«È un nuovo anno» esordisce il professor Grey «può essere l'ultimo, come uno dei tanti»
Lo guardo attentamente.
«Ragazzi miei» sospira sedendosi anche lui vicino a noi «sarò breve. Sta per piovere, non voglio che vi ammaliate»Non ha mai visto così tanta pioggia in California. Piove da quattro giorni. Sono esausta di questo tempo.
«Avete delle certezze? Certezze assolute, intendo»
«I miei amici e la mia famiglia» risponde Madison
«Anche per me» continua Alfie.
Il professore mi guarda, in attesa di un mio intervento.
«No» esordisco «Non ho alcuna certezza»
Il professore mi guarda e sorride.
«Scherzi?» mi guarda il minore degli Harris.
Faccio spallucce:«Non abbiamo nemmeno la certezza di un domani» gli spiego «nemmeno di ritrovare la nostra casa quanto ci ritorniamo»
Lui mi guarda senza capire.
«Cartesio» dice il professore.
Sorrido.Mi trovo molto bene con il professor Grey, l'ho sempre fatto. È come se le nostre menti viaggiassero insieme.
«Cartesio pensava che in questo mondo, non possiamo essere certi di nulla» esordisce «E aveva ragione, secondo il mio punto di vista»
Annuisco.
«Siete delle persone che pensano più al futuro o alla giornata?»
«Futuro» risponde Alfie
«Giornata» rispondiamo io e Madison all'unisono, dopo esserci guardate negli occhi
«Avete ragione tutti e tre» esordisce l'adulto «Dobbiamo apprezzare quello che abbiamo ogni giorno, pensando però anche al futuro»
Lo guardo attentamente.
«Il che può sembrare contraddittorio» spiega «perché potremmo anche dire che dobbiamo apprezzare quello che abbiamo ma mai accontentarci» continua «sono, in sostanza, due modi per dire la stessa cosa»
Mi appoggio meglio con le mani a terra, anche se il terreno è freddo.
«L'unica certezza di questa vita, paradossalmente, è la morte» esclama «E, prima o poi, capiterà a chiunque. Sia in prima persona, che in stretto contatto con le nostre vite. In questa vita si muore» continua sicuro «punto. Ma non è che se si muore, se la morte viene a bussare alla porta di casa nostra, noi ci impediamo di vivere. Sarebbe stupido, no?»
Annuisco all'unisono dei miei amici.
«Penso che dovremmo apprezzare davvero ogni cosa che abbiamo. La nostra famiglia, i nostri, anche pochi, amici, i nostri animali domestici, i nostri vicini, tutte le persone che costituiscono la nostra giornata. Non di meno la nostra casa, la nostra macchina, la nostra bicicletta» fa una pausa «E soprattutto, il cibo che mangiamo, l'acqua che beviamo, la sanità e la sicurezza a cui possiamo accedere, il letto in cui andiamo a dormire»
Deglutisco piano. Ha ragione.Non ricordo dove, ma ho letto una bella frase: si lamentano più le persone che saltano il pasto che quelle che saltano per aria ed è tremendamente vero.
«Non penso che serva che vi ricordi quanti bambini e persone combattono ogni giorno con fame, sete e, soprattutto, morte, intesa come morte imminente» sospira «Quindi vi consiglio, con tutto me stesso, di apprezzare ciò che avete»
Questa volta sono io a sospirare, perché ci sta davvero implorando di farlo.
«Però guardate al futuro, con un po' di speranza nel domani»
Ridacchiamo alle sue parole.
«Trovate quello che volete fare e conquistatelo, ma questo è un altro discorso, che vi farò più avanti» annuncia «quello che voglio farvi capire oggi è il potere che ha l'adesso, questo momento»
Si prende una pausa.
«Non vi dirò che siete giovani e avete tempo, perché vi ho appena detto che non siamo certi del domani» ironizza «Però, se dovete fare qualcosa e sapete già cosa volete fare e, per non farlo, trovate la scusa del "Tanto c'è tempo", state sbagliando. Agite subito, ora» esclama «Non c'è tempo, non abbastanza per aspettare»
Sospiro, contenta.
«Ora vi lascio liberi» esordisce «andate e agite»
Ridiamo alle sue parole e, prima di poter veramente uscire dalla pista, veniamo fermati dalla figura del preside Day.Bleah.
«Buongiorno ragazzi» esordisce l'uomo «come è andato l'allenamento?» domanda con finto interesse
«Bene» rispondono Madison e Alfie, mentre io rimango in silenzio.
«Mi dispiace, allora, darvi questa notizia» annuncia «dato che, con l'inizio del nuovo anno, hanno tagliato dei fondi e quindi non potrete più correre»
Lo guardo male mentre mi agito.
«Davvero?» esclama Alfie mentre la mia amica mi prende il polso, per tranquillizzarmi.
Sa cosa sto per fare.
Prima di agire, guardo il professor Grey. Lui mi guarda dispiaciuto: non può fare niente. Perderebbe il lavoro.
Respiro ampiamente:«Da quando i tagli dei fondi li fanno a gennaio e non all'inizio dell'anno scolastico?» domando schietta
«Da quest'anno» risponde l'uomo altrettanto duro
«E pensa davvero che diamo molto peso ai soldi della scuola dal momento che usufruiamo solo della pista?» chiedo nuovamente
«Ho già preso questa decisione» afferma deciso
«Il fatto è» incomincio mentre la mia amica stringe più forte il polso, ma mi svincolo «che lei vuole dare la completa attenzione ai suoi giocatori di basket e alle sue cheerleader» respiro «e non vedo come noi, tre gatti messi in piedi, potremmo togliere attenzione ai suoi due sport preferiti, dal momento che l'unica cosa che facciamo, letteralmente, è correre attorno alla pista. Non andiamo nemmeno a cambiarci negli spogliatoi!»
L'uomo mi guarda molto infuriato:«Signorina Cooper» dice «cosa sta insinuando?»
Rido istericamente:«Oh, lo sa benissimo» rispondo «quindi invece di trovare la scusa dei fondi, dica semplicemente che non gliene frega un cazzo di noi» mi lascio scappare con tono estremamente duro, troppo «E che si diverte a vederci infelici e irritati dentro questa cazzo di scuola!»
Il preside, come tutte le persone attorno a me, mi guardano sconvolte.Lo so, non avrei dovuto dirglielo in questi modi, ma non me ne pento.
«Signorina Cooper» continua, molto più arrabbiato di prima «È in punizione, per una settimana»
Sospiro:«Non c'è problema» dico tranquilla «tanto non ho più impegni pomeridiani a scuola» continuo.
Il preside mi guarda molto male:«Le settimane diventano due e la punizione incomincia ora» sancisce.
Sto per dibattere ma la mia amica mi tira per un braccio e capisco che devo stare zitta. Il preside è pronto per andarsene:«La aspetto in classe, signorina Cooper. Tra 10 minuti» annuncia prima di dirigersi verso l'entrata.Sono agitata, sì, ma nemmeno tanto.
«Non dovevi comportarti così» mi dice il professor Grey.
Lo guardo:«Lo so, ma non mi interessa che lui abbia il potere o no, rimane il fatto che la sua decisione è un'ingiustizia»
L'uomo sospira:«Lo so, ma non possiamo farci niente»
Annuisco. Purtroppo, ha ragione. Ma non mi fermerò qui.
«Bene» sospiro «Vado a scaldare la sedia dell'aula di punizione, arrivederci» esclamo prima di dirigermi all'interno della struttura.
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DUST || [COMPLETA]
Teen FictionSe state cercando una storia che rispecchi i perfetti canoni di un cliché, siete nel posto più sbagliato. Haley ha sempre studiato molto solo per se stessa e preso le decisioni autonomamente, senza l'aiuto e l'influenza di nessuno, nemmeno dei suoi...