Memoria 1

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DRING! DRING! DRING!
《Sveglia! Non vorreste fare tardi il primo giorno!》

Monica controllò l'ora: 7.00
《State scherzando? Io non mi alzo》
La sveglia continuava a suonare.
《Spegni quel cavolo di aggeggio!》
Jack si stava sbellicando dalle risate, mentre girovagava per le stanze, disturbando i fratelli.
Era contentissimo di tornare a scuola per essere il piú affascinante, accerchiato da tante ammiratrici, mentre
gli altri avrebbero assistito a quelle scenette da lontano: Chris il solito asociale, in un angolo; Emma chiacchierando con qualche amico; Monica dalla finestra della biblioteca.
Lei era sempre impegnata come rappresentante d'istituto degli studenti: tutti chiedevano il suo aiuto in qualsiasi faccenda. Ecco perchè correva da una parte all'altra della scuola: organizzava ogni singolo evento. Era davvero orgogliosa del suo ruolo, ma di certo preoccupata sia per la buona riuscita delle attivitá, sia per la sua conseguente reputazione.
Fu così che decise di scendere dal letto, prima per malmenare Jack, poi per non ritardare i suoi incarichi.

I corridoi erano caotici, come non mai ed era addirittura arduo camminare. Per Monica era una bella seccatura, poichè doveva verificare che il buffet, le decorazioni e la band fossero pronti. A breve la campanella suonò: una baraonda di studenti eccitati varcò l'ingresso, disponendosi tra le file di sedie nell'auditorium. Il preside era intento nel proprio discorso, quando Monica si rese conto di non aver preso la macchina lancia-coriandoli.
"Sono una stupida"
Si avviò verso il deposito, ma rimase bloccata da un gruppetto di primini schiamazzanti.
"Dannazione"
《...Sono lieto della vostra attenzione e...》
Il preside aveva concluso il suo solito monologo.
《Monica ma dove vai!? Adesso è il tuo turno!》
"Il mio turno?"
Monica era in uno stato confusionale: tanti visi, risate, applausi.
《...lascio la parola alla piú amata tra le rappresentanti!》
Monica sussultò: si sentì annegare in un vortice di voci e percepì il suo corpo cedere.

《Grazie Preside Roger, è stato fin troppo gentile nei miei confronti. Vorrei in primis ringraziare tutto il corpo docenti e i collaboratori, che hanno sostenuto questa manifestazione di apertura e soprattutto voi ragazzi che siete qui oggi a parteciparvi! Io sono Jane..
Sono Monica Meyer.》
"Ma che diavolo sto dicendo?!"
《Sono Monica Collins.》
Alcuni la guardavano perplessi, altri divertiti.
Proferì una serie di frasi meccanicamente e lasciò il microfono alla vicepreside. Si allontanò dal palco e andò a rinchiudersi nel magazzino. Era abbastanza sconvolta e si vergognava da morire.
Sentiva la testa pulsare.

Toc. Toc. Toc.
Lei non rispose, non voleva farsi trovare in quello stato.
Continuarono a bussare ancora e ancora, ma Monica non si mosse. Dopo una decina di minuti, sentì di nuovo qualcuno alla porta.
《Ehi Mon, tutto bene?》
Era Emma.
Monica afferrò la macchina lancia-corindoli e aprì:《Ehm sì, ero venuta per questa》e sventolò quel buffo attrezzo, sorridendo. Sua sorella non ne era convinta, ma non voleva insistere.
《Ehi Emma, non mollavi quella porta, capra testarda! Sei stata gentile a preoccuparti così tanto per me》disse ridacchiando.
《Davvero? Figurati, ti ho solo tirata fuori》Emma tentennò:《Ma da quanto eri lì dentro?》
《Non lo sai? Sei stata lì davanti per tutto il tempo》
Il sorriso di Monica si affievolì. Un'ombra attirò la sua attenzione, mentre si incamminavano a braccetto.
Un brivido le percorse la schiena.
"Chi bussava alla porta?"
Alla festa, Emma esibì sua sorella, come se fosse un raro e costoso gioiello, e nessuno si permise di deriderla per ciò che era accaduto.
La festa terminò in un mare di coriandoli.

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