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Il mattino dopo a scuola Samuel mi parlò in privato, accettai mal volentieri, l'ultima cosa che volevo era discutere con lui. <<Sarò diretto. Provi qualcosa per Richard?>> Quella domanda mi riportò alla realtà. Provavo qualcosa per Richard? Si, ma lui mi aveva respinto nel modo peggiore. <<Si, Samuel, provo qualcosa per lui.>> Ammisi per la prima volta ad alta voce. Lui mi guardò scioccato. <<Per questo mi hai lasciato quindi?>> Si passò le mani sul viso, era esausto, distrutto e la colpa era mia. <<No, le cose non andavano da un pò e tu lo sai bene...>> Non era Richard il motivo della nostra rottura, si, aveva risvegliato qualcosa in me, ma non era colpa sua. <<Non funzionerà mai tra voi due.>> Dopo queste parole entrò in classe, io rimasi lì sul punto di piangere per la seconda volta in poco tempo.

A ricreazione Marta mi parlò insieme alle altre, ero sicura che l'avrebbero fatto. <<Volevamo dirti che a noi non importa della rottura con Samuel, non cambia il nostro rapporto e se le cose non andavano più, pazienza!>> Avevano capito, ero contenta di questo. <<Cambiamo discorso... Domani è il compleanno di Nicole, cosa gli regaliamo?>> Domandò Eric. Anche se Nicole non era con noi a scuola l'avevo fatta conoscere a tutti, lei aveva subito stretto amicizia con il gruppo.

Nel pomeriggio Richard non si fece sentire, non sapevo se chiamarlo se mi fosse successo qualcosa, non avevo il coraggio. In serata Nicole fece irruzione in casa mia, non appena aprì la porta d'ingresso si precipitò dentro. <<Ciao Nicole, si entra, tranquilla.>> Dissi ironicamente. <<Voglio sapere tutto! Racconta!>> Si lanciò sul letto curiosa. <<Di cosa parli?>> <<Di Richard, ovviamente!>> L'ultima cosa di cui volevo parlare. Mi incupì sedendomi accanto a lei. <<Ok... Domanda sbagliata, vero?>> Mi rivolse una sguardo carico di comprensione e io annuì. <<Troppo piccola per lui.>>
<<Ah... Questo ti ha detto?>>
<<Si...>>
<<Idiota.>> Scoppiai a ridere e lei appresso a me, averla in questi momenti era una fortuna. <<Allora domani è il mio compleanno! Richard mi ha detto che verrà alla festa, quindi iniziamo a scegliere cosa metterti, deve restare a bocca aperta!>>

***

La festa di Nicole era in un locale, dove ci avviammo in macchina con Samuel, Giada, Marta e Ludovica. Il locale aveva un giardino enorme, al centro c'era l'edificio, si poteva vedere all'interno attraverso i vetri trasparenti. Entrammo tutti insieme, era stupendo, palloncini rosa costellavano il soffitto bianco, i tavoli erano sparsi ai lati della sala e al centro c'era Nicole, incantevole con il suo vestito rosa cipria. Proprio accanto a lei Richard mi stava osservando, il suo sguardo viaggiò tra le mie gambe nude fino ai lunghi capelli rossi, raccolti in una mezza coda.Il cuore iniziò a battermi forte e una strana ansia prese possesso di me.
Mi avvicinai alla mia migliore amica, abbracciandola. <<Sei stupenda!>> Dissi sinceramente. <<Anche tu!>> Rispose schiacciandomi l'occhio e indicando Richard con lo sguardo. Indossavo un tubino pieno di brillantini argentati e scarpe uguali. Mi voltai e i genitori di Nicole mi vennero incontro, iniziai a salutare tutti.
A metà festa l'alcol aveva preso il possesso di tutti, tranne il mio e di Richard, non l'avevo visto toccare bibite. Durante i balli Samuel si avvicinò troppo a me. <<Io voglio stare con te!>> Disse trattenendomi dalle braccia, mi divincolai ma non riuscì a liberarmi dalla sua stretta. <<Lasciami Samuel!>> sbraitai, ma nessuno mi sentiva con quella musica, nessuno tranne uno, che mi aveva tenuta d'occhio per tutto il tempo.
<<Lasciala.>> Disse secco Richard allontanando Samuel da me. <<Il nuovo fidanzato? Mi hai sostituito velocemente vedo.>> Sembrava un'altra persona, non il Samuel che conoscevo da sempre. <<Hai bevuto troppo, torno a casa sola.>>
Mi voltai verso l'uscita,avrei fatto due passi a piedi per tornare a casa. <<Vuoi un passaggio?>> A quella domanda il mio sguardo, prima basso e spento, si illuminò verso Richard. <<Vado a piedi.>> Lo superai spingendolo con la spalla, era meglio tenere le distanze come lui aveva fatto con me.
Uscita da lì mi avviai verso quella strada buia e umida. Il vento mi gelava la gambe nude e rimpiansi di non aver portato un giubbotto con me. Mi strofinai le braccia con le mani, un tuono mi fece sussultare, avrebbe piovuto di lì a poco.
Affrettai il passo, con i tacchi non era semplice.
<<Dai...>> Mi voltai, Richard mi seguiva in macchina. Sospirai sconfitta e accettai il passaggio. Lui di sua iniziativa mi mise la sua giacca nera sulle spalle. Non dissi nulla per tutto il tragitto, non volevo essere umiliata da lui ancora una volta.
Entrata in casa mi diressi verso la mia camera seguita da Richard. <<Perché sei qui?>> Chiesi togliendomi la sua giacca dalle spalle. <<Per proteggerti.>> Non c'era nessun pericolo. <<Da cosa? Sono giorni che non succede nulla di strano. Vattene Richard, non ho bisogno di te.>> Lo superai per accendere la luce, visto che eravamo quasi al buio, lui mi bloccò da un braccio e mi girò verso di sé. <<Mi dispiace per l'altra volta... È strano tutto questo per me, non so gestire ciò che provo. Forse tu non hai bisogno di me, ma io ho bisogno di te.>> Mentre parlava si avvicinava sempre di più al mio viso, finché le nostre labbra non si sfiorarono, indugiò su di esse, dopo si lasciò andare a un bacio appassionato, dolce e voglioso.

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