«Giallo o verde?» mi domanda Madison
Ci penso un po':«Non lo so» ammetto «Mischiamoli» decido
Gli occhi della mia amica si illuminano e incomincia subito ad agire come se fosse un piccolo chimico. Ridacchio a questa visione e incomincio a preparare gli attrezzi che ci serviranno.Qualche giorno fa, ho chiesto ai miei genitori di poter avere la responsabilità della camera di mio fratello. Perché sì, è un bambino. Dal momento che abbiamo preso la situazione troppo alla leggera, siamo in un tremendo ritardo. Mio fratello arriverà tra pochissimi giorni, la camera è completamente da arredare e non ci sono nè giochi nè vestiti. Quindi, io e Madison siamo le addette alla pittura dei muri, Matthew, Jacob, Alfie ed Andrew faranno da corrieri per i mobili, mentre i miei genitori passeranno tutto il pomeriggio a comprare giochi e vestiti. Per fortuna, io e i miei genitori abbiamo avuto subito le idee ben chiare riguardo ai mobili da sistemare e il negozio ce li ha subito messi a disposizione, ma dato il scarso preavviso, non erano disponibili la spedizione a casa e il montaggio.
«Dobbiamo muoverci» dico non appena la mia amica ha finito con il colore «È tardissimo» continuo «Altrimenti non si asciuga in tempo» spiego
«Ora vedi come coloro veloce con questo rullo» mi avvisa prima di incominciare il suo fantastico lavoro.
Nonostante la stanza non sia piccolina, in solo poco più di mezz'ora abbiamo finito la nostra opera, anche grazie al fatto che in sostanza le pareti sono due e mezza, dato che l'armadio a muro è bello grande e altrettanto lo sono le due finestre che danno sul nostro giardino.
«Se tuo fratello si azzarda a colorare sui muri» esordisce Madison guardando attentamente il colore sul muro «Gli coloro la faccia»
Ridacchio:«Cosa dovrei fare in questo caso?» domando «La sorella maggiore protettiva o vendicativa?»
Madison ride di gusto:«Dipende» mi spiega «prima vediamo se ė antipatico»
Sorrido abbassando lo sguardo. Sono in ansia, tanto.
«Dai» incomincia lei mentre sistema le cose «dimmi cosa sai di lui»
La aiuto con la situazione e inizio il racconto:«Il bambino si chiama Javier, ha origini messicane ma parla solo inglese e ha tre anni, quasi quattro. È timido, tranquillo, adora il verde, il giallo e costruire qualsiasi cosa con il Lego»
Madison sorride:«Riguardo alla lettura?»
Ridacchio:«Ci lavorerò su»
La mia amica sta per dibattere quando il campanello suona e ci precipitiamo entrambe al piano inferiore.
«Salve ragazze» esordisce Matthew «i fattorini dei mobili sono arrivati» ci informa «E anche le pizze» indica il fratello maggiore.
Sorrido e faccio entrare Jacob, che ha le pizze in mano, seguito da Alfie e Andrew. Mentre tutti i miei amici si dirigono verso la cucina, io rimango davanti la porta.
«I mobili?» chiedo al mio ragazzo
Lui sorride:«Sono divisi nelle due auto» mi spiega «tranquilla, amore»
Annuisco leggermente.
«Voglio finire il prima possibile» gli spiego
«Amore» sussurra mentre mi accarezza una guancia «Ora mangiamo, mentre il colore si asciuga, poi facciamo tutto, okay?»
Annuisco leggermente.
«Ho anche un regalo per il piccolo Javier» ammette
Lo guardo stupita:«Come fai a sapere il suo nome?»
Sorride con aria innocente:«Ho parlato con tuo padre»
Mi copro la faccia con le mani e sospiro.
«Sì, sono un caso perso» dice riferendosi a sé stesso.
Mi avvicino e lo bacio velocemente.
«Andiamo» sussurro
«Comunque» commenta mentre camminiamo verso la stanza prediletta «Io e te mangiamo tanto ma non cambi mai fisicamente»
Gli tiro una scherzosa sberla sul petto mentre entriamo in cucina.«Nano» esclama Jacob «Devi fare le cose fatte bene, sennò non farle» si lamenta verso suo fratello Alfie
«Credi di essere così tanto alto?» risponde a tono «Fallo tu se non ti va bene come lo faccio»
Il maggiore degli Harris sbuffa sonoramente mentre prende in mano la situazione.
«Chi viene ad aiutarmi?» chiede Andrew entrando nella stanza. Sono certa che abbia visto tutta la scena «Ci sono i pouf e il divano da prendere» spiega.
Si alzano immediatamente Madison e Alfie, proprio quest'ultimo borbotta:«Tanto qui non servo a niente»
Continuo quindi il mio lavoro assieme a Matthew, ovvero montare il letto. Fortunatamente, è a misura di bambino.Non appena i ragazzi sono usciti dalla stanza, Matthew mi guarda per un istante dall'altra parte del letto e poi, improvvisamente, esclama:«Dovresti trattare meglio Alfie»
Abbasso lo sguardo, ho paura di quello che può succedere.
«Non mi fare la morale, Matthew» risponde, pronunciando il suo nome con disprezzo
«Senti» si altera il mio ragazzo alzandosi in piedi «Sei all'ultimo anno di college, è dura, durissima, e stressante, per questo ti ho chiesto di venire qui. Devi uscire un po' dai libri e rilassarti. Se sei venuto qui per comportarti male e trattare le persone come merde, senza alcun motivo, vattene»
Guardo attentamente Jacob, pronta ad una reazione molto forte.
«Intellettuale» lo indica con un dito «Non ammetterò mai che hai ragione»
Sorrido leggermente alle sue parole, togliendomi un gran peso dallo stomaco.
Matthew, incredibilmente, ride di gusto, provocando un sorriso anche al fratello maggiore.«Alfie» lo chiama Jacob non appena il minore e il suo ragazzo hanno finito di sistemare il divano a misura di bambino «Vieni ad aiutarmi, sei più bravo»
Il ragazzo, dopo un lungo istante di esitazione, lo raggiunge e insieme finiscono di montare la cassettiera.Sono felice di come si è comportato Matthew. Ha difeso il fratello minore e detto la verità al fratello maggiore. Mi piace.
«Abbiamo fatto un bel lavoro» commenta Madison una volta che tutti i mobili sono sistemati.
Vedo con la coda dell'occhio la mia amica guardarmi, per poi dire:«Andiamo giù a bere qualcosa. Sono stanca morta»
Così rimaniamo solo io e Matthew. Non è difficile capire che Madison l'abbia fatto di proposito.
«Come ti senti?» mi domanda Matthew dalla mia destra.
Continuo a guardare attentamente la stanza. Sulla parete di sinistra c'è l'armadio a muro, sulla parete a fianco ci sono un comodino e un letto, tutto a misura di bambino, lungo tutto il muro frontale, che da sul nostro giardino, ci sono dei piccoli cassetti, su cui mio fratello potrà mettere qualsiasi gioco o cosa lui voglia, e infine sul muro di destra, è appoggiato un divano verde, mentre davanti di esso ci sono due pouf gialli.
Lo guardo e sorrido:«Felice» dico sicura
«Aspettami qui allora»
Annuisco. Se lui esce dalla stanza, io mi siedo sul letto e continuo a pensare.Sono davvero felice, muoio dalla voglia di conoscere quel bambino, ho solo un po' di ansia.
Dopo pochi minuti, Matthew entra nella stanza con una grande scatola blu in mano.
Sorrido non appena la appoggia davanti a me. Mentre lui si siede accanto a me, io posso tranquillamente leggere il bigliettino sopra la scatola colorata.Per il piccolo Javier
Da Jenny, Matthew, Alfie e Jacob«Posso aprirla?» domando emozionata
«No» risponde secco e lo guardo male.
«Il regalo non è per te» mi spiega avvicinandosi «Domani lo saprai» mi sussurra sulle labbra.
Sbuffo sonoramente mentre Matthew ridacchia.
«È un pensiero davvero carino» gli dico appoggiandomi alla sua spalla
«Tu sei carina» mi risponde «E lo sarà anche tuo fratello»
Sorrido, sinceramente.Avrò un fratello.
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DUST || [COMPLETA]
Teen FictionSe state cercando una storia che rispecchi i perfetti canoni di un cliché, siete nel posto più sbagliato. Haley ha sempre studiato molto solo per se stessa e preso le decisioni autonomamente, senza l'aiuto e l'influenza di nessuno, nemmeno dei suoi...