Molto spesso la vita ti mette di fronte ad un bivio, due strade, due scelte, una sola possibilità. Ed è in quei momenti che conviene scegliere bene, seguendo il proprio istinto, come ho fatto io.
La parte razionale in me mi diceva di scappare, correre lontano da quel bosco, da FourHills, dallo Yorkshire; mentre il mio istinto suggeriva di avvicinarmi, con un sussurro sembrava dicesse che quello era un posto sicuro, quella era gente di cui potersi fidare. Io gli diedi retta.
Uscii lentamente dal mio nascondiglio, sentivo gli occhi di tutti i presenti puntati su di me, pronti per esaminare ogni mio movimento. I legnetti che si spezzavano sotto i miei piedi, procurandomi qualche graffio.
«Coraggio, non sia timida!» mi parlò nuovamente la figura gobba. Io avanzai, avvicinandomi sempre più alle ombre, che scoprii solo allora essere umani, o meglio, due ragazzi e una ragazza più o meno miei coetanei e un uomo anziano, dalla barba lunga e argentata, ripiegato sulla sua gobba.
E poi lo riconobbi, lui, il ragazzo dell'albero. Con i suoi lineamenti perfetti mi guardava sereno, come se non fosse meravigliato di trovarmi lì, nel bosco, a notte fonda; forse, come aveva detto l'anziano, mi stavano davvero aspettando.
Ma perché avrebbero dovuto aspettarmi? Cosa dovevo fare? C'entrava forse la storia dei Custodi che mia aveva raccontato mia zia?
«Bene, adesso che è arrivata anche la signorina Dickenson, possiamo iniziare» disse l'uomo, poi guardo i bastoncini che teneva ancora in mano «Questi non mi serviranno più» e così dicendo li buttò da qualche parte alle sue spalle.
Io mi risvegliai, mi sentii come se fossi riemersa a galla dopo vari minuti passati sott'acqua senza ossigeno, minuti in cui il mio cervello aveva rielaborato le parole dell'uomo anziano ed ero più confusa di prima.
«Cosa dobbiamo iniziare?» dissi.
Tutti si voltarono nella mia direzione, sulle loro facce c'era un'espressione strana, stupita, ma al tempo stesso sembrava chiedesse spiegazioni, tutti tranne l'anziano. Lui mi guardò e le sue labbra si incurvarono formando un sorriso comprensivo, poi disse:
«Signorina Dickenson, potrebbe seguirmi, per piacere?»
Con una punta di vergogna, seguii la figura esile dell'anziano. Che cosa sarebbe successo ora? E soprattutto, cosa dovevano iniziare?Lasciammo la radura e gli altri ragazzi in un silenzio carico di tensione e ci dirigemmo poco più avanti. L'uomo si fermò davanti un albero molto grande, disse qualcosa in una lingua diversa e incomprensibile, poi il pezzo di corteccia dell'albero difronte a noi si spaccò e comparvero delle scale che andavano verso il basso. L'anziano entrò nell'albero e iniziò a scendere le scale, mi fece segno di seguirlo. Dopo alcuni minuti, che mi sembrarono un'eternità, gli scalini finirono e ci ritrovammo in una grande stanza circolare. Le pareti erano tappezzate da scaffali e scaffali di libroni, l'ambiente era illuminato dalle luci fioche di alcune lanterne. Il tutto aveva un che di surreale. Tuttavia non ci sedemmo ad uno dei tavoli nella stanza a leggere qualcosa, come mi sarei aspettata; infatti l'uomo continuò a camminare e si fermò davanti una porta, ben decorata con dei bassorilievi d'oro, disse ancora qualche parola incomprensibile e la porta si aprì. L'anziano mi fece cenno di entrare.
Era una piccola stanza con una scrivania, tre sedie, una dietro la scrivania e due davanti, qualche altro scaffale pieno zeppo di libri e un enorme lampadario di cristallo appeso al soffitto. Quello che mi colpì fu il grande libro, aperto, poggiato sulla scrivania, sembrava molto antico e scritto a mano.
Mi sedetti e l'uomo fece lo stesso. Mi guardò negli occhi e sorrise. Poi iniziò a sfogliare il gran librone, si fermò su una delle pagine e fece scorrere il suo dito sulle parole.
«Ah ecco, Flamma Dickenson!» disse all'improvviso.
Com'era possibile che il mio nome si trovasse scritto su quel libro?
«Signorina Dickenson, immagino che lei sia a conoscenza della storia dei Custodi...» disse alzando lo sguardo dal libro e poggiandolo su di me.
Deglutii.
«Sì»
«Allora non sarà sorpresa di sapere che lei è una di loro»
Il mio cuore saltò un battito ed iniziai a sentire improvvisamente caldo. L'uomo continuò a parlare, senza mai staccare i suoi occhi scuri da me.
«Perciò dovrà seguire delle lezioni nella mattina, che contribuiranno nella sua formazione»
Le mie orecchie non stavano più ascoltando l'anziano signore, troppo impegnate ad elaborare le parole sentite precedentemente.
Sono un Custode.
Io sono un Custode.
Un Custode.
«So che adesso si sente disorientata» disse all'improvviso, forse vedendo il mio sguardo perso «ma qualunque dubbio lei abbia, queste lezioni la aiuteranno, le daranno le risposte che cerca»
Annuii, incapace di fare altro, come se il mio corpo si fosse congelato tutto d'un tratto.
«Bene, questo è l'orario delle lezioni, che iniziano...» guardò l'orologio al polso «...tra poche ore»
E così facendo mi passò un foglio.
«Adesso può andare»
Mi alzai e mi avviai verso la porta, poi mi bloccai con la mano sulla maniglia.
«Mi scusi signore,» mi voltai «dove sono queste lezioni?»
Sorrise.
«Stia tranquilla, la farò venire a prendere da uno degli allievi»
Annuii e uscii dalla stanza e poi dall'albero, attraversai il bosco e la brughiera, varcai il cancello di FourHills e poi il portone, mi addentrai tra i corridoi e arrivai fino alla porta della mia stanza, la chiusi alle mie spalle e mi accasciai sul pavimento. Avrei voluto che mia madre fosse lì, mi avrebbe spiegato tutto, mi avrebbe guidato e sorretto in questa nuova avventura, mi avrebbe consolato in momenti come questi e aiutato a rialzarmi.Mi guardai intorno e non vidi niente, tutto scuro. Poi una figura si materializzò davanti a me, una donna dai capelli rossi seduta su una sedia a dondolo con in braccio un neonato. Lo cullava e gli cantava una ninna nanna.
Solo dopo notai delle lacrime che rigavano il viso della donna.
Mi avvicinai piano alla sedia a dondolo e mi inginocchiai.
«Mamma» dissi «perché piangi? Che succede?»
Mi guardò negli occhi.
«È ora» mi rispose.Ciao a tutti!
Come ve la passate?
Ecco per voi un nuovo capitolo.
Alla prossima, 🥰
bea_kind
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Roots
FantasyLa vita di Flamma, fino ad allora normale, cambia completamente alla rivelazione di un segreto, al racconto di un passato ormai quasi dimenticato dal quale non si può fuggire. La conoscenza delle sue origini la porterà a combattere per difendere l'e...