Capitolo 11

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Kaylee's pov

«Grazie» sussurro

«Di cosa?» mi chiede Damian confuso

«Di esserci per me»

«Ci sarò sempre per te amore mio»

Io lo abbraccio, e lui mi stringe a se più di quanto abbia mai fatto, avevo bisogno di lui, ma lo capisco solo quando siamo distanti, lui per me è l'ossigeno, la vita, il mio tutto

Ad un certo punto sentiamo qualcuno bussare alla porta

«Posso entrare?» è la voce di mia madre

«Vieni mamma» le dico cercando di essere troppo fredda

«Kaylee, so che abbiamo reagito male a quanto ci avete detto tu e Damian, ma devi capire anche tu che noi siamo i vostri genitori e vi vogliamo solo proteggere, non abbiamo niente contro di voi, anzi, siamo contenti però ci sono cose che ancora non potete capire, siete molto giovani, siete a malapena maggiorenni e non oso immaginare cosa succede quando io e Justin non siamo a casa, e non lo voglio neanche sapere però, se dovete andare fino in fondo a questa storia state attenti, non fate niente di cui potreste pentirvi, come ho già detto a Damian, io ho fiducia in lui, ma ancora di più in te, per cui, anche quando sarete a casa di Damian, fate attenzione a quello che combinate. Ecco, io vi ho detto tutto, ora me ne vado»

«Mamma, aspetta» dico

Scendo dal letto e le vado in contro e la abbraccio

«Ti voglio bene mamma» le sussurro

«Pure io te ne voglio piccola Lee» mi dice mia madre accarezzandomi i capelli

Quanto mi mancava mia madre
Mi mancava abbracciarla
Parlarle
Mi mancava tutto

«Mamma, mi manchi sempre»

«Anche tu mi manchi tesoro, ma il lavoro mi riempie le giornate, ti prometto che appena finisco il mio incarico torno a lavorare come una volta»

«Non devi cambiare lavoro per me, fai quello che ti piace, fallo e non tornare indietro per me» le dico cercando di non piangere

«Quello che mi piace è stare con te e con Damian, voglio godermi dei momenti con voi prima che diventiate troppo grandi»

«Non saremo mai troppo grandi per stare con i nostri genitori mamma»

«Va bene, ora devo andare, devo preparare le valigie e fareste meglio a prepararle anche voi»

«Certo mamma, non preoccuparti»

«Ricordati che ti voglio bene piccola»

«Pure io te ne voglio mamma» dico e poi mia madre scioglie l'abbraccio ed esce dalla stanza

Guardo Damian e lui guarda me
Si alza e mi viene incontro
Io vado verso di lui e lo abbraccio
Lui mi stringe

«Faremmo meglio a cominciare davvero a preparare le valigie» mi dice

Io annuisco e vado a prendere la mia valigia e il trolley così da avere solo le cose più utili con noi

«Amore prendi solo il minimo indispensabile, così non daremo nell'occhio»

«Mhmm...stavo pensando che comunque saremo vicini alla scuola e quindi potresti accompagnarmi alla festa di Natale, che dici?»

«Non lo so Kay, io non sono più alle superiori»

«Va bene, ma sappi che te l'ho chiesto perché altrimenti ci dovrei andare con Axel Smith perché i professori ritengono e i più bravi della classe debbano andare al ballo insieme, ma se tu vieni con me io evito di avere altri equivoci con quel verme»

«Tu con Smith non vai da nessuna parte»

«Amore lo so, ti stavo dicendo quello che...» non mi lascia finire la frase

«Quello che è successo a casa sua non è stato un equivoco, lui voleva veramente portarti a letto, lo vuoi capire?! Io non voglio che tu stia con lui nemmeno per un minuto, ma la sfortuna ha voluto che fosse nella tua stessa classe, non deve azzardarsi a venire vicino a te nemmeno di mezzo metro, altrimenti finisce male, molto male»

«Damian calmati, ti stavo dicendo quello che hanno detto i professori, io non vado da nessuna parte con Axel, non vado da nessuna parte con chiunque non sia te»

«Lo so...lo so, solo che voglio proteggerti e non voglio vederti soffrire»

«Lo so, ti capisco, nemmeno io voglio vederti soffrire» spero che non succeda niente alla festa

«Dai, cominciamo a riempire le due valigie» dice lui sciogliendo l'abbraccio

«Aspetta»

«Dimmi»

«Ti amo» gli dico sorridendo

«Anche io ti amo Pen»

Cominciamo a riempire il trolley con i miei vestiti per la scuola e quando ci accorgiamo che sono le undici andiamo a letto

*****
La luce che entra dalle persiane mi sveglia

Cerco di girarmi ma due braccia mi tengono stretta, guardo io viso del dio greco al mio fianco, il mio Damian, io mio tesoro, il mio amore

«Dove credi di andare?» mi chiede con voce assonnata

«Volevo andare a mangiare qualcosa»

«Resta ancora un po' qui, il letto è così comodo e tu sei così bella»

«Dai...lasciami andare, ho davvero bisogno di mangiare qualcosa»

«Eh va bene, ma vengo con te»

«Come mai così dolce questa mattina?»

«Così e poi...»

«E poi?»

«Sono nove mesi che ti conosco amore»

«Di già?»

«Si, Kaylee non dirmi che ti eri dimenticata che oggi sono nove mesi da quel giorno in cui ti odiavo per poi averti baciata il giorno dopo?!»

«Non me ne ero dimenticata solo non pensavo fosse passato così tanto tempo»

«Capito, ora però andiamo in cucina che ho fame»

«Damian sai sempre come rovinare un momento romantico»

«Ah...davvero? Stai attenta che oggi me la paghi»

Io rido e scendo le scale

In cucina trovo una busta bianca con il mio nome scritto sopra

La prendo e la leggo

"Non dire niente a Damianalla tua amata madre, ma soprattutto non dire niente a Justin, ora ce la sbrighiamo io e te.
Voglio vederti e parlarti
Non portare nessuno o la tua amica potrebbe avere un incidente, o se ti stai chiedendo di chi sto parlando beh... Come si chiama? April, Avril, hai capito chi
Attenta, non scherzo, non prendermi in giro
Ah vestiti elegante che andiamo in un posto carino
Ricordati di non portare nessuno
Solo io e te
Domani alle 21 fuori dalla tua scuola attuale
Non fare scherzi o finirà molto male
Con infinito amore
Jackson"

Cosa vuole da me ora? Perché ha nominato Avril? Ma soprattutto perché non dovrei dire niente a nessuno?

Sei ancora nel mio cuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora