Capitolo 4

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Eccola, diventa sempre più piccola e insignificante, tanto da non riuscire a sentire più il suo calore, la sua forza, a vedere la sua luce. Buio.

Aprii gli occhi. Un panno era appoggiato sulla mia fronte. Una mano prendeva la mia mano. Due occhi marrone scuro mi guardavano dolcemente. Erano lucidi.
«Che è successo?» chiesi, confusa.
«Il giardiniere ti ha trovata vicino al cancello, svenuta» rispose Jane.
Mi trovavo nella mia stanza, sul letto.
Con un po' di fatica, mi misi seduta, la testa mi bruciava e girava ancora un po'. Riuscii a ricordare cos'era successo.
«La luce» dissi sussurrando.
«Come?» chiese Jane, confusa.
«C'era una luce forte, lontana, ma forte» tentai di spiegare.
«Flamma» disse Jane, ignorando la mia affermazione «È arrivato il momento»
Sembrava che pronunciare queste parole le costasse molto, ma che significavano?
Vedendo la mia espressione confusa, decise di spiegarsi meglio.
«È arrivato il momento che ti racconti tutto» disse «le tue origini, ciò che sei, ciò che si cela là fuori» fece una pausa «i tuoi genitori» e così dicendo gli occhi diventarono sempre più lucidi, finché una calda lacrima non scivolò lungo la sua guancia.

«Fin dall'antichità le forze della natura sono state tenute in equilibrio dai Custodi, quattro guardiani con i poteri dei quattro elementi, acqua, terra, aria e fuoco. Questi poteri sono trasmessi di padre in figlio e si manifestano più o meno nell'adolescenza, poi il ragazzo viene formato da alcuni saggi, fin quando non è pronto per prendere il posto di sua madre o suo padre, oppure  la nonna, visto che è capitato che i doni abbiamo saltato qualche generazione, come è successo al dono della terra»
«Sì, ma questo che c'entra con i miei genitori?» dissi impaziente.
Jane sorrise, probabilmente al ricordo di quest'ultimi, abbassò la testa e poi disse:
«Loro erano dei Custodi»
«Ma se mio padre era un Custode, questo vuol dire che lo eri anche tu» dissi pensierosa.
«È vero sono sua sorella, ma non per questo possedevo il dono»
«Ma loro, che gli è successo? Non sono morti durante un incendio, come mi hai sempre detto, vero?»
Non mi importavano più le bugie, volevo solo scoprire la verità.
Con aria affranta, disse:
«Vedi, Flamma, ci sono dei signori che vogliono possedere tutti i doni, l'uomo è ingordo per natura» sospirò «per ora ti dico solo questo»
Mi guardò negli occhi, sospirò, si alzò dal letto e aprii la porta. Io la fermai prima che potesse uscire, dissi:
«Li ho visti» Jane si voltò nella mia direzione «Ho visto i miei genitori, nella stanza dei Custodi»
«La stanza...» sospirò, abbassando lo sguardo.
«Mia madre teneva un neonato in braccio, ero io?»
«Sì» appena pronunciò la sua risposta, mi affrettai a domandare:
«Perché? Quella era la stanza dei Custodi morti, io sono viva!»
Sorrise.
«Questo è uno sbaglio che faranno in tanti, tesoro mio» un sorriso dolce e materno incurvò le sue labbra «Adesso riposa» e così dicendo, chiuse la porta alle sue spalle.
La mia mente era piena di informazioni in disordine, che volteggiavano come un tornado, facendomi sentire la testa sempre più pesante. La appoggiai sul morbido cuscino e ripensai alle parole di zia Jane.
Questo è uno sbaglio che faranno in tanti...
Che significava?
La stanza dei Custodi morti...
Custodi,
Morti.
Io sono viva...
Questo è uno sbaglio...
... che faranno in tanti
Le palpebre scesero sempre più, le ciglia toccavano le ciglia. Il mio corpo si fece sempre più mollo e aderì completamente alla superficie del letto.
Buio.

Tutto buio intorno a me.
Poi il paesaggio si definì, era una foresta.
Una donna dai capelli rossi e gli occhi verdi. Mia madre. Teneva in braccio un neonato. Io. Correva, sembrava spaventata. Si accovacciò dietro un cespuglio. Io piangevo e lei mi cullava, mentre sussurrava una ninna nanna. Ogni tanto faceva spuntare la testa fuori dal cespuglio, sembrava avesse paura di essere trovata.
«Mamma» la chiamai, ma lei non mi sentì, anzi sembrava non mi vedesse nemmeno.
«Mamma, sono qui» dissi alzando la voce «Sono io, Flamma! Guarda come sono cresciuta»
Niente, lei sembrava non accorgersi di me. Riprovai:
«Da chi ti nascondi? Chi ti cerca?»
«Mamma...» le lacrime iniziarono a rigarmi le guance. Mi accovacciai a terra, disperata, continuando a piangere. Poi la donna, il neonato, il cespuglio e la foresta sparirono com'erano apparsi. Buio.

Aprii gli occhi. Vidi la luna piena fuori dalla finestra, che regnava autoritaria nel cielo scuro. Era notte fonda, ma avevo sete, così mi alzai per dirigermi nelle cucine, dove avrei preso un bicchiere d'acqua e possibilmente anche qualcosa da mangiare. La strada ormai la sapevo e arrivai alla porta, dalla quale si accedeva alle scale e poi alla cucina, ma prima di aprirla, qualcosa attirò la mia attenzione. La rividi, la luce, da una finestra vicino. Questa volta non me la sarei fatta sfuggire.
Aprii la porta d'ingresso, uscii, scalza. Sentii l'erba umida che solleticava i miei piedi. Uscii dal cancello e corsi più veloce che potevo nella direzione della luce. Una fitta al fianco, dovuta allo sforzo, mi fece portare una mano sulla zona dolorante, ma continuai a correre.
Mi addentrai nel bosco, senza sapere come avrei fatto poi a tornare a FourHills, ma questo non mi importava, volevo scoprire cosa fosse quel bagliore che sembrava indebolirmi sempre più.
Continuai a correre fin quando non raggiunsi una radura e mi fermai ad osservare delle sagome umane nell'ombra. Mi accovacciai dietro un cespuglio e li osservai. Tre di loro erano disposti in cerchio e avevano le mani distese al centro, dove c'era la luce, forte e bianca; una, più bassa, forse a causa della gobba, si trovava in disparte e armeggiava con due legnetti, impegnata probabilmente ad accendere il fuoco.
Provai a spostarmi per vedere meglio e, senza volerlo, schiacciai un ramoscello a terra, che si spezzò, facendo un piccolo e insignificante rumorino che sembrò essere udito da tutti i presenti, che si voltarono nella mia direzione.
«Ah signorina Dickenson, venga, la stavamo aspettando!»

Ciao a tutti!
Come state? In ansia per l'inizio della scuola o avete già iniziato? 😰
Mi scuso per il ritardo, ma, come avrete capito, mi sono presa qualche settimana di vacanza in cui ho pensato anche ai capitoli futuri... 😏🤭
Ma a proposito di questo capitolo, chi sono le "ombre" nel bosco che ha visto la nostra Flamma? Che stanno facendo?
Commentate con le vostre teorie.
Alla prossima,
bea_kind 🤗

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