva lo sguardo nero piazzato nel bel mezzo di niente. Tiepida.

Mike la guardava e si dispiaceva sempre più. E i suoi occhi grigi diventavano più scuri quando la guardava negli occhi, e quelli neri di lei diventavano più chiari. Sembrava che lui assorbisse il nero. Prese il soffione (o telefono) della doccia e lo passò sul corpo della bionda, vedendo ma non guardando. Voleva rispettarla. Lavò via il sangue dal braccio, Claire iniziò a tremare e Mike mise l'acqua più calda. Mise il getto sopra la testa di Claire e lavò gentilmente i capelli col suo shampoo. E Claire si risvegliò improvvisamente con quell'odore così buono e non riconducibile a niente e a nessuno se non a Mike. Lo conosceva, il suo odore. Ogni spallata, ogni schiaffo, ogni insulto era accompagnato da quel profumo.

Claire, però, nonostante fosse cosciente, rimase ferma. Si fece coccolare da quelle mani che troppo spesso l'avevano colpita. E mentre Mike le insaponava i capelli gentilmente, le sussurrava incoraggiamenti. "Tranquilla, Claire, ci sono io con te. Tranquilla, Claire, mi prenderò io cura di te. Da lontano, però. Senza fartelo notare. Perché non posso farti questo. Non posso farti affezionare a me. Ti distruggerei." Sussurri che fecero fremere il cuore di Claire, che troppo a lungo era rimasto fermo. Piatto. Battiti regolari. Piano piano tutto mutava in lei.

Mike sciacquò il sapone dai capelli di Claire e le passò le mani lungo le spalle, poi sulle braccia, e alla fine sui tagli. Accarezzò delicatamente la pelle e per Claire era come se fossero spariti. Improvvisamente. Per via del suo tocco.

"Ti amo, Claire." Disse Mike piano.

Il cuore di Claire fece un tonfo, il petto si alzava e si abbassava velocemente, il nero che la stava inghiottendo divenne grigio, momentaneamente. Mike stava assorbendo il nero. Claire non poteva permetterglielo. Il nero uccide.

Cuore di lattaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora