VIVI CHE SI MUORE

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Una mattina come tutte.

Se non fosse il primo giorno di scuola, ovvio.

Non che non mi piacesse...
Ma ne farei anche a meno ecco.

Nonostante i miei ottimi voti, io e la scuola non siamo mai stati buoni amici. Però se ci penso, è lì che ho conosciuto i miei amici, quindi non è tanto male dai..

Ed eccomi qui, per l'ennesima volta in ritardo.
Fortunatamente sono riuscito ad uscire di casa prendendo tutto, o almeno credo, e senza perdere il bus.

Cerco un posto per sedermi ma non lo trovo, mi ero quasi dimenticato di quanto fossero affollati i bus a settembre.

adesso ricomincia tutto pensai.

Comunque sono Jean-Pier per gli amici JP ho diciasette anni e frequento il liceo semi-linguistico, abito in una piccola città nella Svizzera italiana.
Se te lo stai chiedendo, il nome deriva dal paesino in qui sono nato, si trova più o meno in nord Germania.

Dope due fermate entrò Leon il mio migliore amico,
ci conosciamo da più di quindici anni, è un fratello per me, viene dall'Austria ciò è lui e la sorella sono nati lì ma si sono trasferiti con il padre qui in Svizzera, lui ha avuto un'infanzia abbastanza pesante è un tipo forte.

"Hei J" mi disse porgendo il pugno,
"Bella Le" risposi concludendo il saluto
Ci misimo entrambi le cuffiette, tanto avremmo parlato durante la lezione.

Arrivammo a scuola.

Scesi ed era tutto esattamente come mesi fa, non cambiò nulla.

Entrai in classe e mi misi a sedere vicino alle finestre, penultima fila, è il mio posto dalle elementari, mi è sempre piaciuto.

Appena entrò la prof di Italiano iniziò la prima ora,
mi persi un po' durante la lezione anche se alla fine era un ripasso dell'anno scorso quindi anche se non avessi seguito sapevo di che argomento parlasse.

Girai la testa verso sinistra per guardare fuori,
vidi una sagoma, penso di una ragazza indossava le cuffiette e portava, di tanto in tanto la sigaretta alla bocca,
era affascinante vedere tanta spensieratezza in una sola persona.

O almeno così sembrava.