capitolo 22

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Claire restò al fianco di Mike. Lo vide gemere, lo vide piangere, lo vide lamentarsi per gli infermieri. Lo vide ridere, anche. Lo vide dormire.

La sera arrivò presto. Era ora di cena, un'infermiera portò dentro la stanza delle patate sfatte e del pollo troppo cotto. "Non sono così vecchio." Mugolò Mike.

Claire trattenne una risata, e l'infermiera bionda guardò male entrambi, per poi andarsene.

"Ti porto qualcosa di commestibile." Disse Claire, prendendo una forchettata di patate e poi facendo vedere a Mike come non si scollassero dalla posata. "Che preferisci?"

"Un panino qualsiasi." Disse Mike. "Tu che prendi, più che altro?"

Il bellissimo sorriso che Claire aveva sul volto, sparì. Si era quasi dimenticata di essere malata, diversa. "Niente." Disse con l'espressione dura.

"Okay, facciamo così. Prendi un panino e ce lo dividiamo." Mike sorrise, e Claire non poté far altro che scuotere la testa, sorridendo.

"Non mangerò, Mike. Ricordi? Sono stata etichettata come "mentalmente instabile", "anoressica" e... uhm..." Si interruppe, non ricordandosi l'altro nome che le era stato affibiato.

"E "bellissima"?" Mike sorrise.

"Non me l'hanno mai detto." Claire alzò le spalle.

Mike la guardò. "Ma sì! Il cazzone di mio fratello! Ci stava provando con te, sai?"

Claire divenne rossa. "Io.. Non me ne sono accorta." Disse in imbarazzo.

"Claire, vieni qua." Disse Mike e Claire poté giurare che "vieni qua" era la frase più bella del mondo. Si avvicinò a Mike, sorridendo. Come poteva quel ragazzo farle dimenticare il disastro che era?

Mike si alzò appena, e le sussurrò all'orecchio: "Sei bellissima, Claire Montemblè."

Claire ci credette. Non sapeva come, ma si sentiva bella. "Due panini tonno e pomodori?" Chiese raggiante.

"Andata!" Disse Mike, stendendosi sullo scomodo letto.

Claire stava per aprire la porta, ma si interruppe. Girandosi, disse: "Ma che hai detto a tua madre?"

"Cazzo!" Imprecò Mike. "Ecco cosa mi sono dimenticato!" Si agitò.

"Okay, Mike. Calmati. Se ti si alza la pressione è un casino." Disse Claire. Aveva la flebo infilata nel braccio, quindi se si fosse alzata la pressione, probabilmente il sangue avrebbe iniziato a fluire nella sacca dei sali minerali. Ed era un problema, perdere sangue.

Mike si rilassò appena. "Ci penso io." Disse la bionda, per poi recarsi fuori la porta della stanza di Mike.

Andò nel reparto psichiatria e salutò Jacques agitando una mano, come se fossero amici. "Jacques, mi serve un favorino." Disse Claire.

"Che tipo di favorino, piccola Claire?" Chiese Jacques.

"Potresti portarmi due panini col tonno?" Chiese facendo un sorriso così luminoso che faceva invidia alle stelle. "Uno è per me." Si morse il labbro, ancora con quel sorriso raggiante stampato sul volto.

Jacques ridacchiò. "Se la mettiamo così, allora, va bene." Si tolse il camice e lo appese all'appendi abiti. Fece un cenno a Clayd, che scosse la testa afflitto. Non poteva credere che il suo migliore amico si fosse preso una sbandata per una sedicenne.

"Torno fra quindici minuti." Urlò Jacques. "Massimo venti!" Si corresse, uscendo dal reparto.

Cuore di lattaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora