17. Maschere

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ARLO'S  P.O.V.

Fila centrale. Ultimo banco in fondo alla classe.
Il posto più adatto a me.

Il sole mi scalda, ma senza colpirmi direttamente.
Detesto sudare.

Nessuno si gira curioso ad osservarmi. Non mi piace stare al centro dell'attenzione.

Eppure, allo stesso tempo, da qui, riesco ad accorgermi di cose che nessuno noterebbe mai.

Sapete quante volte Camille tocca i suoi capelli durante le lezioni?
Mettiamo un attimo da parte il mio amico dalla chioma rossa, al momento assente.
Lui, per quanto possa aver sofferto in passato, rimane comunque un ottuso: non riesce neanche ad ammettere che, disinteresse dallo studio a parte, ogni sua distrazione è dovuta a una persona in particolare.

E metto da parte anche me e, ovviamente, la mia riservatezza.
Io sono consapevole della direzione del mio sguardo e, dopotutto, come potrei non notare quell'affascinante chioma corvina costretta spesso ad assentarsi?

Ma, torniamo al dunque.

Avete presente quelle persone costantemente felici, col sorriso perenne in volto?
Quelle che riescono a nascondere perfettamente le proprie emozioni?
Ecco.
Lasciate che ve ne parli.

C'è una ragazza in particolare, dalla buffa capigliatura bianco niveo che, proprio adesso, sta importunando il gemello davanti a lei, con un'espressione giocosa e vivace.
La sua solita faccia sorridente.
Ma, esattamente, quanto è sincero quel sorriso, Mallory?

Neanche a dirlo, smette di punzecchiare il fratello e torna composta.
Ed ecco ciò di cui stavo parlando.

I suoi occhi, prima di un rosa brillante, adesso sono spenti e fissano un punto impreciso.

Le sue labbra, prima aperte in un sorriso smagliante, ora seguono una linea retta e le sue mascelle si serrano, dandogli persino un'aria più mascolina.

Cosa nascondi?

Sei capitata in un riservato posto in ultima fila proprio come me e, probabilmente, non ti aspetteresti mai che io, dal lato dell'aula opposto al tuo, possa accorgermi del tuo vero essere.

Spero solo che tutto ciò non sia troppo doloroso.

So per certo che ognuno di noi nasconde qualcosa che, spesso, si rivela essere triste.

Nascondiamo ciò per riservatezza, per non far preoccupare i nostri amici o, al contrario, per non far gioire i nemici.
Per paura di essere giudicati, derisi o, soltanto, per pura e semplice paura.
Paura di cosa? Di sembrare deboli?

Quante maschere in giro...

Passo un attimo la mano tra i capelli, per riprendermi e mettere da parte i miei pensieri.

Dovrei smettere di essere così paranoico. Con un alph come il mio, poi!
Potrei benissimo andare da lei, scoprire bene entrambi gli occhi, fissarla e aspettare che confessi tutte le sue vere emozioni.
Ma, non è affatto da me.

Sento la campanella suonare, il che mi suggerisce di abbandonare l'aula del professor Patel.
Ma, ho come l'impressione di aver dimenticato qualcosa.

<< Ragazzi, vi raccomando di non perdere di vista i vostri obbiettivi per il prossimo semestre. Detto ciò, vi auguro un buon ritiro estivo, eccetera eccetera. >> Annuncia il nostro insegnante divertito.

<< Avete sentito? Eccetera eccetera! >>

Meyer non si smentisce mai e, ancora con una mano posta alla fronte, si incammina in quella che sembra una marcia militare, accompagnato come sempre dalla sorella e dalla, più recentemente acquisita, presenza di Leya.

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