Epilogo

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In foto: Dylan Gauthier (Thimothé Chalamet)

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[Giovedì 15 agosto, ore 8:26]

Arrivai puntuale davanti a casa Edwards insieme a Dylan. Era tutto pronto, o perlomeno lo speravo. Doveva assolutamente essere tutto pronto per il compleanno di Sharleen.

"Okay, ora dobbiamo chiamarla.", disse il mio migliore amico, riferendosi a Bey.Prese fuori il cellulare e fece il numero di Beatrice. Non avevamo intenzione di suonare il campanello e magari rischiare che fosse proprio la mia ragazza ad aprire la porta.

"Bey siete pronte?", esclamò, guardando di nuovo il suo orologio da polso, poi mise in viva voce affinché potessi udire anch'io.

"Si certo, Sharleen non sospetta niente, crede che andremo al centro commerciale per prendere qualcosa che le piace. Ho preparato le valigie, è tutto pronto. Oh cazzo, sta arrivando: dì a Cora di parcheggiare l'auto giù dietro la siepe così non vi vedrà."

Non appena riattaccò, sistemai l'auto di mia madre che mi aveva prestato appositamente per l'occasione dove mi aveva indicato Bey e attendemmo. Dopo qualche minuto la mia migliore amica tutta trafelata stava portando due trolley verso di noi, uno rosa confetto e l'altro verde acqua. Sia io che Dylan scendemmo dall'auto istantaneamente per aiutarla a caricarli nel baule, dove già c'era il mio borsone nero e la valigia blu scuro del riccio.

"Okay, ripetimi il piano", mi intimò Beatrice, come da programma. Le avevo chiesto io di chiedermi di ripetere tutto affinché fossimo certe di essere completamente d accordo.

"Giusto, ora io e Dylan ci dirigiamo verso il centro commerciale andando per la tangenziale, che è l'unica strada che conosco. Poi, fra poco tu, Sharleen e tuo padre salirete sulla sua auto e andrete al centro commerciale facendo la strada alternativa. Noi parcheggeremo vicino all'area dei carrelli e voi poco più avanti così non mi riconoscerà. A questo punto voi farete finta di andare a prendere un carrello ma poi spunteremo fuori noi e io le dirò di entrare in auto, nella quale poi entrerai anche tu."

"Ma che efficienza, signorina Flores!", ridacchiò Dylan, "Fantastico, sono certo che l'adorerà."

Gli feci l'occhiolino e mi piazzai in auto, partendo a tutta velocità per la tangenziale e raggiungere il centro commerciale. Avevamo organizzato la sorpresa nei minimi dettagli, ci tenevo moltissimo che tutto andasse per il verso giusto. Ero felicissima, già mi pregustavo l'espressione contenta e shoccata di Sharleen davanti a...

Lo squillo del telefono mi distrasse dai miei bellissimi pensieri, mostrandomi un nome che avrei dovuto cancellare completamente dalla mia rubrica. Ebbi un tuffo al cuore quando lo vidi e fui combattuta fra il rispondere e il non farlo.

"Penso che dovresti rispondere, Cora.", mi disse Dylan, continuando a sentire il mio telefono dalla tasca della mia camicia.

"Fidati, è meglio di no."

Quando fummo arrivati al centro commerciale ed avemmo parcheggiato, il mio cellulare non aveva ancora smesso di riprodurre quella fastidiosa melodia pre impostata che avevo.

A quel punto mi stancai e risposi, sotto gli occhi sconcertati di Dylan.

"Pronto?", dissi, anche se sapevo benissimo chi era.

"Hey Cora, sono Clarisse."

Perfetto, doveva ovviamente rovinarmi una giornata. E di tutte quelle che aveva avuto o che avrebbe avuto la sua scelta era ricaduta proprio su quel giorno.

"Cosa vuoi?", domandai spazientita.

Lei se ne accorse, perché fece una lunga pausa, seguita da un sospiro profondo.

Scarborough Fair || GirlxGirl short storyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora