Di Nuovo Noi!

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18 CAPITOLO


E' passato un altro anno, un altro anno senza Samuel non è mai venuto nemmeno a lavoro fortunatamente a trovare suo cugino.
La sera quando torna a casa è il mio momento preferito ma soprattutto questa sera.
A mezza notte la mia piccolina fa un anno di di vita.. si lo so c'è bisogno di festeggiare in grande ma ora non è il momento ma è comunque un anno da ricordare, per la mia bambina, quindi auguri a te parte della mia vita.
Mancano 3 ore a mezzanotte sono emozionata, abbiamo fatto una piccola torta per lei, siamo sul divano io e la mamma con Lola in braccio a me, quando ricevo una telefonata..
<< Pronto?>>
<< Urban sono io>>
<< Signore buonasera è successo qualcosa?>>
<< No tranquilla, so che ti sto disturbano al di fuori dell'orario lavorativo ma ho bisogno che tra meno di un ora chiami tutte le persone che ora ti manderò e mi fai sapere se verranno alla riunione per la vendita del caffè che è molto importante, ho bisogno di saperlo entro stasera>>
<< va bene signore mi mandi i nomi con i corrispettivi numeri e vi chiamerò appena finito>>
<< Tra meno di un ora Urban>> disse con voce infastidita
<< Va bene> stacco la chiamata e mi misi subito a lavoro.
Non so a quante persone ho chiamato ma sicuramente fino ad ora una ventina ed è passata mezz'ora mi mancano solo due persone, la penultima mi ha risposto che non ci sarà è l'ultima persona che devo chiamare è...
è...
è....
è..
Samuel Santos..
È possibile avere un attacco di panico, senza sapere di cosa si ha paura..ma certo che so di cosa ho paura.. non posso risentire la sua voce ho fatto tanto per andare avanti.
Ma devo farlo, tanto non mi riconoscerà, chiamo
Primo squillo
Secondo squillo
Terzo squillo
<<Pronto?>> dall'altra parte risponde una voce femminile
<< Amm... si pronto risponde la segretaria personale di Francesco Santos, volevo parlare con il Signor ... Samuel Santos>>
<<Certo un attimo>> deduco che sia la moglie..
"Amoreee al telefono" sento dall'altra parte del telefono
odio illudermi
di essere così speciale
per qualcuno,
le persone si dimenticano.. come ha fatto lui..
<< Pronto?>> sento la sua voce è li capisco che anche dopo tanto tempo non è cambiato sulla, Basta che sento la sua voce e tutte le mie ansie e le mie preoccupazioni spariscono.
<< Ah si pronto, sono la segretaria personale di Francesco Santos, volevo sapere se lei sarà presente alla riunione speciale per la vendita del caffè>>
<< Si ci sarò quand'è?>>
<< Domani alle 2>>
<< perfetto a domani>> è chiuse la telefonata, sono so come mi sentivo.
Rimasi strana per tutto il resto della serata la mamma se ne accorse ma non mi domando nulla, a mezzanotte precise festeggiammo il primo anno di Lola è mentre spensi le candeline con lei gli promisi una festa in grande stile e che l'avrei messa al primo posto sempre per il resto della mia vita.
La mattina dopo.
Sono una pila elettrica, non riesco a stare ferma, sono in ansia mi sento come .. non so come mi sento, Non so piú cosa fare, non so cosa voglio, non so di cosa ho paura. Forse di tutto. Non so da che parte andare. Non so di chi fidarmi. Io che non mi fido neanche di me stessa. Non so piú cosa dire. Non so più nemmeno sfogarmi e finisco sempre per ferire le persone a cui tengo di piú. Non so gestire lo stress, e ultimamente ce n'è davvero troppo. Non so più neanche da che parte scappare, ma in un modo o nell'altro scappo sempre. Non so piú se ridere o piangere, io che di solito faccio tutte e due le cose insieme. Non so più chi sono. Non so più cosa ripetermi per dirmi che vada tutto bene, mentre in realtá sta cadendo tutto a pezzi. Sono bugiarda, egoista e debole. E niente, c'è che mi sto perdendo e non mi trovo piú.
Arrivo all'ufficio è fermo subito Francesco il mio capo, indosso un pantalone classico nero una maglia nera e degli occhiali..
<< Scusi capo buongiorno, volevo domandare se per me è possibile andare via alle tredici anche se mi toglie una quota non fa niente ma devo portare la bambina dal medico?>>
<< Certo Urban nessun problema>> non mi guardava visto che era impegnato su alcuni fogli
<< perfetto grazie>> vado subito alla mia postazione e finisco di fare il mio lavoro.
Sono le tredici, l'orologio segna le tredici precise e anche il mio (cioè quello di Samuel, no non lo mai tolto), alzo è mi avvio alla porta ma..
<< Urban scusami, avrei bisogno di te oggi ho dimenticato che c'è la riunione istantanea, domani ti darò tutta la giornata ma oggi mi servi proprio qui..>> il suo tono di voce non mi da scampo, cosi vado di nuovo nel mio ufficio e mi siedo, alle due sarebbe arrivato Samuel SONO SPACCIATA.
Sono le due, mi sento immobile non posso fare nulla impedire questo momento cazzo, bussano alla porta
"" Toc Toc ""
<< chi è?>>
<<Siamo Samuel Santos con sua moglie>>
oooooh Cazzo mi attacco i capelli creando una cipolla mi metto gli occhiali da sol neri e mi metto letteralmente nel monitor del computer
<< Avanti>>
si avvicinano li sento dai passi ma non mi giro a guardarli, non ho ne la forza ne il coraggio
<< Mi scusi volevo sapere se si è occupata dei nostri biglietti di ritorno per questa sera?>> mi dice la moglie di Samuel non so nemmeno come cacchio si chiami..
<< No non me ne sono occupata io>> dico con voce strana per non farmi riconoscere
<< ne siete sicura?>> è li sento la sua voce però quasi rauca è cambiato si sente anche dai minimi dettagli..
<<Si>>
<< Ok, allora grazie>> dice la moglie .. lui non parla è fermo ..
<< Samuel che cosa hai?>>
<< Ah scusa niente andiamo..>>chiudono la porta dietro di loro e io tiro un respiro di sollievo.
Pov Samuel

Cuore D'inchiostro #wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora