19. Fulmine A Ciel Sereno

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Penso sia la prima volta in cui mi trovo a rimpiangere le basse temperature della mia regione.

<< Su, su! Cosa sono quelle facce disperate? >>

Fa troppo caldo.
Non è più neanche la stagione giusta!

Sarà che avere un insegnante in più in aula non aiuta?
Potrebbe essere la pressione di affrontare un nuovo tipo di prova?
Oppure la colpa è di noi tutti che stiamo cercando di utilizzare il nostro alph, inclusa Leya che è proprio a due passi da me?

<< Allora, pivelli. Vi muovete o no? >>
Stavolta è la Sanna a parlare. Inconfondibile.

Se ci troviamo qui, tutti insieme, a spremerci tra idee ed esercizi fisici, sotto la guardia della professoressa di arti magiche e di Dupont, è solo perché i due hanno deciso di sottoporci all'ennesimo esame: trovare ognuno una tecnica speciale utilizzando le rispettive armi.
Che sia offensiva o difensiva non importa.
Ma, secondo l'insegnante dalla chioma corvina, potrà essere tutto tranne che "molle". O così ha detto lei.

Le ho già visto bocciare i "pugni oscuri" di Meyer, troppo entusiasta per accorgersi subito del fallimentare tentativo di colpire Monti.
Inutile dire che, a quanto pare, un'ombra non può farti del male direttamente.
Eppure, l'alph dell'albino mi ha sempre inquietata in qualche modo.

Tutti, ormai, hanno chiaro in mente quale tipo di arma sia meglio adattabile alle loro potenzialità.
Persino l'altra chioma bianca nella stanza è intenta a faticare.
Sta quasi abbattendo un albero con quell'enorme martello che si ritrova.

<< La situazione deve sbloccarsi. >>

Professoressa...

<< È un vero peccato, con la forza che si ritrova. >>

E anche Dupont.
Perché sussurrano?

Li vedo fissare una Mallory affaticata e, subito, capisco.
Pensandoci, quella ragazza non ha mai utilizzato il suo alph in nostra presenza.

<< Stiamo lavorando sul suo autocontrollo. Secondo il fratello, pare che riesca a liberarsi solo sotto pressione, presa da rabbia o forte paura. Ma, potrebbe essere un problema. >>

<< Il vuoto...affascinante quanto spaventoso. Che potere singolare! >>

Non penso che qualcun altro abbia potuto origliare la conversazione e, quasi, mi sento in colpa.
In compenso, adesso, sto cominciando a comprendere la vera natura della mia compagna dagli occhi rosa.

Distolgo lo sguardo, e qualche lamento esagerato mi invita a voltarmi verso una famosa, quando irritante, chioma rossa di mia conoscenza.
Come al solito, sta allenandosi in compagnia del suo amico dagli occhi cremisi, che si difende col suo stiletto, pur davanti allo svantaggio di lottare contro una spada.

Così pieno di sé.

Così sicuro ed espressivo, quasi troppo.

Eppure, quel sorriso sembra non voler mai sparire dal suo volto.
Se c'è una cosa di positiva in quel tonto, devo dargliene merito, è quella temperanza che si porta dietro, e quegli occhi grigio cenere, tanto misteriosi, che mi portano alla sicurezza che quel ragazzo non cambierà mai, certo, né si arrenderà.

<< Pensavo volessi allenarti seriamente. >>
La mia amica dai capelli violacei mi raggiunge, con tanto di pacca sulla spalla.

Mi sorride, come suo solito, ma senza frullarmi la testa stavolta.
Piuttosto, segue il mio sguardo e comincia anche lei a fissare il ragazzo dalla capigliatura scarlatta.

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