30.

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Harry balzò fuori dal salottino dove stava guardando la televisione e mise la cena nel forno poi gli corse incontro nell'ingresso.

" Sei a casa..." mormorò fermandosi bruscamente di fronte a lui. " La cena è quasi pronta"

Louis lo guardò per un momento, quasi come se fosse sorpreso di trovarselo in casa, poi lo prese tra le braccia e lo baciò a lungo.

" Mi dispiace di essere arrivato tardi, Harry" disse alla fine guardandolo negli occhi " però è bellissimo trovarti qui"

" Non sarà sempre così, purtroppo" gli rammentò Harry " i turni a volte sono anche di notte"

" Provvederemo anche a questo " disse Louis.

Harry scosse la testa deciso.

" Non voglio favoritismi, io ci tengo al mio lavoro e voglio dare una buona impressione alla caposala"

" Forse hai ragione tu. Che profumino!"

" Tutto merito di Betsy, temo, ma, appena mi sarò organizzato, ti dimostrerò che so cucinare!"

" Betsy torna stasera, vero?"

" Sì".

Harry sorrise.

" Ho paura che pensi che non sono capace di badare a te come si deve se sta via troppo tempo"

" Temo che mi abbia viziato " ridacchiò Louis " ma sono sicuro che baderai a me nel migliore dei modi"

Passò un braccio attorno alla vita di Harry e insieme andarono in cucina.

Mentre Harry si occupava della cena, Louis versò da bere per entrambi poi sedette su uno sgabello e lo guardò andare avanti e indietro.

Harry si chiese a cosa stesse pensando.

Ricordava i tempi in cui Zayn si aggirava per quella stessa cucina, quando Betsy non c'era ancora e faceva dei confronti?

Louis non nominò Zayn e Harry resistette alla tentazione di chiedergli di lui.

Non voleva che indovinasse che era geloso e inoltre erano d'accordo di non parlare di lavoro a casa.

In ogni caso, se avessero parlato del lavoro di Louis, Harry avrebbe potuto contribuire ben poco alla conversazione.

Fu sorpreso, perciò, quando, al momento del caffè, Louis parlo di Zayn.

" Zayn ha detto che sei un ragazzo delizioso" disse sorridendo.

Harry sorrise, non credendo però alla veridicità del complimento che gli era stato fatto.

Louis ridacchiò.

" Credo che sia rimasto piuttosto sorpreso scoprendo che ero sposato. Evidentemente sir Leslie, suo zio, non glielo ha riferito"

" Forse sperava che tu fossi ancora libero" disse Harry.

Gli occhi di Louis si strinsero leggermente e mormorò:

" Già, suppongo che gli avrebbe dato una certa soddisfazione scoprire che nessun altro aveva voluto quello che lui aveva scartato"

" O che tu non avevi trovato nessuno che reggesse il suo confronto" suggerì Harry.

Louis gli prese la mano.

" Perché fare i confronti? È una cosa che ho sempre odiato, tu sei tu e Zayn è Zayn. Siete due uomini diversi, completamente diversi"

" Già, lo immagino" commentò Harry secco e prendendo il coraggio a due mani aggiunse: " Non mi hai detto che doveva tornare al South City General, Hai parlato solo di un medico inglese"

Louis parve un po' disagio.

" Mi spiace, avrei dovuto dirtelo, ma temevo di turbarti"

Lo guardò negli occhi.

"Harry non sei preoccupato, vero? Sai che è stato molti anni fa. Ora sono sposato con te. Zayn è solo un collega"

Harry desiderò non aver parlato.

Louis l'aveva fatto sentire un marito appiccicoso.

Voleva credere che dicesse la verità, ma sapeva che non avrebbe mai ammesso di averlo sposato per far dispetto a Zayn.

E anche se non era così, lavorando di nuovo con Zayn, forse si sarebbe accorto di aver commesso un errore.

Per quanto tempo riuscirà a stargli alla larga?

Le terribili parole riecheggiavano ancora nella sua mente.

Sulle note di ChopinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora