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Era notte, eppure ero uscito in fretta e furia dal mio appartamento. Ero abbastanza lontano, ma con la macchina e superando tutti i limiti di velocità sarei arrivato.
Erano più di 1000 chilometri, ma non mi importava. Ce l'avrei fatta. Dovevo, per Tish.

E così dopo la metà del tempo previsto vidi il cartello che indicava Gorizia a 50km. Ero arrivato, ce l'avevo fatta.

Entrai nella città. Ricordavo ogni cosa di Gorizia, e niente sembrava essere cambiato.

Mi diressi all'ospedale. Lo stesso dove dichiararono morta gran parte la mia famiglia, e dove ciò che restava dei loro corpi giacque per tanto tempo.

Non potevo andarmene. Dovevo resistere. Tish era lì.

Ero impaurito, impaurito per tutta quella situazione, per l'incidente.
Chissà come era successo. Le ho detto mille volte di buttare quel pezzo di rottame.

Cazzo... Io.. Io non posso perderla. No, non ora. Non le ho ancora detto che lo amo. Non può lasciarmi. No.

«Mi scusi, sto cercando una paziente ricoverata per un incidente. Si chiama Tish Boric.»

«Forse intendeva dire Tijana Boric..»

Oh. Giusto. Tish è il suo soprannome. Cavolo, davvero il suo vero nome è Tijana? È dannatamente... Sexy.
Idiota. Vai a pensare a quanto sia sexy il suo nome mentre lei è in un letto di ospedale.

«Si, mi scusi.»
«Stanza 250 in Terapia Intensiva.»

Mi diressi davanti alla stanza, dove vidi un uomo alto con uno sguardo preoccupato. Doveva essere il padre. Ero piuttosto imbarazzato, non avendolo mai visto, ma mi avvicinai comunque. Insieme a lui c'era una ragazza, lo riconobbi subito: Ludovica.

«Tu devi essere Alberto.»
«Aspetta, tu sei Alberto? Quel Alberto? L'Albestronzo di cui Tish mi parla in ogni fottutissimo momento? Cavolo amico, è ossessionata.»

Okay, la situazione sta diventando imbarazzante.
«Ehm...»
«Riconosco quegli occhi. Tu sei un Urso. Non mi fido molto di te, e non ho idea di come mia figlia ti conosca, ma so che ci tiene a te. Fra 10 minuti concederanno una visita. Puoi entrare tu, se vuoi...»
«Grazie infinite.»

Ci chiamò l'infermiera dopo un tempo che sembro interminabile.
«Uno di voi può entrare.»
«Vai Alberto, è il tuo momento.»

Entrai. Le gambe mi tremavano. Avevo lo sguardo basso, ero spaventato, ma impaziente di vederlo, seppur dormiente.
Poi la vidi. Era la ragazza più bella che avessi mai visto. Era semplicemente stupenda.
Vidi tutti quei tubi. Il rumore dei battiti di Tish emesso dallo stetoscopio riecheggiava nella stanza.
Era un battito regolare.
Il mio non lo era di certo.
Tutto ciò a cui riuscivo a prestare attenzione erano le sue labbra.
Quelle bellissime labbra che ogni ragazza invidierebbe.
Labbra carnose, assai invitanti.
Volevo baciarla. Dio, lo volevo più di ogni altra cosa.

Mi avvicinai a lei... Ero a poche spanne da lei, così mi avvicinai di più.
Sentivo il suo debole respiro.
Poi lo feci.
Misi le mie labbra sulle sue. Era un bacio casto, un bacio semplice. Tutto ciò che desideravo.
Volevo trasmetterle tutte le emozioni di quei, seppur solamente 2, ma intensi mesi. La amavo. La amavo con tutto me stesso.
La desideravo per me. Volevo passare la vita a proteggerla. L'avrei protetta a qualsiasi costo.
Desideravo potermi svegliare al suo fianco.

Lei. Desideravo lei.
Poi sentii il rumore dei battiti farsi sempre più veloce e violento.

Ecco il capitolo tanto attesoooooo
Per un po' saranno così, niente chat.🙆🏻
Chissà che succederà😍
Se il capitolo vi è piaciuto accedete una stellina e commentate❤️

Wrong Name|| #tishertoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora