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Si staccò per guardarmi titubante, non gli avrei permesso di rovinare tutto ora. Lo attirai ancora a me, alle mie labbra, lui si staccò controvoglia. <<Non posso, Michelle.>> Mise un po' di distanza tra i nostri corpi, prima troppo vicini. Sospirai sconfitta. <<Non pensavo fosse così tanto un problema la differenza di età. Vuoi buttare tutto per questo? Fai pure, ma sappi che non è per niente una cosa matura.>> Lui si incupì e nella penombra vidi i suoi occhi spegnersi. <<Michelle...>> <<No, Richard. Dovresti essere più grande, ma ti stai comportando da bambino!>> Stavo iniziando a urlare. <<O forse semplicemente non ti piacciono abbastanza.>> Lui avanzò verso di me. <<Non mi piaci abbastanza? Pensi questo?>> Mi aveva inchiodata al muro. <<Si, penso questo, è quello che dimostri ogni volta che mi respingi.>> Poggiò la sua fronte sulla mia. <<Mi piaci fin troppo.>> La sua voce era un sussurrò. Gli presi il viso tra le mani e lui mi cinse i fianchi. <<Dimostramelo allora.>> Dissi piano facendo incontrare ancora le nostre labbra. Le sue mani si abbassarono sulle mie cosce nude e salirono sotto il vestito. Il suo tocco era caldo, rassicurante. Sollevò il vestito e lo lanciò a terra continuando a baciarmi. Rimasi in intimo, gli levai la camicia e finalmente il suo petto caldo poggiò sul mio, richiamando ancora più desiderio. Lo guidai sul mio letto, proprio in quel momento un rumore ci fece sussultare, Richard si sollevò dal mio corpo. <<Cosa è stato?>> Chiesi tremante. <<Rivestiti, io vado a controllare.>> Richard sparì nel corridoio buio.
Mi rimisi velocemente il vestito elegante, un altro rumore mi fece sussultare. Con cautela entrai in cucina, il luogo da dove proveniva il rumore, accesi la luce e Richard era di spalle davanti a me. <<Richard tutto bene?>> Chiesi, lui si girò, una mano sulla spalla sanguinante. <<Ma cosa...>>
<<Michelle devi chiamare subito Nicole e...>> Venne interrotto dal mio cellulare che squillò. <<Troppo tardi...>> sussurrò lui. <<È lei, vero?>>
<<S-si...>> Sussurrai rispondendo.
<<Nicole?>>
<<Michelle devi tornare qui.>>
<<Lo so, scusa se sono andata via così ma...>>
<<Michelle ascolta, c'è sangue ovunque la luce è andata via... Devi portare Richard qui.>>

Mi girai verso Richard non sapendo cosa dire o come spiegare la situazione. <<Lo so già, andiamo.>> mi disse prendendomi per mano.

Arrivati davanti al locale tutto era diverso da come l'avevo visto poche ore prima. L'edificio era completamente buio e alcuni vetri erano rotti in mille pezzi a terra. <<Pensi che sia colpa dello spirito?>> Richard mi guardò, il suo sguardo era tagliente e preoccupato. <<Ho paura di si.>> entrammo dentro, la musica di poco prima, le luci, le risate avevano lasciato il posto al buio e alle urla. Con la torcia del cellulare cercai il mio gruppo e Nicole, Richard cercava qualcosa altro. Trovare il gruppo fu semplice, ma di Nicole ancora nessuna traccia. <<Cosa sta succedendo?>> mi chiese Marta. Sospirai sconfitta e dissi tutta la verità. <<Vuoi dire che è tutta opera di uno spirito?>> Domandò Ludovica. <<È assurdo Michelle!>> sbraitò Giada. Iniziamo a discutere animatamente, tutti gli invitati erano spaventati, il caos prese possesso di tutti noi e un urlo mise tutti a tacere.
Tutti illuminarono il centro della sala, da dove proveniva il grido. Era Nicole, il bellissimo vestito di prima si era strappato e aveva del sangue che gli macchiavano le maniche rosate. La sua mano stringeva il collo di Richard, mi misi subito in mezzo, quando finalmente Nicole lasciò la presa chiesi a Richard cosa le stesse succedendo. <<Devo fare l'esorcismo, subito.>> Rispose. <<Ok, come posso aiutarti.>>
<<Devi tenerla ferma, non puoi farlo da sola, ti serve una mano.>> A quelle parole osservai il gruppo alle mie spalle, mi avrebbero aiutata, né ero sicura.
Infatti cinque minuti dopo io e Marta stavamo tenendo Nicole ferma. Si muoveva come se avesse la forza di tutti noi messi insieme, era fortissima, non era lei.
<<Mi serve il bracciale con la croce...>> Mi disse Richard. Lo levai dal mio braccio e lo diedi a lui. <<Funzionerà?>> Chiesi speranzosa. <<Non lo so, Michelle.>> I suoi occhi chiari erano macchiati di preoccupazione.
Richard iniziò a pronunciare delle preghiere, sembrava fare effetto visto che Nicole si divincolava come un animale impazzito. <<Non riesco più a tenerla.>> Disse Marta disperata. Anche la mia presa stava cedendo. <<Sbrigati, Richard!>> Urlò Marta. <<Levatevi.>> Samuel spinse piano me e Marta, insieme a Eric tennero ferma Nicole. Osservai Richard, sembrava in un altro pianeta, ripeteva le preghiere come se intorno a lui non ci fosse nessuno. Qualcosa alle sue spalle, a terra, attirò la mia attenzione. Era la tavola, il cursore si muoveva, formava delle parole. Mi rifiutai di leggere, la presi e chiesi alle altre di aiutarmi, iniziammo a romperla in mille pezzi e in quel momento, quando mille frammenti di legno giacevano a terra, Nicole crollo al suolo e un'ombra bianca si levò su di lei. <<Cosa è?>> Chiesi indicandola. <<Di cosa parli? Non c'è nulla...>> Mi disse Richard.

Quando tutto finalmente finì e Nicole riprese i sensi, uscimmo dal locale ormai distrutto.
<<Si può sapere cosa cavolo è successo? Sono venuto qui a piedi mi serviva la macchina sai che la mia è rotta! Ma sanguini?>> Chiese un ragazzo a Richard. <<Lascia perdere, sto benissimo.>> Lo liquidò lui. Il ragazzo mi guardò. <<Piacere, Daniel, il fratello di Richard.>> Gli strinsi la mano sorridendo.
<<Mi dispiace per tutto, addio Michelle.>> Disse Richard guardandomi negli occhi. <<Cosa? Io pensavo che...>>
<<Cosa? Che tutto sarebbe finito per il meglio e noi due...>> Non riuscì a finire la frase. <<Non posso stare con te, mi dispiace.>> Si voltò e andò via, il mio cuore si spezzò per la seconda volta a causa sua e le lacrime iniziarono a scendermi. Il vento distrusse del tutto la mezza coda e i capelli mi caddero sul viso bagnato.
Alcuni brividi mi fecero tremare,
ma dopo un po' sorrisi, perché non ero sola, non lo sarei più stata, da quel giorno al mio fianco avrei avuto un'ombra bianca che non mi avrebbe mai abbandonato, la vedevo solo io, una cosa mia,  mio padre.

                         FINE

S.A •IMPORTANTE
Ciao belli!
Ho deciso di concludere prima del previsto il libro. Questa avventura finisce qui!
Cosa ne pensate?
Tutti i pezzi sono andati al loro posto?
Ora alcune cose sono più chiare?
Vi ringrazio per aver letto, spero di essere riuscita a mettere ansia e tutto ciò che c'è in un horror! Amo questo genere, quindi se vorrete domani pubblicherò il primo capitolo di un altro libro horror: "Hanter: Oltre ciò che sembra."
Trama: Isabella Satter è una ragazza insicura e molto ingenua, per questo viene spesso derisa dai compagni ed è vittima di bullismo. Un giorno i suoi genitori, stanchi delle continue risse a scuola, decidono di mandarla in un collegio.
Ma la scuola non è come sembra, è un posto oscuro dove sono successe cose terribili in passato, la ragazza si ritroverà a dover combattere per rimanere in vita, dovrà fare i conti con un passato che non le appartiene.

Vi aspetto in questa nuova avventura.🖤

Frammenti: L'inizio Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora