luke's pov
gioco con l'elastico che mi fascia il polso, lo faccio spesso quando sono nervoso; è il primo giorno del mio ultimo anno di liceo, non sono agitato per questo, in realtà non so bene perché io lo sia.
voglio qualcosa di diverso nella mia vita, ma mi arrendo all'idea che niente e nessuno possa cambiare la mia stupida e inutile esistenza, nemmeno tutte le ragazze che mi sono portato a letto.
faccio un bel respiro e butto la sigaretta ormai spenta.
il mio sguardo è rivolto verso lei, mi passa davanti e la scia di profumo mi inonda le narici.
la vedo lì allisciarsi i vestiti che ha indosso, lo fa spesso quando è nervosa.
ha i capelli di un biondo più chiaro.l'ho sempre notata, non so perché ma ha qualcosa che mi fa sballare.
so che tipo è, non si fa avvicinare da nessuno ed è proprio per questo non ho mai cercato un contatto.le do un ultima occhiata e la vedo spaesata
che cerca la sua classe.non mi rendo conto nemmeno che si ferma e andiamo a sbattere.
"scusami, ero distratta" dice frettolosamente
alzando i suoi occhi e facendoli incastrare con i miei.
"ho notato principessa" dissi per poi superarla e andare in classe.le ore passano velocemente ed io le impiego tutte per guardarla.
la vedo lì che guarda il vuoto, credo non stia ascoltando la lezione nemmeno un po', così la professoressa la richiama facendo ridere tutta la classe.si gira e per la seconda volta i nostri occhi si incastrano perfettamente come calamite.
solo che dopo un secondo si volta e sbuffa.suonata la campanella esco dalla classe per andarla a seguire.
"luke" la voce di taylor si fa spazio tra i miei pensieri.
"taylor." dico scontrosamente per poi andarmene quando la mano di Taylor mi blocca.
ho perso di vista la biondina, questo è per colpa di Taylor.
la ragazza dai capelli neri si alza sulle punte e mi bacia.
preso dalla frustazione l'ho portata nel bagno.mi squilla il telefono ed è un messaggio da parte di mio padre
"vediamoci al mio hotel, il prima possibile." così diceva il messaggio.mio padre è uno dei più grandi amministratori delegati.
sono abbastanza ricco, ma non ne ho mai usufruito più di tanto, non mi è mai interessato nulla dei soldi.
"siediti figliolo" mio padre batte i palmi delle dita nel tavolino, segno di inquietudine.
"che succede?"sono molto stanco dei complotti di mio padre.
"volevo pranzare con mio figlio, non posso?" in realtà non gli è mai interessato di me.
"voglio annunciarti che domani sera siamo stati invitati alla cena a casa dei collins, vorrei ti comportassi come un figlio modello. fai in modo che la figlia dei collins, si prendi una bella cotta per te, al signor collins gli interessa molto l'opinione della figlia quindi se si prende una bella cotta per te posso finalmente diventare un suo socio, se abbiamo lei, abbiamo tutto." lui non capisce io voglio davvero avvicinarmi a lei ma non così.a mio padre non interessa la famiglia, me o altro, a lui interessano solo i soldi.
e per fare il suo "grosso lavoro" deve utilizzare me. quell'uomo vive la vita come se fosse una partita di scacchi, e indovinate un po'? io sono la sua pedina preferita.