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Rimasi ferma, cercai di riprendermi.
<<Ho forse sbagliato casa?>>
Chiese sollevando le sopracciglia.
Aveva i capelli corti e biondi, ma ciò che dava luce al suo volto erano quei dannati occhi chiari che non riuscivo a smettere di fissare. Indossava una camicia blu e dei jeans.
<<Tutto bene?>>
Mi chiese turbato dal mio silenzio.
<<Credo che tu abbia sbagliato casa, chi cercavi?>>
Uno così non poteva certo venire qui da noi.
<<Cercavo una certa Nicole.>> Questo dio era il medium?
<<Ah.>>
Fu tutto quello che uscì dalla mia bocca.
<<Sono io!>>
Disse Nicole alle mie spalle.
Lo invitai a entrare e lui mi rivolse un sorriso misterioso.
Non solo ci stavano truffando, ma stavamo per essere truffate da un tipo così.
Era poggiata al tavolo con le braccia incrociate.
<<Raccontatemi cosa è successo.>>
Il suo tono di voce era sicuro, severo, sembrava uno che sapeva bene cosa faceva.
Nicole raccontò della tavola e di ciò che era successo il giorno prima, parlava di mobili che si spostavano e che qualcuno l'avesse chiusa in camera al buio. Non mi ero neanche preoccupata di chiedergli cosa le fosse successo.
<<Ok, quindi tutto questo per evocare tuo padre, giusto?>>
Mi indicò e mi puntò con quegli occhi chiari.
Feci segno di si con la testa incapace di parlare.
<<Fin da quando sono entrato ho avvertito qualcosa di strano, quindi ho subito capito che la vostra seduta spiritica ha funzionato. Sono sicuro che l'avete usata qui dentro...>>
Disse andando in corridoio e entrando in camera di Nicole. Come faceva a saperlo?
Mi guardò.
<<Lo so perché è la stanza da cui sento arrivare l'energia...>>
Era come se mi avesse letto dentro con quei suoi occhi, improvvisamente mi sentì vulnerabile.
<<Questo significa che la tavola che avete usato è ancora qui!>>
Aveva sbagliato di brutto.
Incrociai le braccia al petto e mi poggiai convinta al guardaroba, gli avrei tenuto testa.
<<Impossibile, l'abbiamo buttata subito dopo.>>
Ribattei.
Lui si avvicinò pericolosamente e si sporse per aprire l'anta del l'armadio a cui ero poggiata
<<Ne sei sicura, Michelle?>>
Sentirlo pronunciare il mio nome mi fece venire un brivido.
Tirò fuori la tavola.
Nicole si portò una mano alle labbra e io rimasi di sasso.
<<È sempre stata lì dentro?>>
Chiesi incredula.
<<Credo proprio di sì, è inutile buttarla tornerà sempre da chi l'ha usata.>>
Quelle parole mi spaventarono a morte.
<<Da quello che ho capito a te non è successo nulla di strano, giusto?>>
Era poggiato su un fianco, esattamente come me, eravamo molto vicini, più del necessario.
<<Giusto.>>
Cercai di usare un tono di voce neutrale per non far capire l'effetto che mi faceva quello sconosciuto.
<<Può essere che lo spirito si sia attaccato a Nicole. Per prima cosa proveremo a cacciarlo, se non dovesse funzionare, ho paura che sarà così, dobbiamo capire cosa vuole e solo così riusciremo a mandarlo via.>>
Spiegò con calma, come se fosse la cosa più normale del mondo.
<<Iniziamo subito.>>
Suggerì Nicole.
<<Purtroppo non posso, la seduta per mandarlo via si deve fare a mezzanotte spaccata. Tornerò alle 23:30.>>
Detto questo si avviò verso il salotto.
Salutò Nicole e io lo accompagnai alla porta.
<<A dopo, Michelle.>>
Un altro brivido mi attraversò.
<<A dopo, Richard.>>
Lui trattenne un sorriso e se andò via.
Quando chiusi la porta Nicole mi stava fissando con aria maliziosa.
<<Che c'è?>>
Chiesi cercando di non ridere.
<<Hai decisamente fatto colpo! E lui ha fatto colpo su di te.>>
Cercai di sembrare disinvolta.
<<Non dire sciocchezze.>>
<<Vi stavate mangiando entrambi con gli occhi!>>
Urlò.
Forse io lo stavo mangiando con gli occhi, lui neanche mi vedeva.

Quando calò la notte Richard suonò nuovamente alla porta e Nicole mi invitò ad aprire con quel suo sorriso malizioso ancora stampato sulle labbra.
Richard si era cambiato, ora portava una camicia bianca, i colori chiari gli donavano.
Notai che non aveva nulla con sé.
<<Non ti servono oggetti, che ne so radar o roba simile.>>
Domandai.
<<No, basto io.>>
Entrando giurai che mi avesse schiacciato l'occhio.
Ci sistemammo per un'altra seduta spiritica, secondo Richard dovevamo salutare lo spirito, sempre se questo lo permetteva. Ero ancora molto scettica su questa cosa del fantasma, ma tengo a Nicole, quindi non resta scelta.
Mentre Richard sistemava le candele delle ciocche bionde gli ricaddero sul viso, lui se le portò indietro con la mano.
<<Perfetto!>>
Esclamò improvvisamente.
Le candele erano messe a semicerchio intorno alla tavola e noi eravamo seduti ai lati, Richard al centro.
<<Iniziamo.>>
Disse lui.
<<Non poggiamo le mani sul cursore?>>
Chiesi confusa.
<<A questo punto non è necessario.>>
Rispose.
<<C'è qualche spirito in questa stanza?>>
Il cursore si spostò sul si senza che nessuno lo toccasse.
Non poteva essere possibile, Richard ci stava fregando, mi abbassai sotto il tavolo per vedere se c'erano calamite, niente.
Quando tornai a sedermi lui mi guardò di storto e sospirando alzò gli occhi al cielo.
<<Volevamo salutarti.>>
Disse Richard ad alta voce, il cursore si spostò sul no.
<<Come non detto...>>
Sussurrò lui.
<<Cosa vuoi?>>
Chiese guardandosi intorno come se stesse seguendo qualcosa con lo sguardo.
A quel punto mi sembrò di vivere un sogno, la tavola volò contro il muro, come se qualcuno l'avesse spinta e subito dopo mancò la luce. Improvvisamente mi sentì afferrare da dietro e delle braccia mi circondarono i fianchi e strinsero sullo stomaco, stavo soffocando. Sentivo le orecchie fischiare e la gola in fiamme, qualcosa mi stava uccidendo.

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