Capitolo sette

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"Tienici da parte"



Alberto ed io non ci vediamo da un mese e sei giorni; non che io l'abbia contati, c'ha pensato Mameli a ricordarmelo.

Il giorno dopo il nostro bacio –quasi fosse la fine del mondo- è partito per Roma, ho visto le foto di lui ai provini di Amici, poi in una trasmissione della Rai.

Nemmeno un messaggio.

È giusto, è ciò che è giusto per noi.

Solo che certe assenze –inevitabili- fanno così male da sembrare presenze; sono lì, radicate, quasi senza scopo di lucro. L'assenza di Alberto ha il suo peso, valutato e sospeso come un anelito di fiato.

Mi sono dovuta di nuovo abituare a sentire quel tocco di malinconia che sfiora e non passa, non sono ancora capace a nasconderlo e scappare da esso.

Però c'è Mameli, e c'è la musica, e c'è un disco a cui dare forma.

Sono sdraiata con la testa poggiata sulle gambe di Mameli, lui indossa le cuffie e ha gli occhi chiusi; ascolta le nuove tracce dell'album ancora senza nome.

Annuisce qualche volta, altre sorride, altre mi mostra il braccio per farmi notare la pelle d'oca. Ora sta dondolando la testa e alza le sopracciglia a tempo.

Ci sono cose che non si possono spiegare, far ascoltare la propria musica è una di queste; c'è qualcosa di me in qualunque canzone, ci vedi l'inevitabile che mi porto dietro.

Il mio amico toglie le cuffie e mi sorride.

«Allora?»

«Tienimi da parte è la canzone che vorrei avere scritto io per Carla.»

Sorrido.

«Stupido.»

Tienimi da parte una canzone da cantare insieme

E Tienimi da parte quella granita e le labbra da leccare

tu le mie e io le tue

E tienimi da parte un bacio d'addio

senza consumarlo veramente

E tienimi da parte una vita

quella che ci siamo promessi e dismessi

E Tienimi da parte un tramonto da guardare sul cofano della macchina

E tienimi da parte un bacio sulla fronte

quelli che si danno gli amanti stretti in un abbraccio senza sottintesi

E tienimi da parte anche quella litigata

quella in cui ci riconosciamo e non ci perdiamo

E tienimi da parte quel sorriso che mettevi su ad ogni gemito mugugnato

E tienimi da parte l'ora degli addii

E il ricordo sbiadito a metà di quel vestito alzato da mani impegnate

E tienici da parte lì dove siamo al sicuro

Senza parlare

Passandoci parole e sguardi così  come ci si passa il sale

È l'unica canzone in italiano, non ce ne saranno altre nell'album. È sua. Completamente sua.

È nata dalla sua mancanza, dal passato che sapeva di presente.

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