Marlboro Gold

Victor

'Pronto?' rispondo infastidito.

'H-Harvey' sento piangere dall'altra parte.

Stacco il cellulare dall'orecchio e guardo il nome scritto sullo schermo. Victor.

'Che succede?' gli chiedo allarmato riportando il cellulare all'orecchio.

'Ho bisogno di te' lo sento tirare su col naso.

'Dove sei?' gli chiedo e mi dice il nome di una strada vicino casa sua.

'Arrivo subito' guardo Chloe che stava appoggiata alla mia spalla con gli occhi chiusi.

'Andiamo a cercare Jen su' le metto un braccio intorno alla vita e la conduco nella discoteca cercando in ogni angolo uno dei nostri amici.

Sono passati venti minuti e continuo a non vedere nessuno.

La ragazza, che continuo a tenere tra le braccia, si tappa le orecchie per la musica troppo forte.

Forse ha mal di testa, così decido di farla uscire subito da lì e portarla con me.

La faccio sedere sul sedile del passeggero.

'Mi raccomando non vomitare' rido e lei senza rispondermi chiude gli occhi.

Entro anche io e parto verso la strada indicatami da Vic.

Dopo poco arriviamo e faccio segno al mio amico di salire in macchina.

Mi chiede se potesse fumare in auto, gli faccio segno di si e gli chiedo scherzosamente di offrirmi una sigaretta per sdrammatizzare.

Guido verso casa mentre Vic resta in silenzio e Chloe continua a dormire.

Arrivati, parcheggio la macchina e senza svegliare la ragazza la prendo in braccio delicatamente.

Do le chiavi a Vic per fargli aprire la porta e la poggio sul divano.

Io e il mio amico ci sediamo sulle due poltrone vicino a lei dopo avergli offerto una birra.

'Raccontami su' lo incito.

'Sai già che il rapporto con i miei non è facile...' inizia.

Annuisco e sto zitto per farlo continuare.

'Stasera ho avuto la conferma che non potevo avere genitori peggiori. Mi hanno cacciato di casa' dice mentre i suoi occhi ritornano lucidi.

Rimango senza parole, non immaginavo che dei genitori potessero fare questo al proprio figlio.

'Harvey, io non so cosa fare ora. Non ho soldi e non ho nessun familiare da queste parti.' si mette le mani tra i capelli.

'Hey, andrà tutto bene.' gli appoggio una mano sulla spalla.

'Starai con me' continuo.

'Non voglio essere un peso, mi troverò un lavoro presto.' mi dice.

'Non preoccuparti, la casa è mia. Non c'è quasi nulla da pagare qui' gli sorrido.

'Ora stai tranquillo, domani andrò a fare una copia delle chiavi per te.' lo rassicuro.

'Adesso porto lei a casa, e penso proprio che dormirò da lei perché non me la sento di lasciarla sola' gli spiego.

'Tranquillo, sono contento che vi stiate riavvicinando' mi dice accennando un sorriso.

La prendo nuovamente in braccio e la poggio sullo stesso sedile per poi entrare anche io e partire.

Nel tragitto mi rendo conto che non so dove abita, così chiamo Jen sperando che mi risponda.

Per fortuna, anche se ubriaca, mi risponde e mi da l'indirizzo.

Arriviamo dopo poco e io cerco nella sua borsetta le chiavi, le trovo e la porto dentro.

Mentre è ancora tra le mie braccia apre leggermente gli occhi.

'Chi sei e dove mi stai portando?' sussurra e io scoppio a ridere trovando la sua stanza e poggiandola sul letto.

Le rimbocco le coperte ed esco dalla stanza.

Avrei tanto voluto rimanere con lei in stanza ma non sapevo come avrebbe reagito quindi mi sistemo sul divano e dopo poco crollo in un sonno profondo con il profumo di Chloe che invadeva la stanza, annusarlo mi faceva sentire a casa.

Chloe's POV

Mi sveglio di colpo  mettendomi seduta e guardando l'orologio, era davvero molto presto.

Non ricordavo quasi nulla della sera precedente, solo che Harvey mi aveva protetto da un ragazzo che mi stava importunando.

Mi mordo il labbro a quel pensiero per poi sentire fastidio per quel top in pizzo che mi pizzicava.

Così mi alzo, metto qualcosa di più comodo e decido di andare in salotto per prendere qualcosa che mi facesse passare questo mal di test .

Esco dalla stanza e mi ci vuole un po' per vedere Harvey che dormiva steso sul divano.

Sorrido avvicinandomi e togliendogli i capelli dalla fronte, era bello anche quando dormiva...