La mattina seguente mi svegliai affamata, considerando che la sera precedente non avevo cenato, ma non avevo voglia di fare colazione con Jane, anzi il mio intento era evitarla per un po', così decisi di vestirmi e cercare la cucina per rubare qualcosina da mangiare.
Immaginai che le cucine si trovassero al piano terra, se non al seminterrato, ma dopo qualche minuto di ricerca disperata, che a me sembrarono giorni, decisi di chiedere alla prima cameriera che mi passò affianco. Una giovane donna, più o meno della mia età, alta, molto magra e con i capelli biondi, mi guidò fino al salone, poi attraversammo l'ingresso, aprì una porta e comparvero altre scale che portavano ancora più giù. Scendemmo e arrivammo in una grande stanza, un po' buia, dove c'erano i fornelli, il frigo, delle pentole di rame appese alle pareti e un tavolo di legno, con delle sedie intorno, posto in mezzo alla stanza.
La cameriera mi fece accomodare su una delle sedie e mi mise davanti del latte caldo e delle fette biscottate con la marmellata. Mentre mangiavo, la domestica mi disse dolcemente:
«Fra poco verrà servita anche la colazione nel salone, quindi mangia piano»
«Sì, ma ho intenzione di uscire prima...» risposi vagamente, continuando a mangiare velocemente.
«Io sono Charlotte» disse allungando una mano.
«Flamma» dissi stringendogliela.
Charlotte si alzò e si diresse verso le scale, evidentemente pronta per tornare a ciò che stava facendo prima di incontrarmi.
«Da quanto tempo lavori qui? Conosci bene Lady Bee?» le chiesi prima che potesse salire il primo gradino.
Lei si fermò, guardò a terra pensierosa e dopo un attimo di silenzio, nel quale sembrava che la ragazza stesse pensando se rispondere o no, alla fine si decise e disse:
«Lavoro qui da abbastanza tempo per capire che vorrei andarmene»
Sembrava che fosse la prima volta che diceva questo pensiero ad alta voce, tanto che anche lei sembrò rimanerne sorpresa, poi salì le scale e la sentii chiudere la porta.
Ero rimasta sola nelle cucine, finii il latte e tornai nella mia stanza per prendere il quaderno dei disegni, una matita ed uscire prima che si alzassero Jane e Lady Bee.Era una mattina soleggiata quando decisi di lasciare FourHills per esplorare la brughiera intorno alla proprietà. Il prato brillava talmente tanto sotto i raggi solari che sembrava li riflettesse, un leggero venticello mi accarezzava i capelli e faceva muovere di poco il mio vestito a fiori, gli uccellini cantavano felici. Decisi di fermarmi sotto un albero e iniziare a disegnare.
«Che bell'autoritratto!» disse qualcuno. Io mi girai di scatto, cercando la fonte da cui proveniva la voce.
«Quassù»
Alzai la testa e vidi un ragazzo seduto tra i rami robusti dell'albero, aveva i capelli biondo cenere e due occhi azzurri e sporgeva la testa per guardare meglio il disegno.
«Grazie» risposi timidamente «Ma no, non è un autoritratto, è mia madre, o almeno credo... sai non l'ho mai conosciuta, a dire il vero» dissi più a me stessa che a lui.
«Ti somiglia molto» disse spostando lo sguardo da me al mio disegno. Sorrisi.
«Sei arrivata da poco?»
«Sì, qualche giorno» risposi «Tu invece vivi qui?»
«Su quest'albero?!» mi chiese alzando un sopracciglio e poi scoppiando a ridere; in quel momento mi resi conto della stupidità della domanda e maledii mentalmente la mia scarsa esperienza di socializzazione.
«Sì» rispose alla fine « Vivo nella brughiera da quando sono nato» e così dicendo, il suo sguardo si perse nel vuoto.
Sembrò risvegliarsi dai suoi pensieri qualche secondo dopo, perché con un salto scese dall'albero e si sedette affianco a me.
«Beh, visto che sei nuova, qualche volta posso portarti a fare un giro nei dintorni, che ne pensi?» mi chiese.
«Ehm... sì, perché no?» risposi, colta di sorpresa.
Calò un silenzio imbarazzante, come una cupola che mi toglieva l'aria, iniziavo a sudare, nonostante non fosse una giornata molto calda. Ci guardavamo negli occhi. I suoi, così azzurri e così misteriosi, ci potevi cadere dentro e annegare. Mi mancava il fiato.
Lui decise di interrompere quel legame che si era creato, alzandosi e balbettando in modo buffo che doveva andare, che lo stavano aspettando.
Io rimasi sotto l'albero, a godermi un altro po' d'ombra, mentre trasferivo su carta i suoi lineamenti perfetti come meglio potevo.
Poi mi venne in mente, all'improvviso, che non sapevo neanche quale fosse il suo nome e mi maledii nuovamente per non averglielo chiesto.
Ormai stanca, decisi di alzarmi e tornare a FourHills, ma proprio mentre stavo per varcare il cancello della grande casa, mi parve di vedere in lontananza una luce forte, poi la testa mi iniziò a girare e poi buio.Ciao a tutti!
Ecco un altro capitolo, mi scuso per il ritardo. 😅
Ecco delle domande per voi:
Chi pensate sia il misterioso ragazzo? E cos'era quella luce che ha visto la nostra protagonista? Che le è successo?
Mi raccomando, commentate e scrivetemi le vostre teorie😉, non vedo l'ora di leggerle! 😏
Alla prossima,
bea_kind
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Roots
FantasíaLa vita di Flamma, fino ad allora normale, cambia completamente alla rivelazione di un segreto, al racconto di un passato ormai quasi dimenticato dal quale non si può fuggire. La conoscenza delle sue origini la porterà a combattere per difendere l'e...