Un'altra vita.

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Edward: Buongiorno Bella, come stai!?

Bella: Buongiorno Edward, tutto bene e tu!? Scusami, ma vado di fretta per la scuola, ti scrivo appena arrivo a casa, va bene!? A dopo.

Edward: Sto bene, tranquilla Bella, a dopo.

Ovviamente Bea aveva fatto tardi.

Corse di sotto, salutò la mamma, uscì di casa e pedalò come se non ci fosse un domani.

Arrivata all'entrata di scuola, c'era Anna che l'aspettava "Era ora Bea" disse Anna con la faccia di chi non faceva mai tardi, "Scusami, ma ho fatto tardi, dai entriamo che abbiamo la Corsina alla prima ora."

Anna bussò alla porta della loro classe "Ci scusi prof, ma abbiamo fatto tardi" disse Anna guardando con la coda dell'occhio a Bea, "Entrate ragazze, dai" disse la professoressa senza fare polemiche.

Bea ed Anna andarono al proprio posto e videro che Giacomo non era al proprio posto e così si preoccuparono.

Finirono tutte le lezioni, dopo 2 ora di Strozzi, Bea andò a casa e mentre si prendeva la propria bici, si scontrò con Andrea.

"Guarda dove vai" disse Bea.

"Mi sei venuta addosso tu, non io cara" disse Andrea provocandola.

"Scusami, ma devo andare, non poso perdere tempo qui" disse Bea e pedalò verso casa.

"Sono a casaaaa" disse Bea entrando, e come ogni volta, vide Eleonora sul divano a leggere.

"Ciao tesoro" disse Eleonora.

"Scusa mamma, ma ho un sacco di compiti" disse Bea correndo in camera sua.

La prima cosa che fece Bea, è stato prendere il proprio telefono e scrivere ad Edward.

Bella: Eccomi qua, come promesso.

Edward: Finalmente, ti stavo aspettando.

Mi stava aspettando!? Disse Bea arrossendo.

Bella: Non vedevo l'ora di scriverti.

E così Bea ed Edward parlarono per un po', ma poi

Bella: Scusami di nuovo, ma devo studiare che domani ho la prima verifica dell'anno.

Edward: Tranquilla e non studiare troppo altrimenti non dormi, a dopo.

Nemmeno ci conosciamo e si preoccupa di me!? Pensò Bea posando il telefono e mettendosi a studiare.

Eccoci qua, un altro giorno di scuola, con tre ore della Strozzi.

"Bene ragazzi, seduti e iniziamo la verifica" disse la Strozzi con aria di sfida.

"Non so niente" disse Anna a Bea e Giacomo.

"Tranquilla, è solo un tema, shhh" disse Giacomo

La Strozzi consegna le tracce e Bea scrisse come se non ci fosse un domani.

Come stava tornando a casa con la sua bici e con le sue solite cuffie alle orecchie.

Bea non doveva distrarsi, non dovevo mandarle messaggi, a quest'ora eravamo a al Bar D'oro a prenderci il nostro solito caffè, e invece no, siamo in questo stupido ospedale ad aspettare notizie dal medico. Pensò Ciutz mentre avvertiva i genitori di Bea perché essa ha avuto un incidente.

"Ciao Diego, sono Carlotta, ho provato a chiamare Eleonora, ma non risponde."

"Cia Carlotta, Eleonora sta facendo la doccia, dimmi a me" Disse Diego, il papà di Bea.

"Beh, ecco, si tratta di Bea" Disse Carlotta mentre le tremavano le mani e le gambe dalla reazione dei genitori di Bea.

"Bea!? Cosa è successo!?" Disse Diego con voce preoccupato.

"Ha avuto un incidente ed ora è in ospedale."

15 minuti dopo, Diego ed Eleonora arrivarono in ospedale, dove videro tutti gli amici di Bea, in particolare Anna, Giacomo e Ciutz.

Per tutti loro, soprattutto per Bea, sembrava un'altra vita.

Più che un'altra vita, un incubo.

Vorrei che fossi tuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora