In foto: Reece Winston (Davika Hoorne)
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[Martedì 30 aprile, ore 10.00]
La professoressa di biologia assomigliava moltissimo alle creature orrende che ci imponeva di studiare durante le sue lezioni: piuttosto bassa e raggrinzita come un acino d'uva passa, vestita con gonne e camicette rigorosamente di seconda mano, capelli biondi perennemente unti legati in uno chignon tiratissimo, occhi languidi di un colore verde giallognolo che quasi uscivano dalle orbite facendola assomigliare ad un geco.
Non era una professoressa cattiva o particolarmente severa, si limitava a svolgere il suo lavoro affinché potesse portare tutti alla sufficienza ed evitarsi problemi ai consigli di classe.
Ero più che sufficiente nella sua materia, andavo anche abbastanza bene in realtà, anche se era difficile il contrario con lei poiché era particolarmente di manica larga con i voti.Appena sentii lo squillante tintinnio della campanella che annunciava la fine dell'ora, mi catapultai fuori in modo da raggiungere il prima possibile Reece. Per fortuna il bar era abbastanza vicino alla classe di biologia, così in poche falcate percorsi la distanza dalla quale erano separati.
Dalle grandi finestre a vetri trovai Reece già seduta ad un tavolino, che si guardava intorno, probabilmente per vedere quando sarei arrivata. Aprii le porte e la raggiunsi abbastanza velocemente, al top rosso aveva aggiunto un piccolo scaldacuore nero in cotone, forse per via del calo leggero della temperatura, che da quasi estiva era passata ad autunnale.
"Eccomi, dimmi pure che cosa vuoi che offro io.", esclamai, senza neanche sedermi per andare direttamente ad ordinare.
"Beh... io prenderei un caffè."
"Solo questo? Dai Winston, puoi prendere tutto quello che vuoi! Hai fatto colazione?"
"In realtà no ma non..."
"No hey devi assolutamente fare colazione! Non vorrei che svenissi nel bel mezzo dell'ora di ginnastica."
Lei ridacchiò per quello che avevo detto e mi sorrise, senza però dirmi che cosa voleva.
Per cui decisi di batterla sul tempo."Faccio io?"
"Cosa?"
"Ordino io per entrambe?"
La vidi cambiare completamente colore in viso, al momento ci stavamo avvicinando ad un rosso scarlatto piuttosto acceso. Annuì e io le sorrisi di rimando, avviandomi verso il bar nell'intento di ordinare due cappuccini e due croissant con la marmellata di ciliegie.
Sul momento non ci riflettei, ma dopo averle comprate sperai che le piacessero; personalmente non andavo matta per i croissant del bar, e in generale non andavo matta per il cibo del bar, ma il croissant con la marmellata di ciliegie mi era sempre sembrato semplicemente divino. Quando mi capitava di fare colazione a scuola uno dei croissant alle ciliegie era ovviamente mio.
"Tieni, l'ho preso con la marmellata di ciliegie, spero ti piaccia.", dissi, non appena mi ritrovai davanti a lei, allungandole uno dei piattini contenenti le brioches, "Fra poco dovrebbero arrivare anche i cappuccini, ma ce li porteranno loro."
Reece accettò di buon grado il dolce, iniziando a mangiarlo con gusto. Ero contenta che le piacesse in realtà; avrei avuto qualcuno con cui condividere la mia strana passione per quei croissant.
"Cora, posso farti una domanda?"
Non amavo quel genere di cose, preferivo che mi fosse posta direttamente la domanda per poi valutare come rispondere e soprattutto se rispondere. In ogni caso annuii e mi posizionai con i gomiti sul tavolo, pronta a fornirle delucidazioni su ancora non sapevo cosa.
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Scarborough Fair || GirlxGirl short story
RomanceCora Flores ha diciassette anni e vive nella grande città di Los Angeles. La sera del 29 aprile viene lasciata dalla sua ragazza, Clarisse, con la quale aveva un legame molto profondo e che non vuole perdere, magari facendosi aiutare da qualcuno. C...