Capitolo 8

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Sento un rumore fastidioso che mi sveglia di scatto. È la suoneria del mio telefono, lo prendo e vedo il nome di hero sul display "pronto" rispondo con voce assonnata "jo, sono davanti casa tua...non voglio suonare perchè non voglio svegliare tutti" "okey arrivo...ma sei pazzo a arrivare cosí presto?" gli chiedo mentre scendo le scale "dopo quello che è successo non sono riuscito a chiudere occhio" mi dice con un sussurro. Apro la porta e subito gli salto addosso. Avvolgo le mie braccia intorno al suo collo e le gambe intorno alla sua vita. Lui mi stringe a se e affonda il viso nei miei capelli. Poi io gli prendo il viso e lo bacio con tutta la forza che ho. Si stacca e mi accarezza una guancia "amore mi sei mancata anche se sono passati 3 giorni" mi dice sorridendo "anche tu" io scendo e ci avviamo dentro casa. Saliamo in camera mia facendo il piú piano possibile per non svegliare nessuno "che bella la tua camera" vedo che la ispeziona, posa le valigie accanto al letto e ci si siede. Solo ora mi viene in mente che ho detto ai miei genitori che non sono fidanzata...e ora come faccio? Se vedono hero penseranno subito a quello "hero...io ho detto ai miei genitori che sono single..." "perchè? Ti vergogni di me?" mi guarda con uno sguardo deluso "NO! certo che no! Comunque ho deciso che oggi ti presenteró ai miei genitori e gli diró la verità" "okey...peró ora vieni qua mi sei mancata troppo" io mi avvicino e mi siedo a cavalcioni su di lui. Inizio a baciarlo lentamente per assaporare le sue labbra che sanno di tabacco e menta, ma lui infila subito la lingua e diventa un bacio piú focoso. Gli passo le mani sui capelli, glieli tiro e lo sento gemere intanto lui mi stringe i fianchi ma poi va piú giú e mi stringe il culo. Io sussulto, poi sento le sue mani andare su verso le mie tette che inizia a palpare. Mi sta per togliere il reggiseno ma sentiamo bussare alla porta "jo la colazione è pronta!" oddio mia madre è già sveglia...ora quando vedrà hero penserà male. Cerco di regolare il respiro e poi rispondo "si mamma arrivo" sento i suoi passi che si allontanano e hero si avvicina a me e mi sussurra all'orecchio "dove siamo rimasti?" mi morde il lobo e le sue mani mi stringono i fianchi "hero...dobbiamo andare giú ci sono i miei genitori" "eh va bene" sbuffa e si stacca. Faccio un respiro profondo e scendiamo. Vedo mio padre che beve una tazza di caffè e legge il giornale mentre mia madre cucina "mamma, papà lui è hero...il mio ragazzo è arrivato stamattina" i miei genitori alzano subito lo sguardo. "Jo ma perchè non ce l'hai detto prima! Wow che bel giovanottone! Piacere mi chiamo elizabeth" "piacere mio signora langford, io sono hero fiennes tiffin" "ciao hero io sono stephen il padre di josephine" dice con voce fredda "piacere" risponde educatamente hero "ragazzi sedetevi è pronta la colazione. Allora hero raccontami un pó di te" oh no, ora mia madre inizia con l'interrogatorio. Mentre mangiamo hero gli racconta un pó della sua famiglia e del lavoro. Io per tutto il tempo gli stringo la mano sotto al tavolo "e come mai sei da queste parti?" prego mentalmente che hero non dica nulla di quello che è successo sennó i miei genitori mi fanno una testa gigante. "Sono qui per lavoro" "a ho capito" in tutto questo mio padre ha lasciato la cucina ci ha salutato ed è scappato a lavoro "bene ragazzi, vado anche io ci vediamo piú tardi mi raccomando fate i bravi. È stato un piacere conoscerti hero" "anche per me elizabeth" mia madre va via e io abbraccio hero "mi dispiace che mia madre ti abbia fatto l'interrogatorio di prima mattina" gli sussurro all'orecchio "tranquilla amore" inizio a baciargli il collo ma veniamo di nuovo interrotti ma questa volta da mia sorella "JO! MAMMA E PAPÀ SONO ANDATI VIA?" io sbuffo e gli rispondo "si" sento che sta scendendo le scale "senti jo oggi devo..." si ferma in mezzo alle scale appena ci vede "jo? Che ci fa hero qui? Comunque piacere sono la sorella di jo, katherine" gli porge la mano e il mio ragazzo la stringe "piacere io mi chiamo hero ma ho visto che già lo sai" "si jo mi ha parlato molto di te. Mi raccomando se la fai soffrire ti spezzo le gambe" "tranquilla è in buone mani" mi fa l'occhiolino e io gli stringo la mano "bene" lo guarda con occhio critico ma poi educatamente ci saluta "è stato un piacere conoscerti...e comunque ti stavo dicendo oggi esco tutto il giorno quindi non ci sono per pranzo" "va bene" corre su e va a cambiarsi "è simpatica la tua famiglia" mi sorride e io scuoto la testa "si anche se sono un pó invadenti..." "jo ma non glielo hai detto ai tuoi quello che è successo?" "no perchè avrebbero dato di matto e comunque grazie mille di non avergli detto nulla" "non gli ho detto niente perchè tanto oggi lo sistemo io" "hero ti prego non fare qualcosa di avventato" "non ti prometto niente" io sospiro e lo riabbraccio.  Non voglio che gli accada niente di male. Lo amo troppo non voglio perderlo.

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