Capitolo quattro

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"Puoi tenere la felpa bianca e blu"

Alberto ha rinviato le prove del duetto perché deve per forza rilasciare delle interviste, io ne ho approfittato per aggiustare la canzone di ieri sera, tanto di tempo ne ho. Un paio di mesi fa, in accordo con la casa discografica, mi sono presa un periodo di riposo.

Voglio poter scrivere liberamente, senza avere troppa pressione addosso. Sono oramai dieci anni che faccio avanti e indietro per l'Italia, ed è bellissimo, certo, ma ho bisogno di spazio per me stessa.

Accendo la radio e apro l'acqua così da riempire la vasca. Passo in rassegna le bath bomb appena comprate, ce ne sono alcune di colorate ma che non ho voglia di usare perché poi chi lo pulisce quello schifo, aiuto. Trovo del bagnoschiuma alla mandorla e verso quasi mezzo flacone nell'acqua; mi spoglio e mi immergo mentre la presentatrice, Paola, dice di avere una sorpresa per gli ascoltatori.

Poggio la testa sul marmo chiaro e chiudo gli occhi giusto in tempo per sentire il nome di Alberto.

È una congiura.

Afferro il cellulare e cambio stazione, su questa stanno dando una vecchia canzone dei Radiohead, Fake plastic trees. Bella. Vabbè, torno indietro e rimetto Radio Deejay.

Brava, Tish. Sempre così decisa, mi raccomando.

Alberto sta ridendo per chissà quale motivo, e la sua risata mi provoca una marea di voglie.

"Questa vita da trentenne mi distrugge"

Ha trentuno anni. L'ho lasciato che ne aveva venticinque e lo ritrovo uomo fatto e finito. Non ci siamo visti crescere, non sappiamo che esperienze l'altro abbia fatto e né come le abbia affrontate; sappiamo quello che l'altro ha voluto mostrare al mondo. È questo che mi ha sconvolto del passato quando si è ripresentato alla mia porta, il non sapere; in una normale conversazione ci saranno sempre delle citazioni riguardo questi sei anni che l'altro mancherà di capire.

"Allora, parliamo un po' di questo nuovo album che sta per uscire."

"Un album di duetti" incalza lo speaker maschio.

"Sì, mi è sembrata un'idea splendida per festeggiare questi dieci anni di carriera. In fondo il mio successo è iniziato anche con un duetto."

Mi si incaglia un attimo il respiro pensando che si riferisca a There must be an angel.

"Quello con Arisa nel tuo album di debutto."

"Esatto."

Ah. Guarda che luna con Arisa. Ah.

"Tra l'altro ci sarà anche lei nell'album, giusto?"

"Assolutamente, è stata la prima a cui ho pensato."

"E del duetto con Emma cosa ci dici?"

Ride ancora e io arriccio il naso.

"Erano anni che desideravo collaborare con lei, sono contentissimo, è stato perfetto proprio. Ci siamo visti davanti ad un piatto di ricci di mare e l'accordo è arrivato subito."

Ah, che culo.

"E senti, lo sai che dobbiamo per forza chiedertelo."

"Dimmi tutto."

"Abbiamo letto che ci sarà anche una collaborazione con Tish. È vero?"

"Sì."

Ha assunto la tipica intonazione falsa e annoiata, quella che usava –e a quanto pare usa ancora- quando parlava di me. Lo abbiamo scelto noi, perché non volevamo che le nostre carriere venissero in secondo piano rispetto al gossip.

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